AVE CAESAR MORITURI

Benedetto XVI, il Papa no-global


Ci fu un tempo in cui gli uomini erano GLOBALIZZATI, parlavano tutti la stessa lingua, avevano tutti lo stesso colore della pelle, commerciavano tutti la stessa merce e tuti avevano le stesse identiche abitudini, perché tutti erano nati e cresciuti dallo stesso "ceppo vitale". Era il Grande Regno della Mesopotamia, la "terra in mezzo ai due fiumi", il Tigri e l'Eufrate, governata ed abitata per Secoli e Secoli dagli Assiri, Sumeri e Babilonesi, una delle Civiltà più grandi mai esistite nella storia dell'uomo.
In quel tempo gli uomini si sentivano "immortali", e "invincibili", quasi vicini a Dio a tal punto di costruire la famosa Torre di Babele con l'intenzione di arrivare al cielo e dunque davanti all'Altissimo Signore Creatore. Una specie di sfida che l'uomo fa nei confronti di DIO, in quel tempo l'uomo voleva essere DIO! Gli uomini parlavano la stessa lingua e la Torre rappresentava un simbolo di unità dell'intera umanità. Ma quella sfida che l'uomo fece a DIO venne severamente punita con lo scompiglio nelle genti e, facendo sì che le persone parlassero lingue diverse e non si capissero più, impedì che la costruzione della torre venisse portata a termine. Fu così che il Creatore scelse di dare all'umanità il dono della diversità, nel colore della pelle, nelle lingue, negli usi e nelle tradizioni. Fu così che la terra cominciò a popolarsi in tutte le sue aree, da settentrione a meridione, da occidente ad oriente, dando vita a centinaia di civiltà tutte di grandissimo valore ed importanza con le proprie tradizioni, pregi e difetti.
Sono passati migliaia di anni, ed oggi l'uomo torna a parlare di globalizzazione, un concetto economico che nasce all'inizio degli anni '80 ed è fortemente utilizzato dagli economisti per indicare il fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto primo è una decisa convergenza economica e culturale tra i Paesi del mondo. Con la stessa parola si intende anche l'affermazione delle imprese multinazionali nello scenario dell'economia mondiale: In questo settore si fa riferimento sia alla produzione spesso incentrata nei paesi del sud del mondo; sia alla vendita, che vede i prodotti di alcuni marchi molto sponsorizzati in commercio in quasi tutti i paesi del mondo. Un fenomeno economico che ha fatto la fortuna delle più grandi imprese Multinazionali soprattutto appartenenti all'Impero Economico Amerciano.
Con globalizzazione, ci si riferisce oltre che allo sviluppo di mercati globali, anche alla diffusione dell'informazione e dei mezzi di comunicazione come internet, che oltrepassano le vecchie frontiere nazionali. Il termine globalizzazione è utilizzato anche in ambito culturale ed indica genericamente il fatto che nell'epoca contemporanea ci si trova spesso a rapportarsi con le altre culture, sia a livello individuale a causa di migrazioni stabili, sia nazionale nei rapporti tra gli stati. Oggi rappresenta una sorta di OMOGENEIZZAZIONE dell'UMANITA'. Uno dei più grandi "tesori" dell'umanità è la nostra stessa diversità che ci porta a confrontarci e migliorarci apprendendo le migliori qualità di altri popoli. Ma i "Grandi del Mondo" sognano la glabalizzazione, per meglio "controllare" l'intero pianeta sia dal punto di vista culturale che economico.
Lo stesso Papa Benedetto XVI è fortemente contrario alla globalizzazione affermando che "L'umanità è lacerata da spinte di divisione e sopraffazione e conflitto di egoismi" e poi ha aggiunto "I conflitti per la supremazia economica e l'accaparramento delle risorse energetiche, idriche e delle materie prime rendono difficile il lavoro di quanti, ad ogni livello, si sforzano di costruire un mondo giusto e solidale". E andando contro l'ingiusta divisione dei beni che la globalizzazione ha dato fortemente generato negli anni "resta vero quanto diceva il profeta: nebbia fitta avvolge le nazioni. Non si può dire infatti che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale, tutt'altro" e ancora "C'è bisogno di una speranza più grande, che permetta di preferire il bene comune di tutti al lusso di pochi e alla miseria di molti".
Poi concludendo invita l'umanità ad uno stile di vita più sobrio e meno eccessi "è ormai evidente che soltanto adottando uno stile di vita sobrio, accompagnato dal serio impegno per un'equa distribuzione delle ricchezze, sarà possibile instaurare un ordine di sviluppo giusto e sostenibile". Per chi ha duramente attaccato Papa Benedetto XVI oggi dovrebbe ricredersi su quanto detto, e magari queste persone che a volte tentano di strumentalizzare il Vescovo di ROMA dovrebbero attacare più i loro Capi di Stato, che ogni giorno sembrano fantocci in mezzo alla gente misera ed ignorante.