Dopo una Finanziaria che ha messo in ginocchio tutti i cittadini italiani dal più povero al più ricco, si sperava per lo meno che i conti pubblici sarebbero tornati, come aveva promesso il ministro PADOA-SCHIOPPA, alla normalità.I dati pubblicati oggi dall'ISTAT sconfessano le errate previsioni del Ministro dell'Economia. L'indebitamento netto, cioe' il deficit calcolato in rapporto al Pil, è cresciuto nel corso del 2006, raggiungendo quota 4,4%.Quali sono state le cause di tale peggioramento? Prima che qualche comunista, come al solito, dia la colpa a Sivio Berlusconi, elenchiamo le cause principali, senza le quali il deficit sarebbe risultato pari al 2,4%.Questo peggioramento è stato causato da alcune uscite per oneri straordinari pari a 29.666 milioni di euro, costituiti da: i rimborsi Iva sulle auto aziendali per un ammontare, al netto del recupero delle imposte dirette sugli stessi, di 15.982 milioni di euro, dovuti dallo Stato in base alla sentenza della Corte di giustizia europea del 14 settembre 2006; la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della societa' Tav (con un grazie particolare ai comunisti italiani che si sono opposti a tale infrastruttura), per il finanziamento dell'alta velocita', in conseguenza dell'accollo diretto del debito di Infrastrutture Spa disposto dalla legge finanziaria del 2007 e pari a 12.950 milioni di euro; la retrocessione alla societa' di cartolarizzazione dei crediti di contributi sociali dovuti dai lavoratori agricoli, la cui riscossione era stata temporaneamente sospesa per legge, pari ad un ammontare di 734 milioni di euro.Quindi le responsabilità sono da attribuire in parte ai Governi passati, della prima Repubblica, (sin dagli anni '90) che avevano limitato ingiustamente la detrazione IVA sulle auto aziendali, ed in parte all'attuale Governo Prodi che è ostaggio della Sinistra Estremista, contraria al progresso e alle grandi opere. Ma non finisce qua. L'ISTAT fa notare anche un incremento della pressione fiscale, aumentata nel 2006 di 1,7 punti percentuali rispetto all'anno precedente. L'unica buona notizia viene dai dati sull'occupazione, che al netto della Cassa Integrazione Guadagni, è cresciuta dell'1,6%. E magari questo incremento è dovuto anche all'alta flessibilità della Legge Biagi. Chissà se Diliberto e Giordano saranno ancora decisi a farla ABROGARE.
In crescita DEFICIT e PRESSIONE FISCALE
Dopo una Finanziaria che ha messo in ginocchio tutti i cittadini italiani dal più povero al più ricco, si sperava per lo meno che i conti pubblici sarebbero tornati, come aveva promesso il ministro PADOA-SCHIOPPA, alla normalità.I dati pubblicati oggi dall'ISTAT sconfessano le errate previsioni del Ministro dell'Economia. L'indebitamento netto, cioe' il deficit calcolato in rapporto al Pil, è cresciuto nel corso del 2006, raggiungendo quota 4,4%.Quali sono state le cause di tale peggioramento? Prima che qualche comunista, come al solito, dia la colpa a Sivio Berlusconi, elenchiamo le cause principali, senza le quali il deficit sarebbe risultato pari al 2,4%.Questo peggioramento è stato causato da alcune uscite per oneri straordinari pari a 29.666 milioni di euro, costituiti da: i rimborsi Iva sulle auto aziendali per un ammontare, al netto del recupero delle imposte dirette sugli stessi, di 15.982 milioni di euro, dovuti dallo Stato in base alla sentenza della Corte di giustizia europea del 14 settembre 2006; la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della societa' Tav (con un grazie particolare ai comunisti italiani che si sono opposti a tale infrastruttura), per il finanziamento dell'alta velocita', in conseguenza dell'accollo diretto del debito di Infrastrutture Spa disposto dalla legge finanziaria del 2007 e pari a 12.950 milioni di euro; la retrocessione alla societa' di cartolarizzazione dei crediti di contributi sociali dovuti dai lavoratori agricoli, la cui riscossione era stata temporaneamente sospesa per legge, pari ad un ammontare di 734 milioni di euro.Quindi le responsabilità sono da attribuire in parte ai Governi passati, della prima Repubblica, (sin dagli anni '90) che avevano limitato ingiustamente la detrazione IVA sulle auto aziendali, ed in parte all'attuale Governo Prodi che è ostaggio della Sinistra Estremista, contraria al progresso e alle grandi opere. Ma non finisce qua. L'ISTAT fa notare anche un incremento della pressione fiscale, aumentata nel 2006 di 1,7 punti percentuali rispetto all'anno precedente. L'unica buona notizia viene dai dati sull'occupazione, che al netto della Cassa Integrazione Guadagni, è cresciuta dell'1,6%. E magari questo incremento è dovuto anche all'alta flessibilità della Legge Biagi. Chissà se Diliberto e Giordano saranno ancora decisi a farla ABROGARE.