AVE CAESAR MORITURI

25 aprile? Meglio il V-DAY-2.


Gli americani, patriottici per eccellenza, festeggiano il 4 luglio, la data che segna la loro "Dichiarazione d'Indipendenza" dall'oppressione e colonizzazione da coloro che per secoli si resero "barbari" nel Nuovo Continente: l'impero britannico. In uno dei passi della Dichiarazione d'Indipendenza si recita che "...tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità".
I francesi, di cui ne ammiro il loro forte nazionalismo e attaccamento alla PATRIA, festeggiano la loro rivoluzione avvenuta nel lontano 14 luglio 1789 con la fatidica presa della Bastiglia e la caduta della dinastia dei Re di Francia conclusasi con la ghigliottina a Luigi XVI e Maria Antonietta. La Rivoluzione Francese si conclude con la "Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen", con la quale vengono poste le basi dei diritti inviolabili dei cittadini francesi: liberté-égalité-fraternité che tuttora uniscono il popolo francese.
In Italia, un Paese dove il campanilismo e il forte frazionamento del territorio subìto dopo la caduta dell'Impero Romano, non c'è mai stata una festa NAZIONALE che ha unito in tutto e per tutto il popolo italiano, al di là di ogni schieramento di carattere politico. Oggi si cerca in tutti i modi di far passare, una data che segna la fine di una guerra mondiale, e non nazionale, come la data di una Nazione: l'ITALIA. Il 25 aprile 1945 segna la fine di una guerra civile italiana dove vedeva schierati da una parte gente che difendeva gli ideali del FASCISMO e dall'altra difendeva i suoi ideali di LIBERTA' e anche del COMUNISMO, una guerra che si concludeva con la caduta definitiva del Regime Fascista e l'arretramento dell'esercito tedesco. Una data del genere, che ha determinato solo divisioni in un popolo, non può mai essere la data nazionale di una nazione che tuttora non si sente ancora unita in quella data. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dice che "I nostri padri hanno realizzato il sogno dell'Italia unita, la nostra generazione ha sconfitto il nazifascismo e gettato le basi dell'Europa unita fino al superamento della lunga stagione della guerra fredda con l'abbattimento del muro di Berlino. Ai giovani di oggi toccano questi altri compiti". Strano però che pur ricordando il "sogno del'Unità d'Italia" nella nostra NAZIONE non si festeggia il 17 marzo 1861, ossia la Dichiarazione del Regno d'Italia che coincide con l'Unità di un Popolo sotto un'unica BANDIERA. Invece si preferisce dare risalto al 25 aprile, una festa solo per alcuni italiani, ma non per tutti.
Lo stesso comico Beppe Grillo ha compreso questa "rottura" nel popolo italiano e usando questa data cerca di lanciare il suo V-DAY-2 per una nuova forma di LIBERTA': quella dell'informazione, oramai gestita e comandata dai pariti di sinistra con le loro vecchie e passate ideologie. "L'informazione - dice Grillo - è il cuore della democrazia. Se l'informazione diventa strumento di interessi privati e dei partiti non c'è democrazia. Quante cose si scoprono guardando i componenti dei cda delle aziende editoriali. Banche e politici la fanno da padroni. Non c'è un editore puro capace di gestire il suo giornale in modo illuminato. Ed è l'editore a fare il giornalista. Accusavano me di voler uccidere i partiti. Oggi, alcuni di loro sono spariti, altri si sono fusi e tutti sono assenti dal governo. Al posto dei partiti ci sono due accozzaglie senza differenze guidate da Topo Gigio e Testa d'Asfalto, cioè Veltroni e Berlusconi: entrambi dicono, propongono e fanno le stesse cose, mentre l'economia va a picco, il Paese è allo sbando, il lavoro manca".
Ma non si ferma qua. Il comico genovese aggiunge attanccando tutti "I topi di fogna stanno uscendo dalla nave" con riferimento ai quotidiani che hanno a suo avviso denigrato l'iniziativa. "Morfeo Napolitano ha dichiarato che la stampa deve difendersi dalla Rete - continua -. È il miglior viatico per i tre referendum del 25 aprile per una libera informazione in un libero Stato. Il presidente della Repubblica è il nostro testimonial. Si è spinto là dove non osano neppure le aquile e Mastella. Persino oltre Hu Jintao. L’informazione è il nostro Piave. La nostra linea rossa. La Rete è l'antidoto, la cura a un'informazione degna di Ceausescu e di Pol Pot. Il re è nudo e per difendersi non ha più paura del ridicolo". E parlando di Berlusconi "Testa d’Asfalto ogni mattina chiama a raccolta i suoi servi per resistere, resistere, resistere alla verità. E resistere vuol dire diffamare, insultare, insinuare sulle sue bananiere che viaggiano sulle concessioni dello Stato".