da La Nuova Sardegna DOMENICA, 22 NOVEMBRE 2009Gianfranco Bardanzellu dà l’ultimatum: «O si scioglie il nuovo gruppo o sono fuori dalla maggioranza» Comune, nel Pdl è di nuovo guerra Gianni Giovannelli: «Nessun rimpasto per i Liberi nelle commissioni»
di LUCA ROJCH OLBIA. Dalle bottiglie volanti alle secchiate di fango. La capacità autodistruttiva del Pdl non conosce ostacoli. Ora arriva a dichiararsi guerra da solo e darsi anche un ultimatum. Lunedì la maggioranza si autodistruggerà in consiglio comunale. Forse. Tutta colpa delle commissioni e di un partito che ha un concetto originalissimo della verità. Come dimostra la riunione di maggioranza che deve somigliare a un’esperienza mistica, ascetica, lisergica. Ognuno la ricorda e la racconta a modo suo. La riunione quasi sembra svolgersi in dimensioni parallele. Il sindaco Gianni Giovannelli ne dà una versione latte e miele. Il consigliere regionale Gianfranco Bardanzellu lotte e fiele. Non solo questione di sfumature. Sul tavolo la richiesta dei sei consiglieri di avere più spazio nelle commissioni. La risposta somiglia a un atto di guerra, che è difficile anche da capire. Il sindaco si limita a un elegante. «Nessuna concessione». Il consigliere, anima nizziana della maggioranza, va oltre. «Se entro lunedì non rientrano nel gruppo sono fuori dalla maggioranza». In mezzo una serie di interpretazioni, telefoni muti, silenzi imbarazzati, mezze verità. Il risultato è elementare. Il centrodestra è di nuovo in guerra, sempre che qualcuno abbia creduto alla pace. Alla riunione di maggioranza non si presentano i sei che hanno formato un nuovo gruppo “Liberi nel Pdl”. Nelle mani del presidente del consiglio Tonino Pizzadili la lettera con cui vengono comunicati i nuovi consiglieri da inserire nelle commissioni. La loro assenza alla riunione viene accolta con entusiasmo. Il capogruppo del Pdl, Settimo Nizzi, non sembra felicissimo della mossa dell’altra anima del Popolo delle libertà e guida la carica. La richiesta di modificare gli assetti delle commissioni per avere un consigliere in ognuna viene affondata da tutti in modo unanime. Ma si va oltre. «Abbiamo deciso che i sei consiglieri devono rientrare nel gruppo unico entro lunedì e di non accogliere la loro richiesta di modifica delle commissioni - dice Gianfranco Bardanzellu, Pdl -. Se questo non dovesse accadere saranno fuori dalla maggioranza. Abbiamo dato mandato al presidente del consiglio, Tonino Pizzadili, di preparare già le commissioni senza i nomi dei sei ribelli. Ma questo lo avrà detto anche il sindaco. I “liberi”, saranno liberi di andare con l’opposizione. Siamo determinati e uniti. Abbiamo anche chiesto che se non si dovessero ravvedere anche i loro assessori di riferimento dovranno pubblicamente rinnegarli». Galileo docet. In attesa di vedere gli assessori abiurare le tesi eretiche di una parte della maggioranza si fa quasi fatica a credere che il consigliere Bardanzellu e il sindaco abbiano partecipato alla stessa riunione. «Nessuna richiesta di sciogliere il gruppo “Liberi nel Pdl” - dice Giovannelli -. È lecito che un gruppo desideri distinguersi. Non entro in questa legittima esigenza. Ma la maggioranza ha deciso che un nuovo rimpasto delle commissioni non può essere fatto, per diversi motivi. Per prima cosa se i consiglieri seguissero questo esempio si potrebbero avere sette gruppi di maggioranza. Poi non si può continuare ad andare avanti con tatticismi e richieste che ci paralizzano. Bisogna lavorare. Se loro non dovessero accettare queste condizioni è evidente che si assumeranno gravi responsabilità. Ma sono sicuro che in loro non c’è una volontà scissionista. Ho parlato con loro e sono propositivo. È improprio anche pensare di chiedere a un assessore di rinnegare un gruppo. Gli assessori non rispondono a gruppi, ma al sindaco che li ha scelti». Giovannelli nega che ci siano stati ultimatum. Va oltre e cerca di spiegare il suo no al rimpasto delle commissioni. «Loro sono rappresentati in modo adeguato. Hanno due presidenti di commissione, Luciano Lombardo alla Cultura e Marco Buioni all’Ambiente - spiega il sindaco -. Non capisco perché portare avanti una richiesta simile. Se devo essere sincero sono stanco di queste contrapposizioni. Non posso curare i mal di pancia. Faccio il sindaco e non li dottore». Domani in consiglio comunale si rischia di assistere a una nuova puntata della telenovela al veleno nel Pdl. In una guerra che somiglia a una lenta agonia. Il sindaco cerca di mantenere in vita la sua maggioranza cadavere. Difficile riuscire a fare nello stesso tempo il generale di due eserciti in guerra tra loro. Il primo cittadino comincia a infilzarsi con la sua spada. Labirintite di massa. E ora nel gruppo dei sei qualcuno propone di cambiare nome da “Liberi nel Pdl” in “Gli orfani di Giovannelli”.----------------- da La Nuova Sardegna DOMENICA, 22 NOVEMBRE 2009Pino Masala: «Noi fedelissimi del sindaco» Il capogruppo dei sei dissidenti sceglie la linea della diplomazia
