IL MURO BIANCO

C'erano una volta i segni...


Tanto tempo fa, io e una mia amica stavamo scambiandoci confidenze di varia natura. Poi lei mi parlò di questo ragazzo che aveva conosciuto (lei era già fidanzata all'epoca). E si faceva domande sul suo presente, e inevitabilmente sul suo futuro. Di coppia. E' sempre stata una persona molto aperta al trascendente e difatti mi chiese se credevo ai "segni". Eventi magari apparentemente insignificanti che ci capitano e che possono cambiare la nostra vita. Cose che appaiono come fari nella nebbia per indicarci, chissà, una meta. O una strada diversa. Le risposi in maniera franca (come si fa tra amici) e col tempo non ho cambiato idea. Le dissi che se si è disposti a credere ai segni, allora tutto ciò che ci accade è un segno. Che magari non riconosciamo come tale. Sinceramente mi riesce difficile immaginare che tutto ciò che ci succede nella vita sia, appunto, un segno. E da buon drastico qual sono, non accetto che ci possa essere una via di mezzo. Cioè che alcune cose siano segnali ed altri no. O lo sono o non lo sono.  A mio sfavore devo però ammettere che negli ultimi anni mi sono successe alcune cose (di vario genere, belle e brutte); e mi sono accadute proprio perchè non ho voluto negarle o evitarle. Forse che in esse abbia scorto (o mi sia parso di scorgere) un segno, un segnale? Ma se è così è una matassa troppo grande da sbrogliare. Subentrerebbero in gioco troppe variabili: esistono o non esistono - esistono perchè ci credo oppure no. Entrerebbero in ballo troppe cose di natura soggettiva o al contrario imponderabile e imprevedibile. Come lo è la vita del resto. Boh!!!??? Ad ogni modo, voi ci credete nei segni?