PERDOMATEMI
CARI AMICI VI CHIEDO SCUSA DEL SILENZIO MA SONO STATA IN OSPEDALE,NON STO TANTO BENE MA SONO TORNATA,E MI SIETE MANCATI DAVVERO NON VORREI CHE ABBIATE PENSATO CHE NON VI VOLEVO PIU' BENE VE NE VOGLIO E VE NE VORRO SEMPRE
UN ABBRACCIO MARINA
QUESTO E' MIO NIPOTE MARCO ORA E' UN ANGELO
E' CHE HA UCCISO MIO NIPOTE L'UOMO ALLA GUIDA O CHI NON GLI A MAI TOLTO LA PATENTE DOPO 9 VOLTE?
Nota di Pao: Non neghiamoci niente. Se a Milano ti ammazza un conducente ubriaco, ecco che a Roma risponde un conducente drogato. E le vittime? Incolpevoli, innocenti, vittime due volte. Dell’idiozia di questi deficienti che guidano ubriachi e/o drogati e successivamente della Giustizia che non ci tutela da vivi, figuriamoci da morti.
Notare poi che in questo caso il guidatore era recidivo. Ed allora me lo chiedo veramente: ma dov’è la Giustizia? O, meglio, esiste la Giustizia se un guidatore abituato a guidare (ed a fare incidenti) sotto l’effetto di droghe e/o alcol, continua a guidare? Fino ad uccidere?
Ed ancora una volta l’assassino è identificato con un generico Salvatore T. La vittima però la conosciamo per nome e cognome: si chiamava Marco Santopaolo, 17 anni.
°°°
Incidente mortale ad Anzio, cittadina sul Litorale in provincia di Roma, nella notte di venerdì 10 luglio. Un ragazzo di 17 anni, Marco Santopaolo, a bordo del suo scooter 50, è stato travolto da una macchina che giungeva a forte velocità in senso contrario, che lo ha falciato come se non lo avesse neanche visto. Al volante della vettura c’era Salvatore T., 25 anni, già noto alle forze dell’ordine per aver provocato incidenti sotto l’effetto di alcol e droghe. Lo scontro è avvenuto alle 3.30, all’altezza dell’incrocio tra via dell’Armellino e via Batteria Siacci.
Il motorino è stato sbalzato sul parabrezza dell’auto e la vettura è stata carambolata dal lato opposto della carreggiata contro la recinzione di una pizzeria. Marco Santopaolo, residente proprio in via Batteria Siacci, stava girando per tornare a casa, che si trova a pochi metri dal luogo dell’incidente.
L’impatto l’ha ucciso sul colpo, mentre il guidatore della vettura è stato trasportato agli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno, dove dalle analisi del sangue sarebbe emerso che aveva il tasso alcolico superiore al consentito e che aveva assunto stupefacenti, probabilmente cocaina. L’uomo rimarrà ricoverato in osservazione ancora per qualche giorno, viste le ferite riportate nell’incidente.
www.corriere.it
ADDIO AMORE CARO
GUARDATE BENE IL VOLTO DELL'ORCO E NON SCODATELO
De Arcangelis e Conchita Sannino
E' stato acciuffato l'uomo che avrebbe stuprato un dodicenne, lunedì a tarda sera, nelle vicinanze di via Arenaccia. L'uomo, Pasquale Modestino, si trova in questo momento in stato di fermo negli uffici investigativi della squadra mobile di via Medina. Il sospetto è stato bloccato dai Falchi, la squadra speciale di poliziotti in borghese che, in sella a potenti motociclette, perlustra quotidianamente la città fin nei suoi anfratti più nascosti. E' stato riconosciuto dalla piccola vittima dopo che gli agenti gli hanno mostrato una sua foto. Il piccolo ha riconosciuto persino gli indumenti che il pedofilo indossava al momento dell'aggressione.
