La sinistra italiana, per eludere la crisi politica in cui si è addentrata da circa un mese, dopo i legami ILLEGITTIMI tra VISCO e la Guardia di Finanza, presenterà, al SENATO, nella giornata di domani, oramai all'ordine del giorno, una mozione sulla Guardia di Finanza.Si tratta di una mozione, come l'ha definita la Capogruppo Finocchiaro, che servirà a ribadire la solidarietà e la piena fiducia alle Fiamme Gialle. Ma cos'è questa pagliacciata? Prima creano INGERENZE tra la politica e gli organi dello STATO e poi ci vogliono dire che tutto va bene e che abbiamo, anzi hanno, fiducia nelle Fiamme Gialle? Un'altra porcata, che si aggiunge a quella già che conosciamo a proposito del Vice-Ministro all'Economa Visco.Ma non è finita qua! Clemente Mastella, oggi ha lanciato un avvertimento agli alleati: qualora il testo non fosse votato dall'intera maggioranza, il governo cadrà aggiungendo che "E' ovvio che se l'ordine del giorno non viene votato, non c'è più il governo". Chi crede alle favole, allora penserà che domani PRODI cade, chi è realista come me sa che questa classe politica, sarebbe disposta anche a vendere il loro sedere pur di restare incollati sulle loro comode poltrone, e percepire la loro buona INDENNITA', o stipendio, o come la vogliamo chiamare.La Finocchiaro, davanti ai giornalisti ha ribadito la volontà di sostenere le Fiamme Gialle dicendo "Non c'è dubbio che la maggioranza esprime alla Guardia di finanza, non solidarietà, ma pieno apprezzamento per il suo operato, stima riconoscimento per il lavoro al servizio dei cittadini". Ma io mi chedo, ma c'era bisogno di dirlo o addirittura di presentare una mozione a favore delle Fiamme Gialle? Ma certo che un qualunque Governo dia il massimo appoggio alle forze armate (G.D.F. compresa) perchè se non fosse così ci troveremmo difronte ad una situazione SURREALE. Massimo D'Alema attacca il Generale Speciale che secondo lui "Si è prestato a montare una vicenda che risale a un anno fa". Già, un anno fa, meglio tardi che mai. Evidentemente ha retto finché poteva.
Al Senato la mozione per la GDF
La sinistra italiana, per eludere la crisi politica in cui si è addentrata da circa un mese, dopo i legami ILLEGITTIMI tra VISCO e la Guardia di Finanza, presenterà, al SENATO, nella giornata di domani, oramai all'ordine del giorno, una mozione sulla Guardia di Finanza.Si tratta di una mozione, come l'ha definita la Capogruppo Finocchiaro, che servirà a ribadire la solidarietà e la piena fiducia alle Fiamme Gialle. Ma cos'è questa pagliacciata? Prima creano INGERENZE tra la politica e gli organi dello STATO e poi ci vogliono dire che tutto va bene e che abbiamo, anzi hanno, fiducia nelle Fiamme Gialle? Un'altra porcata, che si aggiunge a quella già che conosciamo a proposito del Vice-Ministro all'Economa Visco.Ma non è finita qua! Clemente Mastella, oggi ha lanciato un avvertimento agli alleati: qualora il testo non fosse votato dall'intera maggioranza, il governo cadrà aggiungendo che "E' ovvio che se l'ordine del giorno non viene votato, non c'è più il governo". Chi crede alle favole, allora penserà che domani PRODI cade, chi è realista come me sa che questa classe politica, sarebbe disposta anche a vendere il loro sedere pur di restare incollati sulle loro comode poltrone, e percepire la loro buona INDENNITA', o stipendio, o come la vogliamo chiamare.La Finocchiaro, davanti ai giornalisti ha ribadito la volontà di sostenere le Fiamme Gialle dicendo "Non c'è dubbio che la maggioranza esprime alla Guardia di finanza, non solidarietà, ma pieno apprezzamento per il suo operato, stima riconoscimento per il lavoro al servizio dei cittadini". Ma io mi chedo, ma c'era bisogno di dirlo o addirittura di presentare una mozione a favore delle Fiamme Gialle? Ma certo che un qualunque Governo dia il massimo appoggio alle forze armate (G.D.F. compresa) perchè se non fosse così ci troveremmo difronte ad una situazione SURREALE. Massimo D'Alema attacca il Generale Speciale che secondo lui "Si è prestato a montare una vicenda che risale a un anno fa". Già, un anno fa, meglio tardi che mai. Evidentemente ha retto finché poteva.