AVE CAESAR MORITURI

Dini "Prodi sei finito"


Dopo averlo sostenuto per un alto senso di responsabilità, durante l'approvazione della Legge Finanziaria per l'anno 2008, Laberto Dini non ha perso tempo, non ha neanche aspettato la conclusione delle feste natalizie. Come se avesse mangiato per un intero anno un Panettone disgustoso, come se gli avessero imposto di mangiare un tacchino avariato, il leader dei "Liberal-Democratici" alla prima occasione ha esclamato senza mezze misure "Prodi sta facendo mosse disperate, la maggioranza non ha più i numeri al Senato e il governo oggi raccoglie soltanto il 25% dei consensi nel Paese". Sono questi gli auguri di Buon Anno che il senatore Lamberto Dini ha consegnato al Gr3 indirizzati a Romano Prodi, che con troppa spavalderia e presunzione, tipica degli ignoranti e dei mediocri, in continuo aumento in tutto il 2007, ha respinto il "malaugurio" di Lamberto.
Ma Dini è un fiume in piena e nell'intervista rilasciata ai giornalisti della RAI comunista, con tanto di tessere di RaiTre, ha aggiunto "Il governo ha perso la metà dei consensi che aveva al momento della sua instaurazione. Il ministro dell'Economia non ha dato il suo consenso a misure di questo genere. Ci dica dove va a prendere i soldi", e continuando "Mi pare che l'intenzione sia di dare con una mano e di riprendere con un'altra. La finanziaria non è nelle condizioni da sopportare sgravi fiscali per miliardi e miliardi di euro". Poi giunge la tipica domanda dei giornalisti schierati, sempre a sinistra, a RAITRE non è un segreto, per poter lavorare devi essere schierato, a proposito della risposta di Mister Mortadella al leader dell'opposizione dicendo che "Le grida di Berlusconi sono un danno al Paese".
Secondo Lamberto Dini, toscano D.O.C., la risposta di Romano Prodi "sembra essere la dichiarazione di una persona che pensa che solo lui possa guidare il Paese e quindi è una pretesa che mi pare assurda. L'opposizione fa il suo lavoro e il governo faccia il proprio. Il proprio è per ora soltanto perdita di consensi. Al Senato i numeri non ci sono, quindi la coalizione è oggi minoranza. Il governo non ha i numeri in Senato per governare: è questo che oggi noi diciamo. Poi vedremo. Nelle prossime settimane indicheremo quali pensiamo essere le misure di cui l'Italia ha bisogno per riprendere il suo cammino e superare il declino. Non è con la redistribuzione che si supera il declino. Il declino si supera rilanciando l'economia".
Da non sottovalutare la penultima frase di Dini a proposito della fatidica REDISTRIBUZIONE della ricchezza. Ci hanno provato in tanti, in Economia, a dare le più ampie soluzione ad una delle più grandi "sperequazioni" economiche che inevitabilmente ed in modo naturale vengono a crearsi in un Paese Liberale. Da Adam Smith, a David Ricardo fino a giungere al blasfemo Karl Marx che sostenne la "Lotta di classe": come Robin Hood, rubiamo ai ricchi per dare ai poveri, lui la spiegò in modo più elegante, ma il nesso era quello. Adam Smith parlava di "mano invisibile" secondo la quale il sistema economico non richiede interventi esterni per regolarsi, in particolare non necessita l'intervento di una volontà collettiva razionale. Il ruolo della mano invisibile è triplice. Dini ha praticamente "rivalutato" il liberista Adam Smith, che dite Romano Prodi a questo  ci arriva o avrà bisogno di una lavagnetta per farglielo capire?
Caro Professore adesso tocca a te esprimere le idee economiche, ILLUMINACI . . . . W A I T I N G . . . .