La volante che portava in carcere Pasquale Modestino è stata assaltata da una folla inferocita. L'assalto è avvenuto mentre l'auto usciva dall'uscita secondaria della questura in via Diaz: la folla si è scagliata contro il veicolo colpendolo a calci e pugni nel tentativo di aggredire Modestino.
Pasquale Modestino ha 53 anni, è un operaio del servizio fognature del Comune di Napoli e non è nuovo a queste turpi vicende: ha un precedente di abusi sessuali nei confronti di una bambina. Il pedofilo conviveva con la nonna di un suo amichetto, Nino (nome di fantasia). Ma, nel 2005, era stato denunciato con l'accusa di avere violentato la sorellina di Nino, di appena sei anni. Un procedimento giudiziario di cui, dicono gli investigatori, non si conosce ancora la conclusione. Proprio del fatto di essere un conoscente, il pedofilo ha approfittato per adescare Donato mentre giocava a pallone con gli amichetti. Gli ha chiesto: sai che ora è? E il piccolo ha tirato fuori l'orologio dalla tasca, a quel punto il pedofilo glielo ha strappato e gli ha detto: ma tu non sei l'amichetto di Nino? Se vuoi indietro l'orologio seguimi al bar e lo riavrai. Era una vile trappola, per il piccolo Donato.
La polizia scientifica ha effettuato questa mattina un secondo sopralluogo sul luogo dello stupro, lungo la discesa a pochi passi dalla sede della polizia stradale, in via Biagio Miraglia, a breve distanza dalla stazione centrale di Napoli. Sono state trovate numerose impronte, una coperta con residui biologici e una scopa, che sarebbe l'arma usata per le sevizie.
Negli stessi minuti in cui i Falchi stavano fermando il presunto responsabile della violenza, la polizia scientifica stava ascoltando la piccola vittima ricoverata all'ospedale pediatrico Santobono per completare un identikit del mostro, che verrà ora confrontato con i tratti somatici del fermato. Non si esclude - ma è una decisione delicata che dovrà prendere il magistrato - che si possa arrivare a un riconoscimento diretto da parte della piccola vittima attraverso lo specchio magico.
Intanto migliorano le condizioni del ragazzino abusato. Probabilmente verrà dimesso dall'ospedale pediatrico Santobono dove il piccolo si trova ricoverato da due giorni. Fanno sapere dall'ospedale che la giovane vittima "ha trascorso una notte tranquilla". Una volta dimesso verrà seguito anche all'esterno da una psicologa. "Ma la cura migliore - dicono in ospedale - resta la ripresa di una vita normale con i suoi famigliari, gli amici e i compagni di scuola". Il 12enne ha una ferita all'orecchio destro, provocata da una bottiglia, usata come arma dallo stupratore. E poi ci sono le ferite provocate dallo stupro
SPAGNA IN RIVOLTA CONTRO IL LIBRO ISLAMICO
CHE INSEGNA COME PICCHIARE LE MOGLI
Come picchiare per bene le mogli senza lasciare lividi e segni visibili sul corpo. Il libro di un imam di origini egiziane è prodigo di consigli di questo genere ai mariti. Un manuale per battere le consorti senza dare nell’occhio. Sul volume, appena pubblicato in Spagna, si è scatenato un putiferio. Le donne di Madrid non ci stanno e annunciano battaglia. Il testo ha provocato un’ondata di sdegno a Madrid. La Lobby delle donne europee, un’associazione che raccoglie trenta gruppi femministi, ha chiesto l’intervento della magistratura di9 Barcellona perché il volume sia ritirato dal mercato. Cosa possibile, visto che una norma della legislazione spagnola tutela le donne dalle discriminazioni in casa e sui luoghi di lavoro. "Questo libro promuove abusi sulle mogli e dà anche istruzioni su come procedere. Guide di questo genere non dovrebbero circolare", attacca la presidentessa della Lobby, Angeles Ruiz. Il sesto capitolo di Donne in Islam indica una serie di provvedimenti, di severità crescente, che i mariti devono adottare per riportare sulla retta via una compagna disobbediente. Si passa dagli ammonimenti verbali a un periodo di astinenza sessuale. In alcuni casi, spiega