IL GRILLO NERO

MACCHIE E IMPRESSIONI FINALI


 FACCIAMO UN PASSO INDIETROSUL QUADRO OTTOCENTESCOPER POI APPRODARE AL NOVECENTO. Perchè se è vero che l'Impressionismo francese dominò la scena della fine del secolo ottocentesco, furono i macchiaioli italiani ad aprire le danze e a preparare il terreno (puntinato) già qualche anno prima a Firenze.Rivoluzione industriale in Inghilterra, rivoluzione americana, rivoluzione francese e periodo napoleonico avevano trasformato la situazione economica e socio-politica di tutta l'Europa occidentale e del nord America.COSI'l'Ottocento si caratterizzò con la diffusione delle industrie in tutta l'Europa e negli Stati Uniti e l'accelerazione dello sviluppo economico, oltre che per l'ascesa della borghesia.Le grandi potenze europee estendevano i loro domini alla ricerca di nuovi mercati e le loro rivalità provocò a quelle tensioni sempre più forti che ci portarono dritti allo scoppio della prima guerra mondiale.NELL'ARTE,contro l'uniformità della cultura imposta nel periodo napoleonico, si sviluppò quel preciso  periodo storico in cui ciascuno stato scelse valorizzare la propria storia.In Germania, pertanto, nacque il Romanticismo e, con esso, tutta l'esaltazione del sentimento e di un patriottismo che si diffuse poi in tutta l'Europa.La pittura diventò innovativa proprio in virtù dei suoi temi storici e della lotta patriottica.Tenne, così, banco il tema del paesaggio,il religioso amore per la naturae l'impeto dei sentimenti.In sintesi, lo sturm und drang.Le pennellate sono fluide come le emozioni, i contrasti sono esasperati, l'uso della luce drammatico, i contorni sempre più sfumati a definire il fluttuare vago e sfuggente del sentire umano.Ed è appunto in Italia,precisamente a Firenze,che in qel contesto nacque il movimento dei Macchiaioli. Gli artisti Telemaco Signorini, Adriano Cecioni, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Odoardo Borrani e Giuseppe Abbatiesprimono la loro arte attraverso paesaggi rurali e scene familiari e realistiche del panorama toscano, macchiando la tela con colori puntinati, attraverso la tecnica a macchia, con decisi contrasti di colore ed accentuando il chiaroscuro. 
Silvestro Lega, Il Pergolato, Pinacoteca di Brera, Milano.  
Giovanni Fattori, Silvestro Lega che dipinge sugli scogli, Collezione privata. 
Silvestro Lega, Paesaggio del Gabbro con contadini, Collezione privata.  
Llewelyn Lloyd, Paesaggio rosa con figura, Collezione privata.  
Telemaco Signorini, Sulle colline a Settignano, Collezione privata.  
Silvestro Lega, Mamma col bambino, Collezione privata. La strada verso una nuova visione dell'arte era, quindi, spianata.Difatti,  se in Francia varcarono la scena gli Impressionisti- a comporre paesaggi in tutta la loro essenza emotiva nella foresta di Fontainebleau tra il 1830 e il 1870, con il loro radicato atteggiamento antiaccademico e la tecnica en plein air derivata dalla Scuola di Barbizon - fu anche sull'onda degli artisti fiorentini. E tra i Barbisonniers che si distinsero, sopra tutti, ricordiamo gli artisti Theodore Rousseau, Jules Dupré, Charles Francois Daubigny, Jean Francois Millet. 
Jean-François Mille, Le Spigolatrici, Musée d'Orsay, Parigi. 
Jules Louis Dupré, Il Mulino a vento, Cleveland, Museum of Art, Stati Uniti. 
Pierre Etienne Théodore Rousseau, Glade of Reine Blanche a Fontainebleau, Chrysler Museum of Art, Norfolk, Virginia, Stati Uniti.
Charles-François Daubigny,The Barges, Museo del Louvre, Parigi.