AVE CAESAR MORITURI

Berlusconi torna a Palazzo Chigi


Dopo la schiacciante vittoria ottenuta nelle scorse elezioni del 13 e 14 aprile, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incarica il Cavaliere Silvio Berlusconi a formare il nuovo governo italiano che succederà a quello "deludente" di Romano Prodi. E il leader del Polo delle Libertà, con una velocità invidiabile, sceglie i suoi ministri nell'arco di poche ore, anche se, colloqui precedenti con Fini e Bossi, avevano già stabilito i loro nomi. Ecco i Ministri della XVI Legislatura:
Ministri con portafoglio Esteri: Franco Frattini; Interno: Roberto Maroni; Giustizia: Angelino Alfano; Economia: Giulio Tremonti; Difesa: Ignazio La Russa; Sviluppo economico: Claudio Scajola; Pubblica istruzione: Maria Stella Gelmini; Politiche agricole: Luca Zaia; Ambiente: Stefania Prestigiacomo; Infrastrutture: Altero Matteoli; Welfare: Maurizio Sacconi; Beni culturali: Sandro Bondi. Ministri senza portafoglioRiforme: Umberto Bossi; Semplificazione: Roberto Calderoli; Attuazione Programma: Gianfranco Rotondi; Politiche Comunitarie: Andrea Ronchi; Pari Opportunità: Mara Carfagna; Affari regionali: Raffaele Fitto; Politiche giovanili: Giorgia Meloni; Rapporti con parlamento: Elio Vito; Innovazione: Renato Brunetta.
Come da rito e come previsto dalla Costituzione Italiana, i Ministri appena incaricati hanno, nella giornata di oggi, giurato solennemente di "osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le loro funzioni nell'interesse esclusivo della nazione". A qualcuno verrà da pensare se i leghisti come Umberto Bossi, Calderoli e Maroni saranno veramente leali alla Costituzione Italiana e se veramente svolgeranno le loro funzioni nell'interresse della nostra amata PATRIA ITALIA come, "erroneamente" ha detto nel rito del giuramento il Ministro Scajola. Chissà, magari riusciranno a deporre, almeno per cinque anni, le loro armi e i loro interessi prettamente "padani". Nella scelta delle MINISTRE, Silvio Berlusconi dimostra di avere buon gusto, almeno nell'immagine e nella bellezza. Oggi dopo tutto l'immagine è fondamentale ma speriamo per lo meno che non sia l'unica qualità delle "belle" ministre. Loro però, sono tutte impeccabili, ed eleganti, davanti a Napolitano: da Stefania Prestigiacomo (Ambiente) alle giovanissime Mara Carfagna (Pari opportunità) e Giorgia Meloni (Politiche giovanili), fino a Maria Stella Gelmini (Istruzione). Ora la speranza è che il cervello prevalga sulla loro bellezza.
Non mancano di certo le gaffe, e come degli scolaretti alle prime armi qualcuno incespica nel giuramento, e altri si sentono rimproverati sul loro abbigliamento come se fosse più una cerimonia "cinematografica" piuttosto che un giuramento di "Fedeltà alla Nazione". La "vittima" in questo caso è il Ministro della Difesa Ignazio la Russa che va a giurare per dodicesimo, recita la formula, stringe la mano a Napolitano, e subito dopo la allunga a Berlusconi che però resta sulle sue, a braccia conserte. Il ministro della Difesa, abito scuro e camicia bianca ha smesso gli occhiali optical e francamente non capisce il perché di questo gesto di stizza del Cavaliere e dove ha sbagliato. Il Premier fa un cenno eloquente che riguarda il mento... Mannaggia, il pizzetto naso-bocca. "Eppure l'ho tagliato il più possibile...", Non importa, niente stretta di mano. Magari il look non era il massimo, però un Ministro della Difesa così ci fa sentire orgogliosi di essere ITALIANI.
E dopo questa cerimonia quasi "holliwoodiana" conclusa con un "battito di cinque" inaspettato di Bossi al Premier, alla faccia dell'eleganza, Berlusconi non si scompone e mette in riga tutti con una frase da Capo di Governo "Ora c'è molto da lavorare", già come se noi italiani non ce ne fossimo accorti per nulla. Adesso vogliamo i FATTI e poche PAROLE.