AVE CAESAR MORITURI

Il Centro-Destra va in frantumi


Dopo l'approvazione del testo normativo inerente la Finanziaria per l'anno 2008, dopo il superamento dello scoglio SENATO da parte della maggioranza di Goveno, il Cavaliere Berlusconi cambia strategia. Nei giorni precedenti aveva continuamente lanciato messaggi da "gufo politico" su un'eventuale caduta del Governo Prodi durante i lavori del Senato a proposito della Legge del Bilancio dello Stato per il prossimo anno. Ma il centro-sinistra, coalizzandosi tra diloro, pur di allontanare il nemico Berlusconi, ha ingoiato il "rospo" della Finanziaria allungando la vita di un Governo che invece sembrava morente.
Silvio Berlusconi ha deciso quindi di radunare il partito di "Forza Italia" per dar vita, con la creazione di miglaia di gazebo in tutto Italia, ad una raccolta di firme per "cacciare il Governo". I dati parlano di circa sei milioni di firme raccolte in due giorni. "Credo che il dovere della politica sia distinguere tra la propaganda e la politica. Perchè la propaganda è importate, sono importanti le firme ai banchetti, poi è importante anche che la politica delinei una strategia in grado di mandare a casa Prodi. Altrimenti dopo le firme ai banchetti Prodi fa l'assicurazione sulla vita se non c'è qualche altra cosa", queste sono state le parole di Pier Ferdinando Casini che non ha gradito questa iniziativa di "Forza Italia".
Ma ancora più dure sono state le critiche di Gianfranco Fini al leader di "Forza Italia" rispondendo all'affermazione di Berlusconi a proposito dell'impego a far cadere il governo di Centro-Sinistra. Così aveva parlato il Cavaliere in un collegamento telefonico con la trasmissione di Maurizio Belpietro "Nel centrodestra non deve cambiare niente: l'unità della coalizione è necessaria e credo che tutte le forze del centrodestra siano impegnate in questo. Se ci sono delle nuove idee che finora sono mancate io sono pronto a prenderle in considerazione: mi sono impegnato a cercare di fare implodere questa maggioranza e credo di esserci riuscito, e finora l'unico che si è mobilitato per dare voce alla volontà degli italiani sono proprio io". A tal punto il leader di "Alleanza Nazionale" non ci sta e replica duramente.
"Il patto per l'Italia ci ha allontanato la simpatia in molti segmenti sociali, proprio quelli che una volta si rifacevano alla vecchia Dc" per l'ex vicepresidente del Consiglio "Il centrodestra non ha neppure un programma e un progetto nuovo per andare alle elezioni. Ci vuole uno sforzo di analisi da parte di tutti nella Cdl, altrimenti inevitabilmente ognuno andrà per la sua strada", poi Fini come Casini, ha accusato Berlusconi di eccesso di "propaganda" quando serve invece "un progetto per il futuro dell'Italia. Per questo il NO alle strane logiche - ha ripetuto Fini riferendosi sempre a Berlusconi - degli ultimi tempi. Non dobbiamo far prevalere il nostro piccolo interesse di partito a quelli della nazione. La Cdl ha avuto il massimo della popolarità quando ha pensato al bene di tutti gli italiani".
Il Cavaliere ha però rimandato al mittente le critiche. "Se è una colpa aver fatto implodere questa maggioranza, allora è una bella colpa" dice il leader di Forza Italia replicando così agli alleati che gli rimproverano di aver firmato una assicurazione sulla vita al governo Prodi, seguendo la strategia della "spallata". "È esattamente il contrario, quelli del centrosinistra sono preoccupatissimi", ha ribattuto il Cavaliere, mentre partecipava su un barcone lungo il Tevere a una manifestazione per la raccolta di firme a sostegno di elezioni subito. Fine di un "amore politico"? Fine di un'alleanza nata sin dai tempi della candidatura di Gianfranco Fini come sindaco di Roma?
E' presto a dirlo, ma con i proclami e le iniziative che somigliano più a "marketing politico", come raccolta firme, messaggi propagandistici sulle migliaia di spallate, diffusione di risultati su sondaggi politici a proposito della preferenza o meno del Governo, non servono a nulla. Ciò che serve è la chiarezza sui programmi e soprattuto la continua presenza dei parlamentari in PARLAMENTO, nel luogo istituzionale dove dovranno essere fatte le vere "battaglie". Molto spesso assisto a sedute parlamentari con un'aula del PARLAMENTO semi-deserta e magari sono in atto discussioni di grande interesse per il popolo e meno per la politica. Quando si è trattato di approvare il maledetto INDULTO il Parlamento era esaurito in ogni posto a sedere, quando si è dovuto ascoltare il Ministro Amato sui fatti accaduti inerenti la morte di "Gabriele Sandri" l'aula era semi-vuota. L'opposizione avrebbe dovuto sfiduciare il Ministro degli Interni ed invece erano quasi tutti in vacanza o forse erano a raccogliere firme per altri proclami. I fatti RESTANO, le PAROLE e i PROCLAMI se li porta il VENTO. Il POPOLO italiano ha bisogno di gente che si OCCUPI di POLITICA e non di mediocri che parlano di POLITICA.