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COMPLEANNO DI DIVALDO FRANCO

Post n°201 pubblicato il 05 Maggio 2012 da brasilianis
 

Oggi, 5 maggio, è il compleanno di Divaldo Pereira Franco, questo uomo meraviglioso che tanto ha già fatto e fa per tutti noi con suoi libri psicografati, che sono più di 200, con suoi esempi di bontà, di umiltà, di carità, di amore al prossimo e di condotta retta.

Sua casa di carità, chiamata Mansão do Caminho, aiuta 3000 circa bambini poveri di Salvador, con scuola, corsi diversi per dare una professione(siccome in Brasile non si vive senza una professione), con medicine, cibo, abiti, e tante altre cose.

Metto un po' della sua biografia:

Divaldo Pereira Franco è nato il 5 maggio 1927 a Feira de Santana, nello Stato di Bahia. Quando era bambino, l'amicizia sincera con un piccolo Spirito ha rallegrato i suoi giorni. Era l'indigena Jaguaruçu, che vuol dire "Giaguaro Grande". Lei andava a giocare con Divaldo nel cortile di casa sua tutti i giorni.

Divaldo ha frequentato la Scuola Normale Rurale di Feira de Santana, ricevendo il diploma di professore di Scuola Elementare nel 1943.

Spiritista convinto, ha fondato il Centro Spiritico Cammino della Redenzione il 7 settembre 1947. Due anni dopo ha iniziato il compito della psicografia. Diversi messaggi furono scritti attraverso lui. Sotto l'orientamento dei Benefattori Spirituali ha custodito quello che ha scritto, finché ha ricevuto la raccomandazione di bruciare questi scritti, in quanto erano semplici esercizi. Col tempo, vennero nuovi messaggi, firmati da diversi Spiriti, tra cui Joanna de Ângelis, che per molto tempo si è presentata come "Uno Spirito Amico". Nel 1964, Joanna de Ângelis scelse tra i suoi messaggi, riunendone alcuni nel libro "Messe d'Amore" che diventò il primo libro psicografato da Divaldo. Attualmente il medium ha più di 240 titoli pubblicati, inclusi quelli biografici che trattano della sua vita e delle sue opere.

Oltre che per la psicografia, Divaldo fu riconosciuto uno dei maggiori oratori spiritisti dell'attualità e il maggiore divulgatore della Dottrina Spiritica. Questo lavoro, iniziato 60 anni fa, portò Divaldo Franco nei paesi più lontani del mondo. Così, superò le 11000 conferenze in più di 2000 città in Brasile e in 63 Paesi diversi.

Nel 1952 fondò a Salvador, insieme a Nilson de Souza Pereira, la "Mansão do Caminho", istituzione che accoglie ed educa bambini, sotto il regime di focolari sostituti e che oggi è un complesso di educazione che accudisce ogni giorno 3000 bambini e giovani di famiglie con basso reddito. Divaldo ha attualmente più di 600 figli adottivi e più di 200 nipoti. La maggior parte di loro mantiene rapporti con Divaldo e Nilson.

Il suo lavoro per la pace mondiale lo distingue in Brasile e all'estero.

JOANNA DE ÂNGELISpessoa joanna de angelis 01

Parleremo un poco della vita di Joanna de Angelis, lo Spirito Guida di Divaldo Franco.

Uno Spirito che irradia tenerezza e saggezza, svegliandoci per vivere l'amore nella sua più elevata espressione, anche se, per viverlo, ci viene imposta una grande quantità di sacrifici. Trattasi dello Spirito conosciuto col nome di Joanna de Ângelis e che, nel corso dei secoli, troviamo nella dolce figura di Joana di Cusa, una discepola di Francesco d'Assisi, nella grandiosa suora Juana Ines de la Cruz e nella coraggiosa Joana Angélica de Jesus.

JOANA DI CUSA

Joana di Cusa, secondo informazioni dello Spirito Humberto de Campos nel libro "La Buona Novella", era una persona che possedeva la vera fede. Narra l'autore che "tra la moltitudine che invariabilmente accompagnava Gesù nelle prediche del lago, trovavasi sempre una donna di grande dedizione e nobile carattere, delle più altamente collocate nella società di Cafarnaum. Trattavasi di Joana(Giovanna), moglie di Cusa, intendente di Antipa, nella città dove si riunivano interessi di commercianti e pescatori."

Suo marito, alto funzionario di Herodes, non condivideva i suoi desideri di spiritualità, non tollerando la dottrina di quel Maestro che Joana seguiva con immenso amore. Curvata al peso delle imposizioni domestiche, afflitta per l'incomprensione e l'intolleranza del marito, cercò la parola di conforto di Gesù che, invece di invitarla a seguirlo per le vie e le strade della Galilea, le consigliò di seguirlo a distanza, servendolo all'interno del proprio focolare, diventando un vero esempio di persona cristiana, nella cura del prossimo più prossimo: suo marito, che avrebbe dovuto con amorosa dedizione, essendo fedele a Dio, amando il compagno del mondo come se fosse suo figlio. Gesù le tracciò una linea di condotta che l'aiutò a vivere con rassegnazione il resto della sua vita. Più tardi, divenne madre.

