IL MURO BIANCO

Essere o non essere...


In questo periodo si parla tanto - forse troppo - di aborto. Da qualche giorno  rifletto sul fatto che conosco persone che, da una parte, sono assolutamente contrarie alla pena di morte; dall'altra, ritengono l'aborto un diritto sacrosanto. Ecco, quì i miei pochi neuroni funzionanti vanno in tilt. Ogn singolo caso andrebbe preso a sè stante, in entrambi i casi. Ma se non si accetta che un essere umano possa decidere della vita altrui (oltre ogni ragionevole dubbio e cioè in senso assoluto), come si può accettare l'aborto? Due cose diverse? Ma per favore, non arrampichiamoci sui vetri. Ci sono attenuanti, giustificazioni, implicazioni da tenere in considerazione (per non parlare delle conseguenze, sul singolo e/o sulla società) tanto per una donna che decide di abortire, quanto per un pedofilo. Perchè usare due pesi e due misure, quando l'atto finale è lo stesso?? Io non condanno chi decide di abortire, scelta tra l'altro che immagino non facile e dolorosa. Ma se decido di applicare le attenuanti ad una donna che lo fa, come posso non applicare le stesse attenuanti ad un pedofilo? E' malato, va curato poveraccio. Uso l'esempio del pedofilo ma andrebbe bene un serial killer, un assassino, un sadico. E, per favore, SFORZATEVI DI ANDARE OLTRE QUESTE RIGHE: non sto paragonando un donna che abortisce ad un pedofilo o ad un assassino! Confido nella vostra capacità di ragionare con la vostra testolina e di andare alla radice del ragionamento che sto facendo. Insomma, non fraintendetemi: ognuno è libero di fare ciò che crede secondo coscienza. Vorrei solo capire come si possa lottare contro un uomo che ne uccide un altro, ma si decida di accettare che una donna uccida un altro essere umano, senza accorgersi del controsenso/contraddizione che ne deriva. Tutto quì. O forse la distinzione si basa semplicemente sul fatto che si diventa effettivamente "esseri umani" dopo un tot di settimane, decise a tavolino? Già....decise da chi? Se è questo il motivo della convivenza tra queste due scelte, allora non aggiungo altro. Ma permettetemi di dire: rispetto ma non condivido.