LIBERI

A spasso con ovidio


Titolo dell'episodio: NarcisoNarciso era un giovane così bello che tutti, uomini e donne, s’innamoravano di lui; egli però non se ne curava, anzi preferiva passare le giornate in solitudine, cacciando. Tra le sue spasimanti la Ninfa Eco, costretta a ripetere sempre le ultime parole di ciò che le era stato detto; era stata infatti punita da Giunone perché la distraeva con dei lunghi racconti mentre le altre ninfe, amanti di Giove, si nascondevano. Quando Eco cercò di avvicinarsi a Narciso questi la rifiutò. Da quel giorno la ninfa si nascose nei boschi consumandosi per l’amore non corrisposto, fino a rimanere solo una voce. Infine, poiché un amante rifiutato chiese a Nemesi di vendicarlo, Narciso fu condannato a innamorarsi della sua stessa immagine riflessa nell’acqua. Egli si lamentava poiché non riusciva a stringerla né a toccarla e i suoi lamenti venivano ripetuti da Eco. Una volta resosi conto dell’accaduto, Narciso si lasciò morire struggendosi inutilmente; quando le Naiadi e le Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo funebre, trovarono al suo posto un fiore cui fu dato il suo nome.
Titolo dell'episodio: Dedalo e IcaroDedalo, fuggito dalla natia Atene per aver tentato di uccidere il nipote Perdice, si rifugia presso la corte del re Minosse a Creta. Viene imprigionato con il figlio dal re per aver aiutato Teseo a fuggire dal labirinto costruito dallo stesso Dedalo. Stanco della prigionia e desideroso di tornare ad Atene, Dedalo costruisce delle ali con penne e cera per sé e suo figlio. Durante il volo, Icaro, nonostante le raccomandazioni paterne, si avvicina troppo al sole e le sue ali si sciolgono a causa del calore; rimasto senza ali, il ragazzo cade in mare e muore. Dedalo disperato aspetta il corpo del figlio portato dalle onde sulla spiaggia e lo seppellisce.  
Titolo dell'episodio: Meleagro e il cinghiale CalidonioUn’estate Eneo, padre di Meleagro e re di Calidonia, mentre faceva delle offerte agli dèi, dimenticò di sacrificare a Diana, protettrice della regione. La dea adirata per vendicarsi mandò un enorme cinghiale a devastare i possedimenti reali. Meleagro partì con alcuni compagni per dare la caccia all’animale. La prima a colpire il cinghiale fu la bella Atalanta, vergine cacciatrice amata da Meleagro, che le offrì la pelle e la testa dell’animale. Gli altri cacciatori, sdegnati perché il trofeo era stato dato ad una donna, si avventarono contro di lei e glielo sottrassero con la violenza. Meleagro adirato per l’accaduto uccise Plessippo e Tosseo, i due fratelli della madre Altea: questo provocò la sua morte. Alla sua nascita, infatti, le Tre Parche avevano predetto che la sua vita non sarebbe durata più a lungo del tizzone che bruciava in quel momento nel focolare. Fino a quel momento, Altea aveva custodito il tizzone, ma quando udì della morte dei fratelli, lo gettò di nuovo nelle fiamme e Meleagro deperì a poco a poco fino a morire.
Titolo dell'episodio: Pigmalione e la statua d’avorioPigmalione è il leggendario scultore di Cipro che realizzò una statua eburnea di donna, talmente bella che se ne innamorò perdutamente. Chiese quindi a Venere di concedergli una sposa altrettanto bella e la dea esaudì la sua preghiera animando la statua stessa. 
Titolo dell'episodio: Ciparisso e il cervo Ciparisso era un giovane cacciatore dell’isola di Ceo (isola delle Cicladi, nell’Egeo), amato da Apollo, che si affezionò ad un cervo particolarmente mansueto, sacro alle ninfe della campagna di Cartea (una città dell’isola). Un giorno, durante una battuta di caccia, egli, credendolo selvatico, colpì per sbaglio il cervo con la lancia, e lo uccise. Resosi conto dell’errore, Ciparisso, afflitto ed inconsolabile, nonostante i ripetuti tentativi compiuti da Apollo, chiese agli dei di poter essere a lutto in eterno: venne, così, trasformato in un albero millenario, chiamato appunto cipresso dal suo nome, che Apollo decretò fosse da allora in poi di conforto ai defunti.
Titolo dell'episodio: Apollo e la Sibilla CumanaLa Sibilla Cumana, poiché è amata da Apollo, ha la possibilità di esprimere un desiderio. Ella sceglie di vivere tanti anni quanti sono i granelli di sabbia stretti in un pugno, ma dimentica di chiedere l’eterna giovinezza: così vivrà a lungo ma invecchiando.