Guardiano del Faro

Post N° 718


Ritornavamo a passeggiare il confine di un mare lontano che rinfrescava un sole primaverile davvero avvolgente. Le spiagge ancora semi deserte, i primi colori di sorrisi che risuonavano nell’aria. Viverti ventiquattro ore su ventiquattro, passare ogni istante a scrutare i tuoi gesti, i miei. L’improvvisa sensazione di conoscerci da molto più tempo. Non vi è misura per il cuore, per gli affetti. Non lo è con te. La casualità di averti incontrata per dei versi comuni e poi aver costruito giorno dopo giorno la fiducia di cui oggi siamo fiere. Abbiamo condiviso emozioni, sorrisi, lacrime, silenzi. Lo abbiamo fatto come se ci conoscessimo da sempre. Sono passati già quindici giorni e sembra ieri. Sono passati quindici giorni e sembra molto più tempo. Svegliarmi e cercarti lì accanto a me. E poi tutto il giorno a respirarci. Belle sensazioni che oggi lascio in custodia al mio cuore. E ci saranno altri giorni a riempire ogni nostro strano silenzio. Trasmissione di desideri che spesso portano lo stesso odore, quello di respirare un aria fatta solo di belle sensazioni, le stesse che oggi appartengono non solo a noi due. E aspetto il giorno in cui potrò abbracciarti di nuovo, un giorno che come sabbia nella clessidra scivola lentamente ma quando arriverà sembrerà tutto fermo. Spazio, il nostro. E ti ascolto ogni istante, spesso piccolina, crediamo alle parole che non sono altro che note fatte solo di colorate musiche che tendono a stordire la mente e distrarre il cuore e tutto apparentemente suona come una ninna nanna. Però lasciati cullare anche in questo giorno, che non conosce tramonto. Siamo delle bellissime albe che quotidianamente regalano luce. Adesso riscaldiamo le ali… tocca prendere il volo anche a noi. Ti voglio bene. Un bacio la tua piccola puffetta rossa.