PENSATOIO VIRTUALE

Post N° 78


Come volevasi dimostrare, quelli che dovrebbero essere i timonieridella disastrata nave Italia, si stanno rivelando degni seguaci delcomandante del Titanic che, incurante del'iceberg edell'imminente affondamento, chiedeva all'orchestra dicontinuare tranquillamente a fare musica. Quello che sto osservando, suscita la mia più profonda irritazione edisgusto. Non mi capacito di come questi personaggi riescano ad esserecosì insensibili ai problemi che attraversano, come dolorose scosseelettriche, il corpo martoriato di questo paese e perseverino,incuranti, ad occuparsi di questioni di livello infimo e lontanissimedalla realtà. Costoro stanno occupando tutto il loro tempo disquisendo sui personaggipiù o meno presentabili inseriti nelle loro liste, dei sondaggi, deisimboli. Hanno l'ardire di vantarsi, gloriandosi del risultato di essereriusciti a portare avanti una campagna elettorale utilizzando solo"toni pacati". Sguinzagliano sulle nostre strade, pulman e camper di tutte le risme ecolori pur di colpire l'attenzione degli elettori che chissàperchè dovrebbero essere colpiti più dai lustrini e pajettes che daiprogammi seri. Non avvertono nessun senso del pudore, quado si propongono come cura aimali da loro stessi causati in decenni di inefficiente e deleteriapolitica. Non posseggono neppure l'originalità di proporre programmidissimili fra loro e anche gli slogans, sono la versione maccheronicadi quelli utilizzati oltreoceano. Questi vecchi carrozzoni, oggi trasformati - a causa dei tempi checambiano - in lucenti pullmans o camper versione Stranamore, siostinano a recitare la parte dei salvatori della Patria evitando peròaccuratamente, di toccare con mano la situazione reale del paese. Si recano dovunque, nelle strade e nei mecati a stringere mani e darebaci, avvolti in un nugolo di guardie del corpo preposte alla loroincolumità personale che - e non se ne capisce il motivo - dovrebbeessere minacciata dai pensionati e dalle donne intente più a contaregli spiccioli rimasti in fondo al portafogli che a dare ascolto alleloro chiacchiere. Esattamente come avviene dopo il passaggio dei festanti carricarnevaleschi, quello che rimane alle loro spalle sono tonnellate disporcizie, di problemi irrisolti da decenni, dalla sofferenza anchefisica delle persone, delle difficoltà di sopravvivenza reali epalpabili. Nel giorno in cui un operaio si toglie la vita perchè licenziato dallafabbrica in cui lavorava come interinale; dopo i dati che rilevano ladrammatica recessione con cui l'Italia deve fare i conti; costorosi ostinano a parlare sempre e comunque di se stessi e dei loropersonali bisogni, di visibilità, di spazi, dei nani e delle ballerineal loro seguito... persino la lotta alla criminalità organizzata èscomparsa dai loro programmi come se fosse una questione di secondariaimportanza. Eccoli i candidati ad essere i traghettatori dell'Italia, icapitani coraggiosi che ci porteranno oltre il guado ma che, man manoche si avvicinano, assumono sempre di più le sembianze di quel Carontedi dantesca memoria, che per una sola moneta è disposto a traghettarcinella "Città dolente".Gabriele OlivieroMembro della Segreteria Nazionale N.P.A.