IL GRILLO NERO

Il mito di Cleopatra


 Sono praticamente tornato a ridosso del Salone del Libro, che ricordo si tiene a Torino.Fino a domani avete tempo... e ricordo, come hanno fatto già prima di me, misteropagano e homoradix, che al Lingotto Fiere, troviamo una di noi: c'è, infatti, Gaza 64, brava autrice e disponibile utente di Libero al confronto, con il suo libro: Bruno e il coiffeur che non c'è. Ed ora?Continuando con l'Egitto (e continuando anche con Torino: il Museo egizio di Torino è considerato, per la quantità e il valore dei reperti il più antico nel mondo e il più importante  dopo quello del Cairo; lo sanno anche le menti mummificate e le scimmiette che non vedono, non sentono ma parlano tanto... ma nel caso: http://www.museoegizio.it/)...
  Ed ora, dicevamo, due parole sul...ciclo del gatto. 
  Cleopatra, regina delle donne fatali. Fatale monstrum che si offrì al veleno di orride serpi pur di non cedere a Roma.  A nulla poterono Hator e le erbe Antidote dei gatti, gli aiutanti magici e le manifestazioni di divinità contro il pernicioso veleno... quasi quanto l'insistenza di alcune vecchie conoscenze...Che dire? Anche noi dovremmo assumere qualche gatto.Gli Egiziani ne erano completamente dipendenti: non solo erano la difesa contro i ratti per proteggere le coltivazioni; ma la loro utilità si manifestava anche contro gli animali striscianti che già in epoca precedente al web usavano la lingua a sproposito...Contro il veleno serpentino, i gatti sapevano quali erbe cercare come antidoto.                            
 Anche il nostro gatto occidentale discende direttamente dal gatto egizio, in quanto, si narra che furono imbarcati nel I secolo d.C. per contrastare i topi, raggiungendo sulle navi l’Europa. La cultura egiziana esprimeva un conflitto permanente (molto simile agli schieramenti di chi disfa e di chi fa, non solo su Libero) tra Ra, rappresentazione della creazione continuativa, ed il serpente Apopi che tifava per il disfacimento caotico...in un conflitto cosmico. Questo, essenzialmente è il tema dominante di tutti i testi funerari regali e gli assistenti divini, guarda un po', sono rappresentati con le orecchie feline.Così, dalla prima comparsa del gatto, che pare si ritrovi in una rappresentazione della tomba di Khnumhotep III (XII dinastia – Medio Regno), a Beni Hasan, al testo funerario nella Valle dei Re, conosciuto come “Le litanie del Sole” che descrive il gatto come una delle 77 forme che può assumere Ra, questo felino è una costante... 
  Che dire? Dagli attacchi velenosi rispondo non con rospi in gola ma con gatti in bozza e insieme a un piccolo "coming out".Mi si era chiesto della mia faccia. Ho ammesso con qualche gentile utente simile ad Apopi di avere una faccia bella come altra parte anatomica posteriore...quindi basterà che mostri il volto, e non sarà necessario esporre il resto.                         Niccolò.