AVE CAESAR MORITURI

Italiani, popolo imbalsamto


Pochi giorni fa è stato pubblicato a Roma il 41° rapporto del Censis sulla situazione sociale ed economica del Bel Paese. La Penisola tanto invidiata ed amata dal Mondo è diventata una specie di terra senza un futuro, senza alcuna speranza di crescere. C'era una volta l'Italia, mi verrebbe da dire, quell'Italia che partorì poeti, scrittori, imperatori, grandi guerrieri, santi , inventori e sognatori. Ma oggi cosa siamo diventati? Chi sono gli italiani di oggi? Come vivono? Cosa acquistano e cosa sognano?
Il Censis sembra aver soddisfatto parte delle mie curiosità, delle mie domande, dei miei tanti dilemmi, a volte più impegnativi di quelli che si poneva il mio idolo William Shakespeare. Quella di oggi è un'Italia in chiaroscuro, ma che reagisce, che cresce, anche se non si sviluppa.Un'Italia dove una maggioranza apatica, quasi rassegnata, si lascia trascinare da un'élite imprenditoriale che ha nell'orgoglio l'arma migliore, da alcuni grandi attori industriali (si pensi a Enel, Eni e Fiat) capaci di recitare un ruolo da protagonisti sui mercati esteri, dal dinamismo delle PMI e da una fascia di lavoratori (soprattutto giovani e professionisti) che hanno saputo raccogliere la sfida della competizione. Un rapporto che non dice nulla di nuovo sulle storiche caratteristiche del popolo italiano.
L'ITALIA, a discapito delle migliaia di Nazioni europee e no, dopo la Caduta del tanto amato IMPERO ROMANO, è diventata l'Italia dei Comuni, dei Granducati e del Regno delle due Sicilie. Poi con la forzata e poco sentita Unità d'Italia non c'è mai stato quel gran salto di "Spirito Nazionalista" che ci ha fatti sentire tutti ITALIANI. Tutto ciò spiega l'esistenza di migliaia di artigiani e di piccole imprese ed imprenditori che sono la forza economica trainante di un Paese poco "governato" dalle Multinazionali. L'Economia Italiana è caratterizzata da "Piccoli Grandi" imprenditori che grazie alla loro capacità di rischiare e rinnovarsi contribuiscono al lento e macchinoso svilupoo economico. Uno sviluppo economico che purtroppo è rallentato dalla "Macchina Politica" vecchia e burocratica che lucra sugli imprenditori rallentando i tempi dello sviluppo.
L'Italia continua a crescere, anche se non si sviluppa. L'apparente contraddizione è così spiegata da Giuseppe De Rita, il presidente del Censis che ha firmato le considerazioni generali del rapporto "Il boom silenzioso italiano continua, grazie soprattutto a una minoranza industriale orientata alla globalizzazione, grazie alle PMI, a una specializzazione nella fascia altissima del mercato, in prodotti di qualità, nell'alto di gamma. Da queste fasce imprenditoriali arriva un crescendo di visione positiva: forse come reazione, certo in controtendenza, all’afflosciato pessimismo imperante".
Sullo sviluppo gravano alcuni macigni: innanzi tutto il debito pubblico, che pesa sulla libertà psicologica dei cittadini con la mole impressionante di interessi, mentre la politica, critica il Censis, ha destinato i tesoretti fiscali ad altri fini (ovvero a finanziare ulteriori spese) invece di pensare in primo luogo ad assorbire il debito; altro macigno: la mancata crescita dei salari. Risultato: La maggioranza resta nella vulnerabilità, lasciata a se stessa. L'Italia sembra essere una Repubblica, come dicono molti, fondta sul Debito Pubblico, anziché sul LAVORO. La mancata crescita dei salari rispetto ad un incremento dei prezzi ha reso le famiglie ed i consumatori più poveri di una volta. E di qua nasce la corsa al LOW COST e alle mille "Finanziarie" anche per acquistare uno stupido elettrodomestico: SPAVENTOSO.Poi vi è la lentezza della burocrazia e la scarsa produttività della pubblica amministrazione. Circa l'85% degli italiani non ha fiducia nella politica, me compreso. Una Nazione, quella italiana, abbastanza strana e contraddittoria. Un Paese che non riesce ad arrivare a fine mese, come tanti giornali scrivevano circa un anno e mezzo fa, ma che invece possiede almeno due telefonini a persona. Un popolo che ha difficoltà a fare la spesa nei migliaia di Supermercati ma che alla vigilia delle vacanze natalizie ed estive non perde tempo a mettersi in CODA.