AVE CAESAR MORITURI

Venti di GUERRA da Fini e Bossi


Non si placa il terremoto politico che si è aperto nell'area del Centro-Destra una volta capeggiata dal Cavaliere Silvio Berlusconi. "C'eravamo tanto amati" reciterebbe un vecchio film di Ettore Scola del 1974 che racconta le avventure e disavventure di tre ex-partigiani, ma questa è un'altra storia.
Il Senatur Umberto Bossi. anche lui stanco dei tanti proclami, nazional-popolari del Cavaliere riabbraccia i suoi tanto amati kalashnikov urlando alla gente della Padania, oramai acquisita come nuova regione italiana, "Abbiamo il dovere morale di liberare il nostro popolo da questa Italia schiavista. Il potere colonialista imbecille non capisce che il popolo aspetta solo il momento per attaccare, e quel momento verrà". Parole che farebbero tremare il grandissimo Giuseppe Mazzini che si rivolterebbe dalla tomba dicendo "Ma come vi ho liberato io dagli austriaci, adesso chi sono i nemici occupanti?". Bella domanda, me lo chiedo da 15 anni, forse i suoi nemici sono i romani, o i meridionali emigrati negli anni 40 e 50 nelle aree del Nordi Italia, o forse sono dei fantasmi che lui, ma solo lui, riesce a vedere. Mistero! Ma il buon Umbertone parla anche del nuovo Partito Popolare che Silvio vorrebbe formare per unire le forze del Centro-Destra, come un buon minestrone, piatto tipicamente mediterraneo "Il nuovo Partito è moralmente contro il popolo della Padania perché i partiti non si possono comprare. Non si può entrare in un partito unico perché la Lega ha una sua identità. Chi difenderà sennò il popolo della Padania nel partito unico? Prepariamoci moralmente per la lotta, anche se si rischierà di lasciarci la vita". Parole forti che fanno presagire ad una eventuale "guerra civile italiana" come quella che colpì alcuni secoli fa gli Stati Uniti d'America. Quella guerra fu causata dalla cancellazione, da una parte, e dalla riaffermazione, dall'altra, della schiavitù del popolo di pelle nera americano. Vinsero i Nordisti con la felicità dei neri d'America. In Italia si prospetterebbe una guerra tra l'esrcito del Nord-Italia, capeggiato da Bossi, e l'esercito di Roma Imperiale, capeggiato dall'Imperatore di Roma Walter Veltroni, di origine prettamente visigota. Difficile prevedere chi vincerà, ma di sicuro Roma ha tantissime legioni che sarebbero pronte a tornare sotto il Comando dell'Imperatore Romano. Aspetto solo un cenno dal mio Imperatore e le mie legioni del Nord Europa saranno già in marcia.
Dall'altra parte Gianfranco Fini se la prende contro la legge elettorale prospettata dal Centro-Sinistra, con accordo tacito col Cavaliere, chiamata "Vassallum", che tanto mi fa ricordare un sorta di Feudalesimo, quella tipica organizzazione economica e sociale che venne a crearsi quando cadde, ahimé, il tanto amato Impero Romano. A quell'epoca crebbe in modo rigorosa la figura del VASSALLO che grazie ad alcune concessioni ottenute dal Re lo serviva fino alla morte con tutti i suoi soldati. Allora Fini giura eterno OSTRUZIONISMO a questo ritorno al passato
"E' una autentica legge truffa che vedrebbe la dura opposizione di Alleanza Nazionale e di tutti, perchè reagirebbero anche Bossi, Casini, Bertinotti e tutti coloro che nel Partito Democratico non digeriscono l'archiviazione del bipolarismo".
Ma la sua dura opposizione non si ferma qua e attacca anche il suo nuovo nemico, Berlusconi, "Se Berlusconi pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perchè una legge siffatta in Parlamento non passerà mai", e  continuando "per Alleanza Nazionale non è inaccettabile il proporzionale, ma una legge che lasci le mani libere prima del voto e in base alla quale se i due partiti maggiori prendono 100 mila voti hanno tre deputati, mentre gli altri partiti con 100 mila ne hanno uno. La legge elettorale deve essere bipolare e riprodurre nel numero di seggi parlamentari il reale consenso che ogni partito ha nel paese". Ed infine le parole che ogni tesserato al suo partito vorrebbe sentire, parole che sanno di amore fino alla morte, amore terno, senza compromessi, come l'AMORE nato tra Romeo e Giulietta, l'Amore tra Totti ed Ilary, l'Amore tra Veltroni e Roma "Da queste mie parole volutamente molto nette voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di AN, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi". Commozione, applausi e pianti di gioia viaggiano per tutto l'Ergife di Roma dove Gianfranco Fini ha tenuto l'Assemblea Natalizia di Allenaza Nazionale.