l’autore, l’imam Mohamed Kamal Mostafa, responsabile della moschea di Fuengirola, potrebbe rendersi necessario passare alle mani. Tutto consentito, a quel punto. Unica condizione che "non restino tagli o lividi". Due giorni fa l’editore del libro, Mowafak Kanfatch, ha rilasciato un’intervista ad una televisione spagnola, che la dice lunga sulle differenze fra le culture. "Non capisco lo scandalo" ha spiegato. L’autore afferma semplicemente che non devono essere dati colpi sul volto o sulle parti sensibili delle mogli e che bisognerebbe colpire nelle parti dove la donna non possa subire danni". (LIBERO, 26.7.2000)
OGGI CHE IN QUESTA ITALIA NON SI FANNO PIU BAMBINI ITALIANI, PER LE FAMIGLIE CHE HANNO QUESTO CORAGGIO VOGLIAMO DARGLI UNA MANO? E ALLORA METTITI UNA MANO SULLA COSCENZA CIO CHE TU BUTTI O NON TI SERVE PER LORO
E NECESSORIO DA BRAVO DAGLI UNA MANO A QUEI BIMBI CHE HANNO AVUTO LA FORTUNA DI VERE GENITORI COSI SPLENDIDI
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Indirizzi e numeri utili per la lotta alla violenza contro le donne. | ||
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MA QUESTO E LA FINE DL MONDO
Branco di minorenni violenta una 14enne I carabinieri: «Particolari aberranti» | ||
BRESCIA (8 febbraio) - Una terribile vicenda di violenza sessuale aggravata tra minorenni ha portato la Procura dei minorenni di Brescia ad ottenere quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti ragazzi tra i 14 e i 16 anni, che sono stati arrestati. Del branco farebbe parte almeno un altro minore che, avendo meno di 14 anni, non è imputabile. La vittima è una ragazza di 14 anni. Le indagini dei carabinieri di Salò (Brescia) si sono sviluppate nella zona di Sabbio Chiese, in Valsabbia. La violenza sarebbe avvenuta a dicembre durante una festa in cui i partecipanti avevano bevuto parecchio alcol. Dopo la violenza, la vittima è stata portata in stato di shock in ospedale. La denuncia è stata presentata dalla madre della ragazza, italiana così come gli aggressori. Le modalità della violenza, raccontano gli inquirenti, sarebbero aberranti per il totale cinismo manifestato dai ragazzi. |
PEDOFILIA ATTENSIOE GENITORI
ASCA) - Roma, 9 feb - ''La pedofilia on line si riconferma essere un crimine prevalentemente europeo. La presenza di materiali pedofili sui server europei ha registrato un incremento del 406% negli ultimi 6 anni. Piu' del 58 % dei clienti e dei consumatori della pedofilia on line e' europeo. Piu' dell'86 % dei materiali pedofili rilevati in rete e' allocato in territorio europeo. Il 18% dei siti internet segnalati sono legati al pedobusiness e piu' della meta' sono allocati in territorio europeo. Otto bambini al girono sono vittime del traffico sul web''. Telefono Arcobaleno, l'organizzazione che da ormai tredici anni lotta al fianco delle maggiori agenzie di sicurezza internazionali contro la pedofilia on line, presenta oggi, alla vigilia della giornata Europea per la sicurezza in rete, il 13* rapporto sulla pedofilia on line. Il rapporto rappresenta la dinamica quantitativa e qualitativa del dramma dello sfruttamento dei bambini su internet con una mappatura aggiornata della complessa e stratificata comunita' pedofila nel Mondo. Solo nell'ultimo anno, Telefono Arcobaleno ha inoltrato piu' di 3500 segnalazioni al mese, con punte di oltre 300 in un solo giorno. Particolarmente aggressiva e' risultata la presenza, di ben 7639 siti legati al pedobusiness che fanno parte di una galassia ben piu' vasta di 42.396 siti a contenuto pedopornografico. Giovanni Arena, presidente e fondatore di Telefono Arcobaleno, sottolinea '' l'Italia, risulta essere tra i Paesi maggiormente coinvolti sul fronte della domanda di questo vergognoso mercato, inoltre, nel nostro Paese, la lentezza della giustizia rende il contrasto della pedofilia non solo sul web, ma anche nelle nostre citta' particolarmente difficile e i bambini vittime non vengono salvati''.