Con il passare del tempo, i compiti aumentarono. Il marito, dopo una vita tumultuosa e infelice, deceduto, lasciò Joana senza alcun mezzo e con un figlio da crescere. Coraggiosa, cercò di lavorare. Dimenticando "ilconforto della nobiltà materiale, si dedicò ai figli di altre madri, si occupò delle più umili incompenze domestiche, affinché suo figliolo avesse pane". Lavorò fino alla vecchiaia. Già anziana, con i capelli imbiancati, fu portata al circo dei martiri, insieme al giovane figlio, per testimoniare l'amore a Gesù, il Maestro che aveva illuminato la sua vita promettendole un domani felice. Narra Humberto de Campos nel libro citato:

-"Davanti allo schiamazzo del popolo furono ordinate le prime flagellazioni.

-"Abiura!...-esclama un esecutore degli ordini imperiali, con sguardo crudele e oscuro.

L'antica discepola del Signore contempla il cielo, senza una parola di negazione o di lagnanza. Allora la sferza vibra sopra il ragazzo seminudo, che esclama, tra lacrime:

-"Ripudia Gesù, madre mia!...Non vedi che noi abbiamo perso?! Abiura!...per me, che sono tuo figlio!.."

Per la prima volta, dagli occhi della martire corre la fonte abbondante delle lacrime. Le suppliche del figlio sono spade di angoscia che le spezzano il cuore.

Ricordando la sua esistenza, risponde:

-"Taci figlio mio! Gesù era puro e non disdegnò il sacrificio. Sappiamo soffrire nell'ora dolorosa, perché, la più importante delle felicità transitorie del mondo, è il bisogno di essere fedele a Dio!"

Poco dopo, le fiamme consumano il suo corpo invecchiato, liberandola per la compagnia del suo Maestro, che così bene ha saputo servire e con cui ha imparato a sublimare l'amore. Ciò è successo il 27 agosto 68.

UNA DISCEPOLA DI FRANCESCO DI ASSISI

Poco si sa di questa sua incarnazione in Italia nel tempo del "Poverello di Assisi". È possibile che abbia seguito Chiara di Assisi, fondatrice dell'ordine delle Clarisse. La sensibile ammirazione di Joanna per Francesco di Assisi, ci fa pensare che ci sia tra loro un legame più grande di quello che ci è permesso sapere.

SUORA JUANA INÉS DE LA CRUZ

Rinasce nel 1651 nella piccoa San Miguel Nepantla, a 80 km circa della citta del Messico, con il nome d Juana de Asbaje Y Ramirez de Santillana, figlia di padre basco e madre indigena.

Dopo 3 anni, innamorata delle lettere, osservando sua sorella che imparava a leggere e scrivere, inganna la professoressa dicendo che sua madre aveva chiesto di insegnarle le prime lettere.
A 5 anni cominciò a scrivere versi. A 6 anni dominava perfettamente l'idioma patrio, oltre a possedere abilità per il ricamo e altri lavori comuni alle donne dell'epoca.
Nella capitale, verso i 12 anni, Juana imparò il latino in 20 lezioni e ilportoghese da sola. Inoltre parlava nahuati, una lingua indigena. Il marchese di Mancera, volendo creare una corte brillante, invitò la fanciulla prodigio di 13 anni per fare la dama di compagnia di sua moglie. A corte incantò a tutti con sua bellezza, intelligenza e grazia, suscitando ammirazione, anche per le sue poesie.
Ma la sua sete di sapere era più forte dell' illusione di continuare a brillare a Corte.
A causa della sua incessante ricerca di unione con il divino, ansiosa di comprendere Dio attraverso la sua creazione, decise di entrare nel Convento delle Carmelitane Scalze a16 anni. Non abituata alla vita rigida, si ammala e ritorna alla Corte. Seguendo l'orientamento del suo confessore, entra nell'ordine di San Jeronimo da Conceição, che aveva obbligazioni religiose meno rigide, e così poté dedicarsi alle lettere e alla scienza. Ricevette il nome di Suora Juana Inés de la Cruz. Lì, circondata da strumenti musicali, libri, globi terrestri, Juana studiava, scriveva i suoi poemi, pezzi religiosi, canti di Natale e musica sacra. Era conosciuta come monaca della biblioteca.
Si immortalò per difendere il diritto della donna di essere intelligente, capace di insegnare e predicare liberamente.
Nel 1695 ci fu un'epidemia di peste nella regione. Juana soccorse giorno e notte le religiose, che insieme alla maggioranza della popolazione erano ammalate. A poco e poco le sorelle morirono una dopo l'altra e quando più nessuna religiosa rimase in vita, lei, ammalatasi, morì, aveva 44 anni.

