Guardiano del Farouno sguardo a ieri ... |
IL MIO PERCORSO
Voglio volare incontro a nuovi sogni,appesa al filo di un aquilone colorato,sfiorare flessibili rami di salici, essere bagnata dalla calda pioggia d'agosto, sentire sottili incantesimi sulla pelle mentre giorni bambini profumati di narcisi aprono portoni chiusi e invadono piazze deserte illuminate da polvere di stelle
UN PENSIERO A ME
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- My personal manga Tnx New :*
- Post..102 volte tvb!
- Marianne[solo da leggere]
- IL NOSTRO VIAGGIO
- La nst amicizia come un VOLO...
- Sorrisi di stelle..
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- Solo noi ...x sempre
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- Stelle cadenti..
- FINAL DESTINATION di 2 terremote
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Post n°966 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°965 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°964 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°963 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da marsina
" Hai presente quando un mattino ti svegli e guardandoti nello specchio ti rendi conto che la vita è davvero una partita da giocarti con l'asso nella manica?" Aveva iniziato così quella sera Mag. Avevo negli occhi qualcosa che faceva male, una sorta di rabbia che non riusciva a far uscire fuori. Era nervosa. Aveva chiesto di non restare seduta, almeno quella sera non ci riusciva. Andava su e giù su quel pavimento di moquete. Gesticolava riportando esempi su esempi, Matt quella sera sembrava non trovare spazio tra i suoi pensieri, lei continuava come se il tempo fosse solo il suo e Matt la lasciò fare. Mag si fermò dopo un pò lo guardò dritta negli occhi erano a pochissimi centrimenti, entrambi sentivano il respiro dell'altro " Matt io questa vita non la voglio più, non la voglio più mi hai capito!?" E pianse. Matt la strinse a sè, come si protegge una figlia. Mag si liberò dopo poco, odiava essere così debole, odiava lei in quei momenti così privi di vere difese, il suo asso nella manica non era mai quello vincente. Aveva gli occhi marchiati dal mascara consumato come quei ricordi che avevano aperto ferite che chissà in quale spazio aveva gettato per non scovare più, invece non puoi nascondere segreti così grandi in luoghi tanto vicini. Alcuni specchi non concedono nulla di diverso. Andò via così silenziosamente, senza quel sorriso che indossava ultimamente. Alle spalle scie di emozioni che avrebbero bruciato tutta la notte in un fuoco che, forse, finalmente, avrebbe dato vita a della cenere di vita nuova. |
Post n°962 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da marsina
Questa mattina mi sono svegliata col tuo profumo. Da quanto tempo non succedeva. Noi fatti strani. Noi che ci mandiamo via e poi ci prendiamo. Litighiamo con i pensieri e sorridiamo con i sogni. Un giro di emozoni che ci vedono lontani a lungo ma poi hanno fame di contatti che sappiamo solo noi. Adesso abbiamo fame. Tanta. Sto bene con te. Dopo più di un anno mi hai chiesto come stessi ed è scappato un abbraccio di quelli che non so da quanto tempo avevo per te, solo per te. In segreto cerco il tuo viso ed è come sempre lo ricordo, bello e pieno di emozioni che piangono ricordi, sperano desideri che spesso vediamo frantumarsi, un senso che non capiamo sempre, che non capisco nemmeno io e io mi sento ancora qui che ho bisogno di te come forse in maniera indiretta lo ricerchi tu. " Sono a metà" Ecco cosa mi hai detto. Ho sentito un rumuore assordante dentro al cuore, un terremoto che ha scosso ogni stabilità. Anche se percorriamo due strade diverse una parte di me è rimasta con te. E quando chiudendo gli occhi ti sentirai solo io starò lì ad accarezzare ogni tua paura e stringere i tuoi segreti, perchè per tutta la vita resterai l'unico mio alieno di emozioni. |
Post n°961 pubblicato il 09 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°960 pubblicato il 08 Febbraio 2007 da marsina
Questa donna che si getta, fredda |
Post n°959 pubblicato il 07 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°958 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da marsina
