AVE CAESAR MORITURI

Fini, Casini e Berlusconi ai ferri corti


Come spesso succede tra fidanzatini, dopo anni ed anni passati insieme, dopo anni ed anni a sopportare i difetti e le mancanze altrui, dopo anni ed anni di rinuncie solo per far contenta l'altra parte, quando il legame si rompe improvvisamente comincia la bufera. Ma non è la solita bufera passeggera, è peggio di un tornado, diciamo che somiglia molto ad un'ondata di maltempo, di quelli che tante volte imperversa la nostra bellissima penisola e ci tiene tutti rintanati nelle nostre case. Insomma una tragedia shakespeariana, di quelle che poi finiscono con spargimento di sangue e di lunghi ma lunghi pianti. Vi ricordate il povero Amleto quando fa di tutto per allontanare la bella poi divenuta pazza Ofelia? Già proprio quella.
Questa mattina dopo il suo buon risveglio, e sul buon risveglio sfido chiunque a dire che non è stato buono, Gianfranco Fini si è recato dal suo futuro alleato Pier Ferdinando Casini, anche lui, fresco di nozze, e con un risveglio niente male. I due hanno parlato di Legge Elettorale e di possibili fusioni e dopo di che hanno diramato un comunicato stampa "La gravita' della situazione italiana impone di elaborare progetti che nulla hanno a che fare con la improvvisazione propagandistica ne' con estemporanee sortite populistiche. Il rispetto per il popolo del centro e della destra, rappresentati in Parlamento dall'Udc e da An, ci obbliga al dovere della verita' e della serieta': abbiamo idee diverse sulla riforma della legge elettorale ma comune consapevolezza che solo partendo dai problemi degli italiani (sicurezza, giustizia sociale, modernizzazione del paese, fisco, energia) sara' possibile creare un'alternativa credibile al fallimentare governo della sinistra".
Certo che sul "fallimentare della sinistra" gli dovete dare ragione, sulla "gravità della situazione" non so mi conservo il parere in un futuro prossimo ma non molto lontano. A qualche giornalista che gli chiedeva cosa si siano detti hanno risposto come due fidanzatini che magari aspettano ancora il primo bacio "Tra me e Fini c'e' un grande rispetto, non c'e' bisogno di nessun asse''. E' la stessa risposta che io diedi ad un mio amico per sviare un discorso su una ragazza che frequentavo "Ma che dici, siamo solo amici". Ma il duello a distanza non e' certo finito.
Infatti tanto per infierire al povero Silvio rimasto oramai solo (con i dieci milioni di firme da controllare) Casini ha replicato dicendo "Quando Berlusconi arriva al 101% ci avverta..", e questa è dura da digerire, è molto dura da attutire. E poco dopo è giunta la replica del Cavaliere "Se continuano così a noi va benissimo: noi ci teniamo gli elettori loro si tengono il progetto...". Certo non sarà ai livelli di Shakespeare però il duello è molto intrigante e mia madre ha anche interrotto di guardare "Beautiful" per seguire questa sorta di "Grande Fratello" della politica. Ma il nostro Pier Ferdinando Casini, che tutto sembrava tranne un futuro comico per "Zelig" ha continuato ad infierire sul Cavaliere in modo molto spinoso "Io la parrucca non ce l'ho, qualcun altro non lo so. Chieda a lui, l'esperto di parrucche è lui e non io", e questo è un colpo basso, poco galante, da un cattolico (sulla carta) non me lo sarei mai aspettato.
Poi contunando ha dato l'ultima stoccata "Berlusconi dice che non l'hanno fatto governare. Ma quanti errori gli hanno evitato i suoi alleati. Se avessimo parlato meno di giustizia e di tv forse avremmo vinto le elezioni. Lui potrebbe ribadire che su alcuni punti gli alleati hanno frenato. Ma ciascuno vede le cose dal suo angolo visuale. Berlusconi parla di popolo, ma ciascuno ha il suo popolo, e i parrucconi forse sono quelli che pensano di essere importanti senza il popolo ma ciascuno di noi sa che senza il popolo non siamo nessuno". Berlusconi non ha ancora risposto, si sta consultando col POPOLO a San Babila, attendiamo i risvolti.