MANI di STELLE

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capodelle undicimila vergininella foschia grigia ed il rimbombodi due oceani contro la scoglierasenza vederlasulla rotta delle baleniereaccadde che il sole che sorgeva a mancapoi nacque a drittaaccadde ad ulisse e magellanocàpitaquando passa il giorno nella nottee stai su un balcone come su un vascelloperformandoil tempo non è più circolarenel rettilineo non ci son ritorniscagliatoin un neologismo che ogni volta impariinutilmentelavinia e alburnodormono ancora sul lago delle rosesu quella barcache salpò dai porti della sirianel loro sogno stare abbracciati e non poter parlarejaufrè rudelamò melisenda senza guardarlae morì quando la videci son parole e soliche girano intorno a noida destra a mancafrutti dolci dalla polpa molleal morso succhi colan tra le gengivela donna della paludesta ferma nella nebbia e aspettai pioppi a perdersisugli argini silenzici son più cose nella nebbia immoteche sotto i suoi piedinella mota