Le sere erano più gelide, l'inverno aveva preso piede e febbraio apriva le sue porte a questi nuovi incontri. Mag quella sera era felice. Soliti giri prima di arrivare da Matt, un parcheggio a pochi metri e già si ritrovava seduta risucchiata da quelle pareti che adesso non le facevano più paura. " Hai cambiato profumo, Mag!" Lei divenne rossa in viso e fece cenno di si con la testa. Iniziarono a parlare, ormai le loro conversazioni scivolavano tra i pensieri confondendo le parti. Mag si sentiva al sicuro. Articolava sogni tra un discorso e l'altro. Conservava ancora quella vecchia matita, ormai compagna di magie di disegni nuovi. Scarabocchi di illussioni che si spegnevano ogni volta. Matt prese dalla borsa una piccola scatola di cartone, lo aprì e in oridne quasi insopportabile c'erano degli oggetti diversi: un accendino, una biglia, un ciondolo a forma di stella e una foglia secca. " Scegliene uno Mag!" Si morse le unghie ma dopo qualche secondo prese il ciondolo, le ricordava uno che aveva da piccola perso in una vacanza d'estate. Lo prese tra le mani e lo fece girare tra le dita dal cordino, poi come in una pioggia lo fece adagiare sul suo palmo, lo strinse era gelido o forse le sue mani troppo calde. Poi aprì il palmo ed era lì, dei puntini formarono l'oggetto, lo aveva stretto troppo a sè. " Mag ero certo che avessi preso la stella!" lo guardò, non tanto stupita e aggiunse " .. è normale tu dovresti sapere quello che faccio, sono qui per questo!" Matt non prese il colpo e restò in silenzio qualche secondo e aggiunse " Le stelle...perchè ti piacciono così tanto le stelle Mag?" Lei sorrise, si tirò indietro facendosi un pò scivolare sulla sedia raggiungendo l'altezza del tavolo col mento e giocò con quello oggetto, lo faceva andare su e giù sul confine della scrivania e poi " Guarda Matt, se sei attento le punte seguono passo dopo passo lo stesso percorso, poi a lungo andare non riconosci più i passi di una punta dall'altra, le orme sono identiche." Sembrava una bambina, sul viso era disegnato un sorriso sereno. " ...continua Mag mi interessa". Guardò l'orario era tardi e finì: " Matt tempo scaduto!" Si alzò di scatto, si rivestì, lasciò il ciondolo sul tavolo e aggiunse " Matt, un ultima cosa, quando hai lasciato la prima orma non hai più modo di cancellarla, ma lo sai meglio di me questo, vero ?" Alzò la mano sinitra muovendo in velocità le dita sorrise e andò via. Non seppe se Matt avesse capito il messaggio in quella sera di febbraio, però per quella sera Mag aveva vinto anche con se stessa. Indossò i suoi pensieri e quella notte scaldavano come le sue mani, adesso sapeva dinuovo stringere e non solo i sogni. |
Post n°957 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°956 pubblicato il 02 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°955 pubblicato il 02 Febbraio 2007 da marsina
Le serate con due lire in tasca sono scomode.
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Post n°954 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da marsina
La mia anima si specchia nella tua affondando nelle sottili Questi occhi stanchi che hanno sorriso vegliano sulle tue paure di veli strappati da sogni d'assalto. [ Il Guardiano ] |
Post n°953 pubblicato il 31 Gennaio 2007 da marsina
Le giornate tra un impegno e un altro, tra i conti che non tornano e i pensieri articolati che non vogliono liberarsi. Era questo quello che Jo faceva ogni giorno in quell'angolo di mondo dalle pareti gialle e quadri di soggetti che non conosceva. L'unico suo sfogo quel grande vetro che nascondeva come no. Le piaceva alle volte perdersi su quell'asfalto di cammini sempre nuovi, guardare i visi altrove e far finta di capire ma poi riperdeva lo sguardo in quel monitor dalle mille cose da fare. Un giorno come tanti e il suo sguardo non fu più solo. Giorno dopo giorno quegli occhi si cercavano nell'indifferenza. Giorno dopo giorno quegli occhi si erano scoperti. Jo quegli occhi li vedeva arrivare da lontano. Sperava sempre che il posto davanti al suo era libero per lasciare che ancora una volta potesse ridere segretamente. Il viso ora era immobile, perso nel suo finto lavoro, mentre gli occhi rincorrevano ciò che era fisso su di lei. A lungo andare gli occhi hanno preso a ridere. Aspettava l'appuntamento con questa strana sensazione. Improvvisamente uno strano gioco aveva preso ad articolare questa non più casualità. Due sconosciuti. Nessun nome che potesse dar vita a questo strano modo di cercarsi. Le settimane scorrevano senza trovandosi, senza mai inocntrarsi, senza che nessuno dei due volesse spezzare questa armonia che divenne solo di loro due. Gli occhi di quello sconosciuto divennero più frequenti, scuse di dimenticanze che non conoscevano verità e le facce buffe di Jo che assumevano le espressioni più assurde che potesse conoscere. Rideva e non poteva farne a meno. Era buffo nelle sue movenze da " ma perchè non mi vedi, gira il viso, stacca lo sguardo dal monitor, ei ci sono ...mi vedi??" Jo sapeva, ma le