OLBIA. Rimangono i fedelissimi di Giovannelli, anche se in questo momento si sentono un po’ come l’amante tradita. I sei consiglieri in fuga dal gruppo unico sembrano sereni. Come se la rivolta del resto della maggioranza non li riguardasse. Difendono le loro scelte, ma non vogliono lo scontro frontale. Anche il pirotecnico capogruppo, Pino Masala, predica pace come un asceta tibetano. «La nostra assenza alla riunione non era polemica - spiega Pino Masala -. Eravamo quasi tutti al lavoro, la convocazione è arrivata troppo tardi. Abbiamo informato il sindaco e abbiamo chiesto di spostare l’incontro nel pomeriggio o lunedì mattina. Non capisco perché ci si agiti tanto. Abbiamo presentato una banale richiesta al presidente del consiglio Tonino Pizzadili, che come prevede lo statuto deve ratificare i nomi nelle commissioni. Non capisco perché la maggioranza si agiti tanto». Masala mostra anche aperture. «Non ci vogliamo entrare a tutti i costi nelle commissioni - continua -, ma questa è una richiesta presentata al presidente del consiglio e non al sindaco. Se non lo farà significa che Pizzadili verrà meno ai suoi doveri istituzionali». Il capogruppo risponde anche alle accuse di voler spaccare la maggioranza. «Noi saremo sempre leali con Gianni Giovannelli - continua -, come abbiamo sempre fatto. In ogni momento. Se ci saranno cose che non ci piacciono lo diremo. Ma mi sembra faccia parte della normale dialettica di un partito forte. Non facciamo agguati, non è nel nostro stile. I frondisti ora sono rientrati nella maggioranza, non vogliamo subire la loro maggioranza. Mi sembra normale. Noi vogliamo fare politica. Rispondere alle priorità che ha la città, senza subire posizioni di chi si atteggia da leader. Siamo serenissimi e non cadremo in provocazioni che fanno male al partito e alla maggioranza». (l.roj)-----------------da La Nuova Sardegna DOMENICA, 22 NOVEMBRE 2009Sole di Gallura, scatta l’allarme Residenza per anziani: fra Fenice e Asl convenzione in scadenza
di ALESSANDRO PIRINA OLBIA. Cinque anni di passione. Un mix di successi e di situazioni dolorose. La Rsa Sole di Gallura ha concluso la sua quinta stagione. Un percorso non sempre facile. L’inaugurazione in grande stile nel 2004, ma poi il rischio chiusura tre anni dopo. Oggi i numeri parlano a favore della residenza sanitaria assistenziale: 75 ricoverati tra portatori di handicap, anziani e pazienti psichiatrici, 60 tra dipendenti e collaboratori. «Siamo un patrimonio per l’intera Gallura», definisce la Rsa Gianfranco Nizzardo, presidente della cooperativa «La Fenice», che gestisce la residenza di via Tavolara. Un patrimonio che non può andare disperso, è il suo discorso sottinteso. Il 31 dicembre scade la convenzione della coop con la Asl, a sua volta titolare di un contratto con l’Inail, proprietario dell’immobile. Una scadenza che crea un pò di allarme all’interno della residenza. Nei giorni scorsi Nizzardo ha incontrato l’assessore regionale alla Sanità, Antonello Liori, e a breve si vedrà con Giovanni Antonio Fadda, commissario della Asl gallurese. Il presidente della Fenice farà valere non solo i numeri della Rsa, ma anche il fatto che tutti gli interni della struttura sono di proprietà della cooperativa, acquistati all’asta dopo la fine della precedente gestione. Insomma, la Fenice vuole continuare a guidare la Rsa di Olbia, che insieme a quella di Padru, è l’unica di tutta la Gallura. Una struttura che, oltre a ospitare i pazienti, ha al suo interno cinque associazioni (Avo, Soccorso sardo, Genesi, Acat, Alzheimer), più le aree per fisioterapia e attività educative, bar e cappella. «Ormai anche a Olbia - spiega Nizzardo - l’ospedale cura i casi acuti, come già avviene al Giovanni Paolo II e più avanti al San Raffaele, mentre le strutture residenziali, come le rsa, si collocano in una posizione intermedia, e accolgono le persone in fase sub acuta per riabilitarle e farle rientrale a casa. Con un notevole risparmio. Il costo sanitario a carico della Regione per gli anziani inseriti in Rsa è ora sui 65 euro al giorno contro i 700 per una degenza ospedaliera».---------------------------------