Non mi aspetto coerenza da un politico, men che meno da un politico italiano. Ma. Avrete di certo sentito della proposta (da parte leghista) di effettuare la castrazione chimica sugli stupratori. Solo DOPO mille proteste, da più parti, c'è stato un chiarimento. L'intervento verrebbe fatto solo su richiesta del "paziente" (ce lo vedete uno stupratore a chiedere di sua spontanea volontà una cosa del genere?????????) e potrebbe essere interrotto in qualsiasi momento previa richiesta del paziente. Ora, conosciamo bene la posizione dei leghisti (e non solo loro, a dirla tutta) sull'Islam. Cosa c'è di coerente, quindi, nell'applicare una pratica (quella del taglione, non giriamoci troppo intorno) tipica di una religione per cui si prova - nella migliore delle ipotesi - una "epidermica antipatia"?Ma oltre a questo, che già di per sé basterebbe, come si può essere così ottusi (o ignoranti) da ritenere un "rimedio" o una soluzione definitiva, la castrazione chimica? Non occorre essere uno psicologo per sapere che lo stupratore, in quanto tale, è prima di tutto un violento. Spesso pure represso. E il solo modo che ha e che conosce per soddisfare il suo "bisogno" sessuale, è appunto esercitando la violenza. Una volta soddisfatto, il desiderio si placa. Se poi lo stupratore è seriale, ad intervalli di tempo sempre più brevi, sentirà il bisogno/necessità di rifarlo. Ma se quell'essere violento, non potrà più sfogare/soddisfare questo suo bisogno, non potrà far altro che aumentare il suo grado di violenza per sopperire in altro modo a qualcosa che non può o non riesce più a soddisfare. Quindi? Secondo voi cosa farà un violento? Si arrenderà mestamente al calo di desiderio indotto dalla castrazione chimica, chiudendosi in un monastero e fustigandosi tutti i giorni dispari? Oppure, assecondando l'inevitabile escalation di violenza scatenata dall'aumento di repressione, passerà dallo stupro all'omicidio? Ammetto di non conoscere come effettivamente funzioni/agisca la castrazione chimica. Ma il desiderio sessuale non è solo un fattore fisico, ma anche mentale. Questa portentosa soluzione sarebbe in grado quindi di inibire (completamente, sia ben chiaro) ogni pulsione, fisica e psicologica? Nutro forti dubbi. Fortissimi. Quindi resta il problema, che va risolto. Ma con metodo, rapidità ed efficacia. Di certo non con l'ignoranza o, peggio ancora, con la stupidità.
Stupidità chimica.
Non mi aspetto coerenza da un politico, men che meno da un politico italiano. Ma. Avrete di certo sentito della proposta (da parte leghista) di effettuare la castrazione chimica sugli stupratori. Solo DOPO mille proteste, da più parti, c'è stato un chiarimento. L'intervento verrebbe fatto solo su richiesta del "paziente" (ce lo vedete uno stupratore a chiedere di sua spontanea volontà una cosa del genere?????????) e potrebbe essere interrotto in qualsiasi momento previa richiesta del paziente. Ora, conosciamo bene la posizione dei leghisti (e non solo loro, a dirla tutta) sull'Islam. Cosa c'è di coerente, quindi, nell'applicare una pratica (quella del taglione, non giriamoci troppo intorno) tipica di una religione per cui si prova - nella migliore delle ipotesi - una "epidermica antipatia"?Ma oltre a questo, che già di per sé basterebbe, come si può essere così ottusi (o ignoranti) da ritenere un "rimedio" o una soluzione definitiva, la castrazione chimica? Non occorre essere uno psicologo per sapere che lo stupratore, in quanto tale, è prima di tutto un violento. Spesso pure represso. E il solo modo che ha e che conosce per soddisfare il suo "bisogno" sessuale, è appunto esercitando la violenza. Una volta soddisfatto, il desiderio si placa. Se poi lo stupratore è seriale, ad intervalli di tempo sempre più brevi, sentirà il bisogno/necessità di rifarlo. Ma se quell'essere violento, non potrà più sfogare/soddisfare questo suo bisogno, non potrà far altro che aumentare il suo grado di violenza per sopperire in altro modo a qualcosa che non può o non riesce più a soddisfare. Quindi? Secondo voi cosa farà un violento? Si arrenderà mestamente al calo di desiderio indotto dalla castrazione chimica, chiudendosi in un monastero e fustigandosi tutti i giorni dispari? Oppure, assecondando l'inevitabile escalation di violenza scatenata dall'aumento di repressione, passerà dallo stupro all'omicidio? Ammetto di non conoscere come effettivamente funzioni/agisca la castrazione chimica. Ma il desiderio sessuale non è solo un fattore fisico, ma anche mentale. Questa portentosa soluzione sarebbe in grado quindi di inibire (completamente, sia ben chiaro) ogni pulsione, fisica e psicologica? Nutro forti dubbi. Fortissimi. Quindi resta il problema, che va risolto. Ma con metodo, rapidità ed efficacia. Di certo non con l'ignoranza o, peggio ancora, con la stupidità.