Arte = Anarchia.

La morte di Marat


 Artista:
Jacques-Louis DavidTitolo:Morte di Marat
Realizzato nel 1793 - Olio su tela, cm. 165X128. Bruxelles, Royal Museum of Arts------------------------------La morte di Marat è un dipinto ad olio su tela di cm 165 x 128,5 realizzato nel 1793 dal pittore Jacques-Louis David. È conservato al Musées Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles.Il dipinto raffigura Jean-Paul Marat, una delle menti della Rivoluzione francese, riverso nella vasca (dove si trovava sempre, a causa di una dermatite), pugnalato a morte da Charlotte Corday D'Armont. La giovane era andata da lui con una lettera (ancora visibile tra le mani di Marat) nella quale gli chiedeva una grazia, ma, dopo avergliela consegnata, lo aveva ucciso.Questo quadro è da considerarsi la santificazione laica di un rivoluzionario; ogni oggetto presente nel quadro assume una funzione simbolica e di reliquia. Su di una cassa di legno di fianco alla vasca, è scritto il laconico omaggio dell'artista: "À Marat, David".Il dipinto ha forti richiami caravaggeschi, David infatti aveva visto i dipinti di Caravaggio in Italia, nell'illuminazione che evidenzia la cruda realtà delle cose e del cadavere. Lo stesso braccio di Marat non è altro che la ripresa quasi letterale del braccio del Cristo nella Deposizione.Tutti gli elementi superflui, persino l'assassina sono stati rimossi, dall'autore. L'opera è fortemente classica si scopre nel dettaglio del viso dello stesso Marat, l'espressione non trasmette la drammaticità della morte, Marat sembra quasi sorridere, una caratteristica che è tipica delle sculture dell'arte greca. La pennellata è precisa, accademica, fine in ogni suo dettaglio.Dimenticato dopo la morte di Robespierre, riscoperto nel tempo di Stendhal e poi Baudelaire (la sua analisi rimane un riferimento celebre), il quadro di David ha inspirato molti artisti ulteriori: Munch e Picasso, per esempio, hanno dipinto loro versione. Nella letteratura, a mo' d'esempio, si può menzionare Alessandro Mozzambani per il suo poema La Morte di Marat, o Peter Weiss per il suo famoso lavoro di teatro Marat/Sade.