MANI di STELLE - pensieri così ...
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un poco è come il mareun po'come l infernoperchè non cè la lunae non si vedon fiammeun po' di stoffa azzurraed un telo nerotra il pallido ed il rosastriscedi pelle tuaci sono a volte stelichenon portano una fogliaiomarchio il tempo a modo mioe tengo le orecchie al vento 
 

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polvere sulla bottiglia del ‘93e colore.rosso come le tue labbraquel venerdìubriacami ridevi e mi amavi.polvere d’anniche togli con lino di fiandramescereil fluire del tempoche s’è fatto rossoe gorgogliae spumeggiae invita al sorso allora apro e bevoe me ne frego. 
 

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dentro un cassetto chiusol ampollalalique triangolaree un po' di sabbianeranon apro mai il cassettonon guardo quel cristallospigolo ben molatoa volteiridescenteho preso quella sabbiaper dimenticarestar chiusa e non la vedomi fa beneal cuoretutta quella spiaggiaormaise l ha mangiata il maree i nostri passiio non li sto a guardare 
 

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andante un poco mossotra fatti e tra pensieriguardare divertitoa indovinar parolefrecce di contrabbandonel giocoche t illude scappare ed inseguireche sia la luceo un versoo se càpitacome plana una fogliapensieri illegalifuori regolamentoun battito di ciglia un cennoche alludee non prometteche stuzzica un avanceche entra nel tuo letto 
 

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il capo un po' chinatol occhioquasi sfrontatomentra ti svesto in trenolo sai tu solae meconosco quella pellela mammella tondai fianchi fatti a ampollala cavigliasnellaculottes de chevauxbella non seiquel pallore e quella granaso come assorbe la lucecome si appoggia densasotto la lucequando radentetaglia e scolpiscecosìtra una fermata e l altragiococon l ombra e con la lucescoprirti nel…
 

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succhi di melarancespremuteda man paffuterivi di umor giallo striscianosul pettoqualiorme di lumaca restanoscendono il ventre si fa coppaai sorsi della boccapalpitidella linguatutta la pelle è tesapare che senti il mormorìodei porifreme in attesa del bocconequel che la fame aguzza con la gola 
 

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nel mezzo del traccheggionon ho deciso ancorami fletto nello specchiocontrollo se la barba fosse fiorita maigiorni distillatiin alambicchi e storteson qui come una grappaforte ed un poco acregiornale sotto braccionon più una prospettivama in mezzo a queste scalesono un opportunitàsaperecosa non farecome non far soffrireprender quel che vuoi darespiegartiil bene e il male 
 

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il ventonon canta e non abbronza s avventa sul balconepercuote e scuote il torsoscappadal mare la sua forzas erges infuria contro il pettoci provapassa volandoci prova sbatte non ce la fa la forza riempie le venela forzariempie lo scroto 
 

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lunaserbi all amante leigiunco che si fa mollemidollache si sciogliel attesa della nostalgialunascavi all amanteluiventre che pulsa armatocandelabroche  luce pieghe che si fan rughecosìla palla bianca giraignara sopra i collie il marein una stanza vuotadormetra le porcellanec èun alberosecco e per metà ancor verdebiforca un ramo neroe l altroche è di oro 
 

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e sulla pelleun fiatocome d un solementre vai per stradala gambapallida tra il raso nerotental intreccio nel risveglioun corpo sopra l altroscorre la mano languore che non è ancora vogliaci sono fruttida leccar la bucciaprima che affondi i dentie senti il succo 
 

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