AVE CAESAR MORITURI

Berlusconi e Veltroni: i mercanti della politica.


C'era una volta la POLITICA, quella con la P maiuscola, quella che appassionava e spingeva la gente a dire la sua su come l'Economia, il Sociale, il Lavoro e il Tempo Libero dovevano essere organizzati e come dovevano caratterizzare la nostra vita. Ma nulla dura per sempre e alla fine di ogni epoca non restano che le ceneri di ciò che fu.Oggi la Politica appassiona e attrae sempre meno la gente forse perché si è trasformata in una sorta di "Vendita all'Incanto" di FALSE FELICITA' e VALORI che sono diventati solo di carattere monetario. Un esempio tangibile di tutto ciò lo stanno dando in questi giorni i due MERCANTI della POLITICA del Terzo Millennio: Berlusconi e Veltroni. Due grandi comunicatori che hanno una grande capacità di saper "vendere" le loro promesse allettanti. Nella giornata di oggi la merce in questione è stata la povera e tanto "usata" pensione degli Italiani. Il pensionato italiano da anni è sempre stato un elettore senza bandiera perché dopo anni ed anni di lavoro cerca di godersi la sua tanto meritata pensione. Di conseguenza il pensionato ha a CUORE solo la sua PENSIONE alta o bassa che sia. Certo che se un politico gli promette un aumento e quindi un miglioramento economico del suo Status Quo non si farà certo pregare per un eventuale sostegno politico.
Walter Veltroni durante la sua "Campagna Mercantile" ha subito proposto "Un intervento immediato sul fronte delle pensioni. L'intervento riguarda i pensionati di oltre 65 anni e determina, a partire dal 1° luglio 2008, un incremento medio di quasi 400 euro l'anno per le pensioni fino a 25 mila euro l'anno (fino a circa 2 mila euro al mese) e un incremento fra i 250 e i 100 euro l'anno per le pensioni di importo compreso tra 25 mila e 55 mila euro l'anno". Ma chi è questo pensionato che direbbe di NO ad una proposta del genere? Piuttosto che prometterle sarebbe più opportuno FARLE certe scelte economiche e salariali. Dal canto suo Silvio Berlusconi nel ripsondere a questa offeta di vendita dell'ex-sindaco romano ha replicato che "il problema numero uno è quello di adeguare le pensioni ai prezzi, al caro vita, a partire dalle basse. Fummo gli unici ad aumentare le pensioni minime. Procederemo in questa direzione se vinceremo le elezioni. Il problerma fondamentale comunque è l'adeguamento delle pensioni al costo della vita. Si tratta di un fatto di giustizia perché i prezzi sono aumentati nell’ultimo anno del 4% in media e del 12 e 14% per i beni di prima necessità come pane e pasta mentre le pensioni dell’1,6%". Successivamente anche Gianfranco Fini ha ribadito le posizioni di Berlusconi "È positivo che si affronti il problema reale del potere d'acquisto delle pensioni. I pensionati hanno memoria e va ricordato che quando abbiamo governato furono poco meno di due milioni i pensionati che videro aumentate le pensioni minime a 516 euro".
Dov'è la differenza tra Veltroni e Berlusconi a proposito delle Pensioni? Non c'è, quindi il "Partito dei Pensionati" può dormire tranquillo, chiunque vinca tra i due duellanti, loro faranno festa lo stesso.
Ma ciò che mi fa rabbia e mi addolora è che fin'ora, a parte le detrazioni fiscali, l'abolizione dell'ICI, il reddito minimo ai precari, l'aumento delle pensioni e i tanti PACCHETTI fiscali a dispozione delle varie categorie lavorative, non ho udito alcun politico su come intende favorire NUOVE INIZIATIVE ECONOMICHE per GIOVANI. Il Paese delle Piccole e Medie Imprese, il Paese con la maggiore percentuale in Europa di attività artigianali di piccole dimensioni evidentemente oggi guarda più alle Multinazionali ed Alitalia che al resto dell'Economia che invece regge l'intera PENISOLA ITALIANA.