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meryalipervolare il 27/01/09 alle 22:52 via WEB
CORAGGIO AMIKA MIA....NN ABBATTERTI...TU 6 SPECIALE TESORO...N LASCIARTI PRENDDRE DALLO SCORAGGIAMENTO...E LOTTA X CIO'KE HAI NEL CUORE....TVB....MERY
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crissmaipiusola il 23/01/09 alle 15:02 via WEB
ciao cara amica infatti il giudice l'ha toltaa tutti e due mentre a te il torto e stato ancora piu grande solo tu paghi cara amica sai che in questi casi tutto viene basato s spicologi che ha mio avviso non capiscono nulla e potrei dimostrartelo sono d'accordo con te nel dire che l'amore non si puo dividere io mando avanti la battaglia che la famiglia va curata insieme e non ha trovare sempre un carnefice anche perche molto spesso quel carnefice non ce ch sia mama o papa io ci sto provando e spero di cambattere anche per te ti aspetto scrivimi in privato non restare inanonimo sono qui e sono una amica
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Anonimo il 22/01/09 alle 13:13 via WEB
non conosco quella storia bene. tu si? ma per sentito dire o per aver visionato gli atti?
No perchè c'è qualcosa che non torna: la PAS ha come presupposto l'insignificazna delle colpe attibuite al genitore alientato - significa che non è vero quello che mia figlia e suo padre vanno in giro a dire, ovvero che sarei una madre violenta.
Se la bambina (la bambina non la madre, sono 2 rapporti affettivi diversi e non vanno mescolati!) è stata veramente picchiata, allora la diagnosi non può essere di Sindrome da Alienazione Parentale!
Tu hai visto? tu c'eri?
I racconti... bisogna sempre stare molto attenti ad ascoltare solo una campana. Dico questo con grande amarezza. Avrei fatto volentieri a meno di identificarmi in tutti quei casi di padri estromessi dalla vita dei propri figli e portati all'esasperazione.
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crissmaipiusola il 22/01/09 alle 12:08 via WEB
vado cia fratello
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crissmaipiusola il 22/01/09 alle 12:07 via WEB
io vorrei anche farti capire che il caso da noi segnalato e come il tu il padre dice che la mamma plagia la figlia e il giudice ha stabilito che la sindrome per tutti e due ce una differenzala bambina di questa donna pero e stata realmente picchiata dal padre mesa furi casa legata ecc credimi non e una banale lotta ci sono cetificati ecc solo che come ripeto io non sono daccordo con l allontanamento ne da uno de da l'altro c vuole un lavoro di scuadra che nelle istituzioni non ce ecco parliamone ancora ti prego e ti spieghero meglio scusami ancora
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abele.2005 il 21/01/09 alle 22:16 via WEB
Credo nella giustizia Divina, solo DIO sà essere un Giudice giusto.
Non voglio macchiarmi le mani e l'anima con questo "ESSERE".
mI CHIEDI SE NON AVEVO MAI VISTO I LIVIDI O GLI EMATOMI SUL CORPO DI MONICA,TI RISPONDO DI NO' E SAI PERCHE'?
