il filo di ragnatelas alza e s aggrappa al ventotorcespume iridescenti e argenteegli occhiritornano ad incrociare sguardiprecìpiti nei pozzi verdazzurriogni parola ha innumeri passatitra calpes e i carpazi leggi poesiepresso il calpazioil tafano dalle quadruplici aliche viola il bufalo ti gira intornola vergine del tempionon era come te promessa al dioesile e flessuosae gli occhi come i giardini del profetacome il giardino delle esperidigli alfabeti nascondono segreticome la pelle in una notte mitetu passi tra le cosee le trafiggiuna con l altra quali i marinaidi onda in ondacol piede nudo e sulle dita passie non ti fai vedereio sento i tuoi occhi ruminarequando pieghi il collo intentae pari non guardareci sono molti cielitutti difformi e ugualie fiumi che portano parole al marei clavicembalitintinnano come la tua voce ai versiche salgon dalle caviglieper la figura snellae ondeggiano tra terra ed il soffitto
ALEXANDRA PETROVA
il filo di ragnatelas alza e s aggrappa al ventotorcespume iridescenti e argenteegli occhiritornano ad incrociare sguardiprecìpiti nei pozzi verdazzurriogni parola ha innumeri passatitra calpes e i carpazi leggi poesiepresso il calpazioil tafano dalle quadruplici aliche viola il bufalo ti gira intornola vergine del tempionon era come te promessa al dioesile e flessuosae gli occhi come i giardini del profetacome il giardino delle esperidigli alfabeti nascondono segreticome la pelle in una notte mitetu passi tra le cosee le trafiggiuna con l altra quali i marinaidi onda in ondacol piede nudo e sulle dita passie non ti fai vedereio sento i tuoi occhi ruminarequando pieghi il collo intentae pari non guardareci sono molti cielitutti difformi e ugualie fiumi che portano parole al marei clavicembalitintinnano come la tua voce ai versiche salgon dalle caviglieper la figura snellae ondeggiano tra terra ed il soffitto