OCCHIO ALL'ALIMENTAZIONE DEI BAMBINI!
Premetto che non sono un medico dietologo, ma la mia esperienza come insegnante di educazione motoria e di danza mi ha consentito di tenermi costantemente aggiornata sulle problematiche relative all'alimentazione e ai problemi di sovrappeso infantile. Dal 1976 al 2000 la percentuale di bambini obesi ha subito una crescita esponenziale: dal 7,6% si è passati al 15,3%. Sicuramente un dato preoccupante, che merita tutta l'attenzione di genitori e insegnanti. Educare all'alimentazione sta divenendo uno dei compiti principali di famiglia e scuola, in una società che rischia di trasformarsi in "Oversize". Se da una parte dobbiamo fare i conti con i disordini alimentari tipici di molti adolescenti, come anoressia e bulimia, dall'altro lato ci troviamo a far fronte all'emergenza opposta: l'obesità. Vediamo di entrare nel merito delle cause di questa patologia non sempre facilmente identificabili, nel caso di obesità dovuta a malattie endocrine (in questo caso il discorso che segue non ha valenza alcuna).
CAUSE DI NATURA ORGANICA
Nell'uomo la determinante genetica dell'obesità è comprovata dalla famigliarità o dall'esistenza di gruppi etnici geneticamente obesi. Sicuramente l'incidenza di più casi di persone obese in una famiglia non significa trasmissione ereditaria. Si tratta più che altro di cattive abitudini alimentari e di errato stile di vita della famiglia stessa.
CAUSE DI NATURA PSICOLOGICA
Nell'insorgenza di obesità non dovuta a malattia endocrina, può avere una certa importanza l'aspetto psicologico. Fin dall'inizio della vita il cibo rappresenta qualcosa di più del semplice mezzo per nutrirsi. E' il mezzo che, ad esempio, lega madre e figlio tramite l'allattamento. Potrebbe sembrare assurdo, ma per tale ragione nel corso della crescita può divenire un'alternativa alla mancanza di legami affettivi profondi. Il bambino, che ha bisogni affettivi insoddisfatti, può reagire con una domanda crescente di cibo che rappresenta per lui compenso e conforto. Oltre alle carenze affettive ci sono altri fattori che, alterando profondamente l'equilibrio emotivo, possono favorire l'insorgere e il persistere dell'obesità come i traumi emotivi e il disadattamento sociale.
CAUSE DI NATURA SOCIO - AMBIENTALE
E' possibile far rientrare in questa categoria:
Attività extra scolastiche prevalentemente sedentarie: solo il 50% dei ragazzi in età scolare svolge regolare attività fisica; molti preferiscono dedicarsi a Tv e videogiochi.
Errato comportamento alimentare: il comportamento alimentare è importante perché le abitudini formatesi precocemente possono avere un considerevole impatto sullo stato di salute a lungo termine.
Abitudini famigliari: le abitudini dei genitori giocano un ruolo importante sul modo di alimentarsi dei figli fin dall' età prescolare.
GLI ERRORI PIU' FREQUENTI NELL'ALIMENTAZIONE:
Gli errori che più frequentemente si compiono a livello alimentare sono:
Prima colazione scarsa o addirittura assente;
Scarso consumo di verdura e frutta;
Eccessivo consumo di insaccati, cioccolata, patatine fritte, caramelle e altri dolci confezionati, bevande gassate e zuccherate;
Eccessiva frequentazione di locali fast food, in cui viene proposto un modello alimentare ad elevato contenuto calorico.
COME FARE?
La prima cosa da fare è INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE, cercando di ridurre le calorie introdotte con il cibo. Ciò non vuol dire non far mangiare il bambino, ma semplicemente scegliere con lui i cibi migliori per la sua salute (in accordo con i suoi gusti). Lo stile alimentare corretto dovrebbe COINVOLGERE L'INTERA FAMIGLIA, altrimenti si corre il rischio che il bambino veda tutto come un'imposizione, cosa che sarebbe più deleteria che benefica.
COSA FARE?
Limitare le calorie, ma non in maniera drastica (al massimo il 30 % in meno del fabbisogno calorico);
Fornire pasti che facciano sentire sazio il bambino;
Limitare i grassi (meno del 30%), soprattutto quelli di origine animale;
Aumentare frutta e vegetali, diminuire gli zuccheri semplici (10%), utilizzare i carboidrati complessi come cereali, pasta e riso (60%);
Aumentare l'apporto di fibre;
Favorire l'attività fisica.
La scuola può fare la sua parte, promuovendo interventi di Educazione alla salute, fin dalla prima infanzia, con campagne di prevenzione che coinvolgano famiglie, insegnanti e personale addetto nelle mense. Mi sia concessa una piccola polemica: gli insegnanti, soprattutto nella scuola primaria, dovrebbero, oltre che promuovere un corretto stile alimentare, fare in modo che l'ATTIVITA' MOTORIA (già di per sè una Cenerentola) SIA VERAMENTE TALE E NON UN SURROGATO!