Un blog creato da lamanosullaroccia il 26/03/2007

LAMANOSULLAROCCIA

Don Antonio Maione

 
 
 
 
 
 

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Non è giusto essere giusti

Post n°7 pubblicato il 26 Marzo 2007 da lamanosullaroccia

In momenti come quelli che attraversiamo diventa sempre più
difficile esprimere un parere sulla giustizia. Molti giudici,
infatti, sono indagati dal altri giudici, a loro volta indagati...
indagati da altri su cui si deve indagare... Come si fa ad aderire
al giudizio del giudice se questo viene giudicato ingiusto? Sarà
dunque, ingiusto...essere giusti.

Giustizia scaturisce da Jus che significa diritto, cioè de-
recto secondo rettitudine, che insomma non va storto perché non fa
torto a chi - Juppiter, Zeus, Deus, Dio - allorché jubet (cioè
comanda) orienta le cose in un certo modo. Giusto pertanto è colui
che segue il corso della natura; chi accompagna quanto è stato
scritto dal Creatore in tutte le cose.

Più semplicemente è giusto ubbidire, cioè ob-audire, è giusto
agire solo perché si è ascoltata la voce della natura, della
coscienza. Si utilizza invece la parola "ubbidienza" come
sottomissione; nulla di più ingiusto perché Juppiter quando "jubet"
non può comandare che l'uomo razionale sia irrazionale.

Come può l'uomo accettare per ubbidienza che sia legittima
difesa il lancio di missili che va a dilaniare bimbi innocenti? Non
esiste più il fronte. Non c'è più l'esercito che avanza e
l'esercito che difende. Oggi le guerre si decidono a tavolino, si
consumano in aria, nelle culle dei piccoli, negli ospedali dei
vecchi. Come si può far finta di non accorgersene?

Tutti gli eserciti sono legittimati, uno ubbidisce di qua e
l'altro di là, ma chi disubbidisce? Nessuno si considera dalla
parte del torto e addirittura tutti finiscono per avere i
cappellani di Dio che benedicono le armi. Si rende, così, complice
Dio dell'ingiustizia dell'uomo.

A Napoli usiamo dire: "Nisciuno sape niente d'a fraveca de
S.Pietro"; ognuno "mena a pretella e annasconna a manella".

Poi abbiamo il coraggio di pregare Dio perché ci liberi dalla
guerra... intanto fabbrichiamo armi, le commerciamo, abbiamo i
cappellani militari e alla fine siano tutti contenti perché abbiamo
ubbidito a Dio; questo sarebbe il Dio dei giusti. Essere giusti
così... è ingiusto.

 
 
 

La luce del buio

Post n°6 pubblicato il 26 Marzo 2007 da lamanosullaroccia

La naturale caratteristica del genere umano di evolversi
ininterrottamente attraverso gli eventi e le esperienze del tempo,
è evidente e indiscutibile. Ma chi ritarda a riconoscere e
adeguarsi a questa realtà sono le istituzioni di ogni tipo, anche
se ecclesiastiche, che reagiscono sempre con diffidenza ad ogni
forma di progresso. Questa è la contraddizione rispetto alla
missione che storicamente è stata affidata alla Chiesa:
accompagnare il cammino dell'uomo perchè risplenda come luce nelle
tenebre.
L'aspetto istituzionale inevitabilmente si sclerotizza nella
burocrazia (parola che trae la sua origine da bureau
(bura=buio=tenebra=privo di luce e Kràtos=potere); la chiesa (Ek-
klaleo = assemblea = popolo regale) che riconosce come unico capo
Gesù, è segno della luce di Cristo. Burocratizzare la chiesa
significa rendere tenebre la luce.
Gesù è luce perchè, in quanto verità, è libertà e dinamicità.
La burocrazia è l'eliminazione della libertà perchè offuscamento
della luce. La singola persona, nella sua dinamica esistenziale,
non può cristallizzarsi nella rigidità della burocrazia. Più è
rigido lo spessore burocratico meno l'uomo si muove agilmente.
Quando l'affastellamento di mille regole e regolette si caricano
sull'uomo, egli resta soffocato sotto il peso della schiacciante
macchina organizzativa che lo rende schiavo. L'accettazione passiva
dell'apparato burocratico all'interno della Chiesa è rinuncia alla
propria missione. Unica speranza che salvaguarda l'umanità futura
è la persona che non si lascia piegare ai sistemi di
burocratizzazione.
E' pur vero che la società richiede un'organizzazione, al cui
interno tuttavia la Chiesa ha il compito di mantenere in vita
l'uomo nel suo spirito di creatività, novità, imprevedibilità,
progresso che non sono contemplati dall'apaprato burocratico
totalmente normato. Il bimbo di due extracomunitari clandestini
come lo accoglierà la burocrazia? E come giudicherà un Vescovo che
aspetta un figlio? Che pensione avrebbe un Papa dimissionario? La
luce nella burocrazia è il buio!!!

 
 
 

"La libertà coincide con l'essere inteso in senso dinamico, per cui coinvolge anche la sfera sociale e relazionale.

Post n°5 pubblicato il 26 Marzo 2007 da lamanosullaroccia

"L'amore libera la persona. Quando si ama ci si sente liberi
di esprimere quello che si è. L'amore, sia nell'aspetto passivo,
cioè di essere amati, sia in quello attivo di amare, implica un
rapporto di accoglienza dinamica permanente. Con l'attivazione del
meccanismo di realizzazione amatoria, la persona, sentendosi
accolta nella sua alterità, riesce ad espandersi liberamente nella
propria luminosità.

 
 
 

Ma la libertà è prima di tutto una condizione interiore?

Post n°4 pubblicato il 26 Marzo 2007 da lamanosullaroccia

"La libertà coincide con l'essere inteso in senso dinamico,
per cui coinvolge anche la sfera sociale e relazionale.

 
 
 

Chi può stabilire cos'è la verità?

Post n°3 pubblicato il 26 Marzo 2007 da lamanosullaroccia

"Esiste una verità morale, una di tipo logico ed una
ontologica. Secondo le vecchie definizioni la verità è sempre
conformità, corrispondenza. La verità di tipo normale è una
corrispondenza tra ciò che pensiamo e ciò che diciamo, quella di
tipo logico coincide con la razionalità ed è la corrispondenza tra
ciò che diciamo e ciò che nella realtà è. La verità ontologica,
invece, è la corrispondenza dell'essere nella sua definizione.

 
 
 
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