QUANDO LA PICCHIAVA ,LEI SI NASCONDEVA DALLE AMICHE,LORO ERANO A CONOSCENZA DEI LITIGI E DELLE VIOLENZE, MA NESSUNA DI LORO,MI HA' DETTO MAI NULLA, PENA ;_ SE LO DICI A TUA MADRE, TI UCCIDO, E POI UCCIDO TUA NIPOTE_
sONO ARRABBIATA SIA CON I MEDICI CHE L'HANNO CURATA, CHE CON LE SUE AMICHE , CHE NON ME NE HANNO MAI PARLATO E SONO INCAVOLATA NERA CON I cARABINIERI
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lucved il 21/01/09 alle 21:53 via WEB
Ciao carissima amica grazie del pensiero volevo risponderti ma hai troppi messaggi nella tua casella e non riesco devi eliminarne alcuni, ciao buona notte..Lucio...
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Anonimo il 21/01/09 alle 19:57 via WEB
Ho visto questa segnalazione nel vostro blog e mi ha prodotto un dolore difficile da descrivere e mi ha spinto a scrivervi.
Vi impegnate contro la violenza ai minori, perciò dovreste sapere che un genitore che nel conflitto della separazione usa un figlio contro l’altro coniuge al punto di farlo diventare un nemico, è il vero mostro.
Vedete… io sono una mamma. E mia figlia è affetta esattamente dalla sindrome da voi descritta, la PAS. Con una sola differenza: il sono il genitore alienato e il padre è il genitore alienante.
La facilità con cui liquidate l’episodio e deplorate la scelta del giudice…
MA i mostri esistono. E non sono solo i pedofili.
Se permettete vi riassumo la mia storia, che racconta l'altra campana, che di solito tocca ai padri, principali vittime di questa sindrome.
Quello che mi ha spinto a scrivervi è la totale assoluzione e piena solidarietà a quella madre….
No, quella madre è un cattivo genitore, sta creando danni psichici nella figlia irrimediabili, sarebbe ora di iniziare a condannare pubblicamente questi atteggiamenti e non dare per scontato che se il figlio ama la mamma, allora è segno che va tutto bene….
Mia figlia da un anno e mezzo non vuole vedermi e mi descrive come un mostro, arrivando a racconti decisamente grotteschi.
Ha anche lei la sua bella diagnosi di Sindrome da Alienazione Parentale, diagnosi fatta da uno psicologo del servizio di neuropsichiatria infantile.
Partendo dall’inizio:
Dopo 11 anni di un matrimonio infelice e conflittuale, a marzo 2007 ho preso la decisione di separarmi.
L’ironia è che la decisione l’ho presa dopo aver constatato che il mio tentativo di non sciogliere il matrimonio per il bene della nostra bambina - che all’epoca aveva 9 anni e mezzo - in realtà la stava profondamente danneggiando, somatizzava le nostre continue e violente liti e non era davvero una bambina felice.
Mio marito mi aveva sempre avvertita, se lo avessi lasciato, sarei diventata la sua peggiore nemica. Ed è stato di parola. Ha iniziato una guerra totale.
Ma in effetti c’era solo una cosa su cui poteva davvero ferirmi: nostra figlia.
E non ha esitato. Ha iniziato a fare leva sul suo ascendente su di lei per iniziare un sistematico lavaggio del cervello. Nel giro di pochi mesi mi sono trovata, senza capire esattamente cosa stesse succedendo, una figlia/nemica. Poco prima non poteva tollerare di addormentarsi lontana da me, improvvisamente non mi voleva più stare nella stessa stanza con me.
Vedete… anche io ho una denuncia per aggressione verso di lui. E ho anche 2 denunce per maltrattamenti verso la bambina.
Che la aggressione a lui in realtà sia stato un terribile scontro dove LUI ha cercato di investirmi in auto conta? - solo che io non l’ho denunciato, lui a me sì.
Che i maltrattamenti siano un realtà uno schiaffo davvero meritato conta? - Lui l’ha trascinata al pronto soccorso dove hanno constatato la presenza di una guancia arrossata....
Avete presente la bibbia. Re Salomone e le due madri? La vera madre era quella che chiese di non tagliare in due il bambino… Ma nel mondo moderno vince il genitore che non si fa scrupolo di lacerare irrimediabilmente il proprio figlio.