SUORA JOANA ANGELICA DE JESUS

Passati 66 anni del suo ritorno alla Patria Spirituale, tornò adesso nella città di Salvador, nello stato di Bahia, in Brasile, nel 1761,come Joana Angélica, figlia di una ricca famiglia. All'età di 21 anni entrò nel Convento della Lapa, come fancescana, con il nome di Joana Angélica de Jesus, facendo la professione della fede come suora delle Religiose Riformate di Nostra Signora della Concezione. È stata sorella, scrivana e vicaria e nell'anno 1815 diventò badessa. Il giorno 20 febbraio 1822, difendendo coraggiosamente il Convento, la casa del Cristo, così come l'onore delle giovani che vi abitavano, fu assassinata dai soldati che lottavano contro l'Indipendenza del Brasile.
Nei piani divini c'era già un programma per questa sua venuta in Brasile, quando ancora era reincarnata come suora Juana Inés de la Cruz in Messico. Infatti così si spiega la sua estrema facilità ad imparare il portoghese. È che nelle brasiliane erano reincarnati e reincarnerebbero Spiriti legati a lei e che desiderava aiutare. Tra di loro Amélia Rodrigues, poetessa, educatrice, che ha vissuto alla fine del XIX secolo.

JOANNA NELLA SPIRITUALITÀ

Quando, nella metà del secolo XIX, un movimento di rinnovamento si sparse per l'America e per l'Europa, facendo suonare per tutto il pianeta la canzone di speranza con la rivelazione della vita immortale, Joanna de Ângelis fondò il gruppo dello Spirito della Verità, per il lavoro di impianto del Cristianesimo redivivo, del Consolatore promesso da Gesù.
In "Il Vangelo Secondo gli Spiriti" troviamo due messaggi firmate da "Uno Spirito Amico". Il primo nel capitolo IX tratto 7, con il titolo "La Pazienza", scritta a Havre, 1862. Il secondo nel capitolo XVIII, tratti 13 e 15 intitolato "A chi ha sarà dato". Se osserviamo bene, vedremo la stessa Joanna che ci scrive oggi, dettare nel passato una bella pagina, come modello delle nostre attitudini, in qualsiasi situazione. Nel mondo spirituale, Joanna abita in una bella regione, vicina alla Terra.
Quando molti Spiriti legati a lei, antichi cristiani equivocati, si prepararono a reincarnare, riunì tutti e progettò la costruzione, sulla Terra, sotto il cielo di Bahia, di una copia, anche se imperfetta, della Comunità dove abitava nel Piano Spirituale, con l'obiettivo di redenzione degli antichi cristiani, creando un'esperienza educativa che dimostrasse la possibilità di vivere in una communità, realmente cristiana, nei giorni attuali. Spiriti gravemente infermi sarebbero venuti nella condizione di orfani, offrendo opportunità di miglioramento, liberandosi dalle ingiunzioni carmiche più dolorose e avanzando verso Gesù.
Quando tutto era tracciato, Joanna cercò Francesco d'Assisi, chiedendogli di esaminare i suoi piani e di aiutarlae nella realizzazione nel piano materiale.
Il "Poverello di Dio" concordò con la Guida e si prestò a collaborare con l'opera affinché "in questa Communità non fosse mai dimenticato l'amore per gli infelici del mondo o negata la Carità ai "figli del Calvario", ´né si stabilisse la presunzione che è verme a distruggere più grandi edificazioni del sentimento morale.
Passò quasi un secolo, quando gli operai del Signore iniziarono nella Terra, nell'anno 1947, la materializzazione dei progetti di Joanna, che ispirava e orientava, aiutata da tecnici spirituali dedicati che sparsero ozono speciale nella regione scelta, dove sarebbe stata costruita la Mansão do Caminho.
I collaboratori si reincarnarono in posti diversi, in epoche differenti, con istruzioni diverse ed esperienze diversificate, per essere pronti quando sarebbero stati chiamati per accudire ai compromessi assunti nella spiritualità.
L'Istituzione crebbe sempre compromessa dai caduti nelle prove, coloro che si trovano a un passo della pazzia, i sofferenti della Terra. Grazie alle attività sviluppate nel piano spirituale e nel piano materiale, con la terapia di emergenza a nuovi disincarnati e cure speciali, la Mansãodo Caminho ha acquistato una vibrazione di spiritualità che soppianta le umane vibrazioni di coloro che lì abitano e collaborano.

Estratto di un sito brasiliano di Joanna de Ângelis, che a sua volta fu estratto dal libro "La Veneranda Joanna de Ângelis, di Celeste Carneiro e Divaldo Pereira Franco.

 

 A tutti sembra e anche a Divaldo, che Joanna de Ângelis è la stessa Santa Chiara di Assisi. Divaldo ha domando a lei, ma lei no ha detto né sì e né no.

                                                               Brasilianis

 

Commenti al Post:
rosaflor64
rosaflor64 il 07/05/12 alle 16:04 via WEB
Querido Irmao Divaldo, o seu aniversario ja' passou e eu nao consegui te mandar as minhas felicitaçoes; mas como todos os dias sao dias de festa, te dico que sou muito feliz pelo seu nascimento, pela sua demora em nosso meio, por tudo que voce fez, faz e significa, pela Luz que voce faz brilhar no caminho de todos que se sentem Filhos Amados de um unico Pai e irmaos do Anjo que guia os nosso passos, Jesus! Obrigada Divaldo, te desejo muitos anos em saude e amor! Rosa Maria de Souza
 
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