piaceva così. In una sera uguale come a tante già presa dai mille sorrisi si accorse che quel viso sconosciuto era fermo seduto davanti a lei che la guardava con le luci dell'auto accese. Jo si coprì gli occhi per il fastidio lui le fece un sorriso e salutandola con la mano si allontanò. Jo non rideva per lui ma fu bello averglielo fatto credere. I giorni successivi gli incontri proseguirono come sempre un biglietto accompagnato a un caffè " Smettila di sorridermi così altrimenti mi toccherà pagarti mille caffè" Finì di berlo col foglietto tra le mani. Parole di uno socnosciuto che non voleva conoscere perchè alle volte è bello così, lasciare che aldilà del nostro vetro di sensazzioni ci siano solo i nostri occhi a spiare emozioni. Emozioni che un pò si lasciano proteggere. Guardò per l'ultima volta i pensieri e li conservò. Non vi furono più scambi di verità. Lei lasciò quel luogo e con sè ogni ladro di sguardi. Un ricordo nella mente dello sconosciuto, il ricordo di quella strana ragazza con lo sguardo apparentemente vuoto e perso in quel monitor ma che per lui rideva col cuore. |
Post n°952 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da marsina
Quella sera Matt la stava aspettando fuori dal suo studio. Mag arrivò con qualche minuto di ritardo e ritrovarselo lì, immobile, non le impedì di scusarsi. Matt fece cenno con la mano come da non giustificare nulla. Si avvicinò e le disse che per quella sera sarebbero andati in un altro posto, uno qualunque, ma soprattutto uno che piaceva a lei. Mag gli disse che non lo avrebbe potuto portare dove lui sperava ma che c'era un posto appena fuori il paese che assomigliava parecchio a quel luogo misterioso e che alle volte anche lei non riusciva a distinguerli. Matt non fu felice per quella risposta ma intuiva che non sarebbe servito nulla, almeno in quell'occasione, insistere, Mag doveva credere che fosse lei a decidere. Accesero l'auto ancora calda e si persero lungo la statale. Nel viso di Mag c'era tanta stanchezza, i suoi movimenti più lenti e i suoi silenzi avevano un respiro più pesante. Furono presto fuori al paese, nella parte alta, davanti agli occhi infinite luci. Sembrava isolato quel luogo, solo una piccola piazza da cornice con poche panchine. Matt le chiese cosa le sarebbe piaciuto in quel momento, cosa avrebbe fatto se si fosse trovata lì da sola. Mag non gli rispose immediatamente, poi salì su una panchina, un pò più illuminata e inizio ad andar su e giù facendo finta di camminare come se si trovasse su una fune. Si bloccò e si alzò sulle punte allungando le braccia verso il cielo ma perse quasi immediatamente l'equilibrio e si ritrovò sulla terra bagnata. Aveva piovuto tutto il giorno. Si sistemò il cappotto lo guardò e gli disse : " Anche tu credi che lo faccia ancora, vero? Ti sbagli, non conosco più divani con cassaforti e specchi dove ricercare uno sguardo che non è mio, Matt dimmi la verità credi che io sia malata? Posso ancora continuare a darti del tu o qualcosa è cambiato? Qui è un posto neutro!" Matt scucì un sorriso. " C'è qualcosa di ridere su ciò che ho detto, Matt? Mi fa piacere!" aggiunse ancora. Matt si avvicinò a lei sedendosi sulla stessa panchina e si scusò per il sorriso aggiunse che quella sera l'avrebbe fatta parlare di tutto. Andarono avanti per cinquanta minuti, Mag continuò a parlare senza fermarsi quasi mai, i loro dialoghi furono articolati e non ci furno silenzi che ne facevano da protagonisti. Mag iniziava a fidarsi di Matt. Gesticolava e riportava esempi, alle volte le scappava da ridere. "Tempo scaduto!" Ferma. Bloccò lo sguardo " Già, tempo scaduto!" Mag prese la borsa in fretta e entrò in auto. Lasciò poi alle sue spalle anche Matt e andò via. Nei suoi pensieri immaginava quelle strade del suo destino disegnato alle volte da ombre e altre da stelle. C'erano attimi in cui Mag ascoltava orme di passi alle spalle e il cuore leggero. ma poi il suo piede sull'acceleratore le faceva ricordare che il suo era solo una malinconica stada del ritorno quello che aveva davanti a sè. |
INFO
L'ANIMA DEL GUARDIANO
fra germogli accesi
di silenzio
in una sera nuda e fragile
in una notte rossa di luna
che si perde nell'estasi dei sensi.
Ti respiro tra rughe di sole
e sapore di salsedine
mentre la vita rotola
e la notte si accende di sospiri.
Ti respiro lungo le braccia
dell'amore
assaporando la tua pelle
e la tua bocca vogliosa di baci.
Ti respiro perdendomi nei tuoi occhi.
SILVESTRI DIREBBE BANALITA'!
LA STRADA VERSO CASA
il mondo gira con me sorrido senza chiedermi il perché ...
..sogno...
..come avere magia e non saperla fare andare via