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crissmaipiusola il 21/01/09 alle 17:37 via WEB
non potrei dirlo da credente ma da mamma lo voglio fare DAMMELO TRA LE MANI PER 3 MINUTI ENEMENO LA CENTIFICA LO RICONOSCEREBBE DIMMI CE LA UNA FAMIGLIA STO BASTARDO FIGLIO DI DEGNA MADRE QUALE DONNA PARTORSCE UN DEMONIO TALE ENON LO AMMAZZA NELLA CULLA O DIO gESU PERDONAMI MA LA RABBIA E TANTA DA STRAPPARE IL CUORE DIMMI UNA COSA NON TI SEI ACCORTA DELLE FERITE DI TUA FIGLIA PRIMA QUEL BASTARDO DE PADRE SCUSAMI DEVO FERMARMI SENNO DICO UN SACCO DI SPOPOSITI PIANGO UN PO E POI TORNO
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abele.2005 il 21/01/09 alle 15:44 via WEB
La storia che racconto riguarda mia figlia Monica . Mantova 14. 01. 2009
Nata a Verona il 23.08. 1974
Già da piccola, si è dimostrata una bambina molto intelligente.
A scuola era brava ,cresciuta assieme ai fratelli, erano molto affiatati anche dal fatto che erano nati nel giro di pochi anni,
Seguiva la scuola con interesse, all'’età di 13 anni però,a malincuore smette di studiare , doveva prendere il mio posto; Si’ perché mi ero separata da mio marito , e lei aveva deciso di rimanere con il Padre, per aiutarlo in casa con le faccende domestiche e , a fare la donnina di casa al posto mio.
Il rapporto con il Padre, si era guastato, troppo preso dall’ira nei miei confronti, faceva pagare a Monica, la sua rabbia , trattandola male ,non potendolo fare con ma, visto che avevo deciso di iniziare una nuova vita e che mi ero cercata una nuova abitazione .
Insieme agli altri due figli, per mè cominciava una nuova vita.
All'’età di 15 anni, Monica incontra l’amore, ma non l’amore vero, quello che un giorno sarebbe diventato un sentimento che la distruggeva, in poche parole “ un Amore Criminale”
Và a convivere con Giampaolo,ma la loro vita è segnata dai continui litigi, non andavano molto d’accordo , il carattere di lui, cosi’ instabile e prepotente, faceva si’ che ogni cosa lei facesse o dicesse, fosse motivo di rimprovero ,e non si fermava al solito il litigio, finiva la discussione dopo averla riempita di botte.
Gli ematomi sul volto di Monica erano frequenti,anche le fratture alle mani, o alle gambe, si divertiva a segnare la schiena con tagli fatti con la punta di coltello
.Alle sue amiche RACCONTA BUGIE SU BUGIE,” sono caduta con il motorino, oppure , sono scivolata dalle scale, cosicchè, troppe incidenti , facevano pensare che , non raccontasse la verità.
Nessuno di loro , mi diceva niente, tenevano nascosto questo dramma, bastava cosi poco, almeno avessero cercato di farmi capire che, Monica ,un giorno si e un giorno nò , veniva picchiata a sangue.
Niente; la paura, insieme alle sue minacce, le bloccava, aveva giurate che ,” se solo lo racconti a tua madre,l’avrebbe uccisa, e insieme a lei sua madre e la sua amata nipotina
Monica era terrorizzata da queste minacce, ripetute ogni volta che si verificava un litigio.
Lei, zitta ,subiva in silenzio, tutta questa violenza, il terrore che la sua amata nipotina venisse uccisa , la costringeva a tener chiusa la bocca.
Era una ragazza generosa,in cuor suo la parola Amore era impresso ,stampato ,ma c'e stato chi nonostante il grande amore dimostrato non aveva capito nulla .
Per noi in famiglia era una festa quando arrivava, sorrideva sempre ,anche se magari quello stesso aveva prese un sacco di botte da Giampaolo
All'inizio del loro arrivo al nostro paese. sembrava che tutto filasse liscio fra di loro.
