ladyviolet991

tristezza....


In un bel film intitolato "Blade Runner", compaiono i replicanti, assolutamente identici agli esseri umani ma sintetici. Non sanno di non essere veri uomini e pensano di vivere una vera vita.Ma nel momento in cui in una di loro si insinua il sospetto di essere una replicante, la donna è presa da una terribile angoscia: non ha ricordi suoi, ricordi veri. Si rende conto che è una persona che non può avere né dolcezza né nostalgia del passato. E’ senza identità.Se non avessimo ricordi, se non avessimo memoria, non sapremmo chi siamo.Persone, oggetti, luoghi, attimi, emozioni hanno attraversato la nostra vita lasciando su di noi un’orma che spesso è rimasta relegata nell’angolino della nostra memoria. E poi ecco che all’improvviso o consapevolmente essi riaffiorano…E il ricordo diviene allora il filo d’Arianna, originale ed irripetibile, che lega - in una mirabile continuità - i momenti più significativi del passato al presente, dando ad esso significati nuovi. Oppure proietta l’io verso il futuro in un’alternanza dinamica di molteplici sensazioni vitali.Marcel Proust racconta di una passeggiata in carrozza, in cui si vedono tre alberi che sembrano voler dire : "Se non ci terrai con te, se non ci ricorderai, se non risolverai il nostro enigma, una parte di te stesso ci sfuggirà.".La memoria diventa allora un territorio di” incontri” che ricuce gli strappi del tempo. Incontri che sono il ricamo nel tessuto del nostro quotidiano, della nostra vita. Le danno forma nella nostra mente, nel nostro cuore. E non importa che siano belli o brutti, dolci o dolorosi; fanno parte di noi. Ci hanno reso NOIApriamo allora la nostra mente e il nostro cuore ai ricordi… Condividiamoli in versi o in prosa perché “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez)....  adoro Marquez......