LIBERI

Post N° 199


Ciao Gabriele, un ragazzo come noiEravamo tutti arrivati da pochi minuti alla stazione centrale di Pisa, devastati fisicamente, ma felici di passare dalle edicole e vedere quanta gioia c’era in città per l’ennesima impresa esterna del Pisa. Quando l’ANSA batte la notizia di un tifoso laziale morto in un’autogrill per cause da accertare, ma in seguito a incidenti. Certo, la domenica basta associare la parola “autogrill” alle parole “ultrà” e “incidenti” è già tutti i signori giornalisti sono in grado di preparare altisonanti articoli, spesso demagogici e mai veritieri, su risse, tafferugli e teppismo da stadio. Noi abbiamo preferito aspettare 24 ore per commentare quello che è successo, che ha davvero dell’incredibile… Uno scambio di vedute tra semplici tifosi di diverse tifoserie, un venire alle mani che non è proprio solo del mondo ultrà, ma accade giornalmente nelle strade, nelle piazze, negli ambienti di lavoro, tra amici e addirittura negli ambienti istituzionali. Un poliziotto che spara, come se ci fossero dei boss mafiosi in fuga, un proiettile che raggiunge un ragazzo come noi, in viaggio a seguire i propri colori, non importa quali. Ci viene da pensare a quante soste all’Autogrill abbiamo fatto noi negli ultimi 15 anni, sempre con la sciarpa al collo e il panino in mano; qualcuno di corsa in bagno, qualcuno dentro al bar a comprare una “rustichella” per far scorta di energie per la lunga domenica; Autogrill di tutta Italia, al seguito di una sana fede che mai ci ha abbandonato e che mai ci abbandonerà. Una disgrazia può sempre capitare, resta l’amarezza delle strumentalizzazioni che anche in questo caso l’hanno fatta da padrona: tutti hanno voluto dire la propria senza neanche minimamente conoscere certe situazioni e certe dinamiche. Tutti sono sempre pronti a colpevolizzare il mondo ultras, senza conoscerlo, capirlo e rispettarlo. Un anno fa un’altra morte (sempre tragica, intendiamoci, la morte non ha mai colore o fazione..). Il mondo del calcio si fermò. Perché non si è fermato anche ieri? Che differenza passa tra un uomo che di lavoro fa il poliziotto e un tifoso di calcio? Non si tratta in entrambi i casi di due vite umane?Costava troppo alle tv rinunciare alla diretta in ragione del rispetto per un tifoso morto tragicamente per un errore imperdonabile? Non aggiungiamo altro, esprimiamo solo le condoglianze alla famiglia di Gabriele, un ragazzo come noi.Questa lettera, me l'ha mandato un amico, che come me, condivide passione, divertimento  e sport (quello vero e non fatto , di violenze gratuite)!!!!!!!!!!!