SEMBRAVA !!!
Avevamo aiutato i ragazzi a costruire il loro nido in previsione di una vita vissuta nella normalità,ma proprio in questa casa si e' svolto il MASSACRO.
Le cose erano cambiate quando Giampaolo ha cambiato lavoro,li ha conosciuto un tipo poco raccomandabile, un certo Giuseppe Francia che aveva su di lui , una insana influenza, lo induceva a fare cio che di più sbagliato si possa fare, abuso di alcool, Cocaina, donnine facili e notti passate in Nigt Club .
Si era illuso di poter fare una vita dispendiosa,spendendo in poco meno di due mesi una cifra a dir poco da capogiro.
Le cattive compagnie , il carattere instabile, l’illusione di essere ptnente , diede la mera illusione di poter spaccare il mondo, senza essere punito.
Da tempo aveva deciso di sbarazzarsi di una compagna “scomoda”quale sistema migliore se non “UCCIDERLA?”
Aveva 31 anni quando MORI’ , la notte stessa prima di morire, aveva chiamato INUTILMENTE le forze Dell’Ordine , chiamò sia il 112, che il 113, ma nessuno era intervenuto, nonostante le sue accorate suppliche di aiuto
Ne hò le prove;
La registrazione , della chiamata telefonica fatta alle ore 02.38, registrazione fatta lla notte stessa.
Una telefonata disperata, piangeva, supplicava il loro intervento, la Polizia si limitò dire , “non preoccuparti, quando torna a casa, ci telefoni e noi corriamo in tuo aiuto”.
_Gia’ in mio aiuto disse Monica, il tempo che voi arrivate, e lui hà già fatto tutto quello che deve fare_
L'errore di Monica e' stato quello di cercare di portare alla normalità un rapporto oramai finito a causa dei continui abusi e violenza da parte del suo ragazzo ,.
Picchiata più volte fino a ridurla in maniera tale da essere accompagnata al Pronto Soccorso .
Il medico curava le sue ferite ,cuciva con punti di sutura i tagli provocati dal coltello, bendava l'occhio tumefatto dai pugni e infine dopo aver fatto la Radiografia ,consigliava a Monica di andarsene da casa ,prima che lui la uccidesse.
Molte volte picchiata fino a spaccargli il naso ,un dito le gambe e si divertiva a insultarla e offenderla specialmente davanti ai suoi compari di avventura ,una volta e' stata costretta ad uscire di casa senza gli indumenti (la maglietta ) in pieno inverno ALLUCINANTE.
Dopo l'ennesimo pestaggio Monica decise di lasciare quell ’uomola notte stessa , prese il coraggio a quattro mani e disse che non lo voleva più e che lo lasciava per sempre.
Al suo ritorno a casa verso le sette del mattino, la lite continuò, Giampaolo ubriaco fradicio e fatto ! di cocaina la riempì di botte, di calci e di pugni finchè non la vide stramazzare al suolo MORTA.
A questo punto l'ASSASSINO aveva aspettato intenzionalmente a chiamare l'ambulanza, doveva essere sicuro che lei fosse morta.
Alle sette del mattino , Chiama il Pronto Soccorso, (118 )in una telefonata molto confusa,descrive l’accaduto , dicendo al centralinista di averla trovata riversa sul pavimento di casa .
Aveva trascorso una nottata in compagnia di amici, aveva mangiato e bevuto abbondantemente, trascorrendo la serata all'’insegna della libagione e depravazione.
Arriva l’ambulanza, MA ORMAI era troppo tardi,non c'era più niente da fare, al Medico del 118 non restava che diagnosticare l’avvenuto desso , per cause ancora da accertare.
i"La ragazza non da'segni di vita e presenta una rigidità cadaverica .
Sono stata avvertita del decesso di mia figlia solo dopo 5 ore e mezzo , PERCHE' COSI TARDI''?
Il riconoscimento del cadavere e' stato traumatico, il viso presentava vistosi ematomi , sul suo corpo erano presenti , segni di un violento pestaggio,non era possibile che quel cadavere, fosse la mia bambina ,non ci credevo .
