LIBERI

Post N° 205


Il secolo di Pippi Calzelunghe
ELENA LOEWENTHALLa Svezia è in festa: se fosse ancora viva, Astrid Lindgren compirebbe cent’anni proprio oggi. L’anniversario si celebra con svariati eventi, in particolare nello Smaland, la regione a sud del paese dove si trova Vimmerby, il paesino che ha dato i natali alla mamma di Pippi Calzelunghe, mancata nel 2002. Pensare che Pippi stessa, comparsa per la prima volta su un libro nel 1945, potrebbe essere già nonna. Ma è difficile immaginare adulta quella sua faccia un po’ così, piena di lentiggini e di occhi e di denti e di codini stopposi, dritti come se una mano invisibile li tenesse sempre tirati. Questa eterna bambina, un po’ Peter Pan, un po’ Maga Magò e un po’ Dottor Dolittle, con le sue arti magiche ha già incantato tre generazioni. Merito della penna di Astrid Lindgren, delle illustrazioni che hanno immortalato Pippi così com’è e come tutti ce la ricordiamo - in italiano esce da Salani - e delle trasposizioni televisive. Memorabile la Pippi degli anni Settanta, allampanata come Twiggy e con la voce che squittiva, un po’ meno memorabile quella metallica dei cartoni animati giapponesi. Ma al di là di queste cangianti interpretazioni, il personaggio di Pippi Calzelunghe resta formidabile proprio per la sua continuità, per essere stata capace di farsi leggere e guardare da una generazione all’altra, in giro per tutto il mondo. Certo, è una fattucchiera artigianale che non ha frequentato nessuna accademia di magia e si limita ad esibirsi per i suoi due sbigottiti amici campagnoli. È soprattutto un’animalista convinta, Pippi, specializzata in fauna da stalla e cortile. Ha un passato oscuro e un presente un po’ scalcinato. Non gode di effetti speciali, a parte i codini e le lentiggini. Ma chissà se con le sue folle di fans, i suoi mostri pieni di teste e fauci, i suoi voli vorticosi e le sue spade rotanti, il nostro Harry Potter saprà fare altrettanto.