QUOTIDIANITA'...

CARPE DIEM.....


Se mi soffermo ad analizzare queste due semplici parole tratte dalle Odi di Orazio, entro sistematicamente in crisi....Carpe diem...cogli il giorno, anche se tradotta semplicemente in cogli l'attimo....ma se leggiamo il seguito della frase...quam minimum credula postero..."confidando meno nel domani", non assume più quel significato che al momento regala adrenalina promettendo chissà che paradisi. Colgo l'attimo ora perchè domani potrei quasi pentirmene.Vediamo...la frase intera di Orazio, che forse l'ha scritta per creare delle vere e proprie diatribe a riguardo, è questa....Dum loquirum fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero....mentre parliamo il tempo sarà fuggito, come se ci odiasse: cogli l'attimo, confidando meno nel domani. Chissà cosa avrà voluto dire veramente...questa frase sembra proprio significare...ai posteri l'ardua sentenza. Secondo me se la sta ridendo alla grande.  Cogli il giorno o l'attimo, ebbene, molti lo fanno, vivono l'attimo che la vita a volta ci mette sul cammino, facendoci scegliere in modo crudele se approfittarne o meno in situazioni in cui potresti mettere in gioco la tua vita. Ecco perchè entro in crisi, ma se cogli questo benedetto momento che non potrebbe più ripresentarsi, lo vivi intensamente, godi di tutto quello che implica...poi? Devi obbligatoriamente  ritornare sulla terraferma, alla tua vecchia quotidianità, sicuri che non rimane dentro un vago senso di amaro? Una malinconia di un qualcosa che non tornerà più? Certo, direte voi, però nel frattempo l'ho vissuto...concordo, ma continuare ad andare avanti con questo ricordo non regala ancora più tristezza e forse quel senso di fallimento che si avverte sempre dopo aver lasciato quel qualcosa che ci ha regalato la vera gioia? Sono confusa, ma convinta che carpe diem fa parte della vita di chi ha bisogno di una sferzata di aria nuova, ma altrettanto sicura del retrogusto carico di amarezza che lascia.....