La mia vita e' cambiata il giorno stesso del delitto, una parte di me se ne andata per sempre,non si vive con questo dolore ,ti devasta l'anima e il corpo.
Il processo si e' svolto a Verona ,il Giudice_ Marzio Bruno Guidorizzi_ non e' stato troppo buono nel emettere la sentenza,ll'assassino è stato condannato a 14 anni di Reclusione e l’interdizione ai Pubblici Uffici. Forse, questa condanna è troppo leggera, troppo pochianni per il reato che hà commesso
Non sono convinta che li sconterà tutti ,grazie all'indulto.il rito abbreviato,il patteggiamento,la buona condotta ,gli arresti domiciliari ecc ecc.
Attualmente si trova nel Carcere di Montorio in Provincia di Verona, hà già beneficiato di uno sconto di pena tre anni grazie all'’Indulto, hà fatto Ricorso in Appello, e gli sono stati scontati altri due anni,ora avrà diritto ai benefici per buona condotta, e agli arresti Domiciliari, quanti anni sconterà definitivamente?
A cosa vale la sentenza se poi non viene rispettata?.
Il Giudice nel corso del Processo, aveva stanziato una somma ai famigliari quale risarcimento danni causati dall'assassino ma questa ancora una volta è una presa in giro ,noi questi soldi non li abbiamo MAI ricevuti .
Sono passati tre anni e sei mesi, dalla morte di mia figlia, il tempo non lenisce le ferite, e il dolore è talmente devastante , da farti desiderare di MORIRE, per non soffrire più.
La mia vita è cambiata,quella dei miei familiari, è cambiata, non passa giorno che il ricordo di Monica sia spento, anzi , pi passa il tempo e più il dolore aumenta.
Sappiamo che il criminale, nonché Assassino , per ora sta' nelle patrie galere. ma quando uscirà chi mi garantirà l' incolumità della mia famiglia e quella di altre donne? .
Desidero una risposta plausibile a questa mia domanda ,specialmente dai Signori Giudici di Venezia che hanno stabilito in base alla Legge che si doveva accettare la richiesta di un ulteriore sconto di pena, in base a quali elementi sostengono che il detenuto, merita questo premio?
Mi auguro una cosa sola , quando questo assassino uscirà dal carcere commetta un reato anche minimo da rispedirlo in galera, solo cosi’ siamo sicuri che non farà mai più’ del male a nessuno.
Ora dopo questa esperienza,dolorosa ho cercato altre famiglie con il mio stesso dramma,siamo in molti e tutti insieme ci stiamo muovendo per avere Giustizia e certezza della pena.
Siamo in molti ad aver subito un dramma simile, dal Nord , fino giù in Sicilia e siamo intenzionati a combattere contro questa Giustizia ingiusta e MALATA.
Condanna ;14 anni di Carcere presso il carcere di Montorio (Verona)
Soggetto; DICHIARATO Borderline.pericoloso.
Hà parecchi capi d’accusa sulla sua testa, tentato rapina, oltraggio a Pubblico Ufficiale , tentato Omicidio nei confronti della sorella di lui, elemento pericoloso per se’ e per gli altri.
Paola Caio, madre di Monica Da Boit
Michela Da boit, sorella, Emanuele Da Boit, il fratello.La sua famiglia non ne vuole più’ sapere di lui
CARA MARINA, AVREI MOLTI ALTRI PARTICOLARI SULLA VITA DI MONICA, MA TE LI DIRò A VOCE, UN BACIO GRANDISSIMO PAOLA
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Inviato da: GenderIdentity
il 09/02/2010 alle 00:18
Inviato da: GenderIdentity
il 09/02/2010 alle 00:11
Inviato da: crissmaipisola
il 14/08/2009 alle 23:54
Inviato da: evelina55
il 30/07/2009 alle 14:30
Inviato da: lucved
il 05/06/2009 alle 20:03