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Messaggi dagli Spiriti Amici e psicografate dai medium
 

Messaggi di Ottobre 2011

CHE COSA BISOGNA INTENDERE PER POVERI DI SPIRITO

Post n°182 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da brasilianis
 

"Beati i poveri di spirito, perché di loro è il regno dei cieli" (Matteo 5:3)

I miscredenti si sono divertiti con la massima Beati i poveri di spirito, come con tante altre cose che non hanno compreso. Per poveri di spirito, Gesù non intende gli uomini sprovvisti di intelligenza, ma gli umili. Egli dice che il Regno dei Cieli è loro e non degli orgogliosi.

Gli uomini di scienza e di intelletto, secondo i parametri terreni, hanno generalmente una così alta considerazione di se stessi e della loro superioritá, che ritengono le cose divine non degne della loro attenzione. Il loro sguardo, concentrato sulla persona, non può elevarsi fino a Dio. Questa propensione a credersi al di sopra di tutto li porta troppo spesso a negare persino la Divinità, le contestano uno dei suoi attributti più belli: la sua azione provvidenziale sulle cose del mondo, persuasi che essi soltanto siano sufficienti per ben governarlo. Prendendo la loro intelligenza come metro dell'intelligenza universale e, giudicandosi all'latezza di comprendere tutto, essi non credono sia possibile ciò che non comprendono. Una volta pronunciato, il loro giudizio è per loro senza appello.

Se rifiutano di ammettere il mondo invisibile e una potenza al di sopra dell'uomo, non è detto che ciò sia però al di sopra della loro portata. Il fatto è che il loro orgoglio si ribella all'idea di qualcosa al di sopra del quale non possono prosi e che li farebbe scendere dal loro piedistallo. È per questo che essi hanno solo sorrisi di sufficienza per tutto ciò che non è del mondo visibile e tangibile. Si attribuiscono troppa superiorità e sapienza per credere a cose che non vanno bene, secondo loro, per i semplici, ritenendo quelli che le prendono sul serio dei poveri di spirito.

Tuttavia, checché ne dicano, dovranno pur entrare, come gli altri, in questo mondo invisibile che scheniscono. È là che i loro ochhi si apriranno, è là che prenderanno atto del loro errore. Ma Dio,  che è giusto, non può ricevere allo stesso titolo chi ha disconosciuto la Sua potenza e chi si è umilmente sottomesso alle Sue leggi né trattare tutti allo stesso modo.

Affrmando che il Regno dei Cieli è dei semplici, Gesù intende dire che nessuno vi è ammesso senza semplicità del cuore e l'umiltà dello spirito, intende dire che l'ignorante, il quale possiede questa qualità, sarà preferito al sapiente, il quale crede più in se stesso che in Dio. In tutte le circostanze, Egli pone l'umiltà fra le virtù che accicinano a Dio e l'orgoglio fra i vizi che da Dio allontanano. E ciò per uma ragione molto evidente: perché l'umiltà è un atto di sottomissione a Dio, mentre l'orgoglio è una ribellione contro di Lui. È meglio dunque, per la felicità futura dell'uomo, essere povero di spirito, nel senso mondano del termine, e ricco di qualità morali.

                                                                                ALLAN KARDEC

Estratto dal libro "Il Vangelo Secondo lo Spiritismo", di Allan Kardec. Questo libro è stato pubblicato in italiano da Casa del Nazareno Edizioni.

 
 
 

GIUSTEZZA DELLE AFFLIZIONI

Post n°181 pubblicato il 18 Ottobre 2011 da brasilianis
 

La ricompensa che Gesù promette agli afflitti della Terra, si può ottenere solo nella vita futura. Senza la certezza del futuro, queste massime sarebbero un nonsenso, anzi ben peggio, sarebbero un inganno. Anche con questa certezza si comprende con difficoltà l'utilità di soffrire per essere felici. È, dicono, per avere maggiori meriti. Ma allora ci si domanda perché alcuni soffrano più di altri; perché alcuni nascano in miseria e altri nell'opulenza, senza avere fatto niente che giustifichi questa situazione;perché alcuni non riescano mai a ottenere successo, mentre ad altri tutto sembra sorridere. Ma ciò che si comprende ancor meno è vedere il bene e il male tanto ingiustamente divisi fra vizio e virtù; cedere uomini virtuosi soffrire accanto a malvagi che prosperano. La fede nell'avvenire può consolare e rendere pazienti, ma non spiega il perché di queste incongruenze che sembrano smentire la giustizia divina.

Tuttavia, dal momento che si ammette Dio, non Lo si può concepire senza l'infinito della perfezione. Deve essere l'Onnipotente, tutto giustizia, tutto bontà, senza ciò non sarebbe Dio. Se Dio è sovranamente buono e gisuto, non può agire per capriccio o con parzialità. Le vicissitudini della vita hanno dunque una causa. E poiché Dio è giusto, questa causa deve essere giusta. Ecco ciò che ognuno deve ben approfondire. Dio ha messo gli uomini sulla via di questa causa attraverso gli insegnamenti di Gesù, e oggi, giudicandoli sufficientemente maturi per comprenderla, la rivela loro interamente attaverso lo spiritismo, ovvero attraverso la voce degli spiriti.

                                                                          ALLAN KARDEC

Estratto dal libro "Il Vangelo Secondo lo Spiritismo", di Allan Kardec. Questo libro é stato pubblicato in italiano da Casa del Nazareno Edizioni.

Abbiamo in questo testo la forma logica dello Spiritismo spiegare gli avvenimenti della vita. Impossibile accettare la bontà divina senza la reincarnazione, la sofferenza senza la reincarnazione. Se non troviamo una causa delle sofferenze in questa vita, sicuramente essa deve essere in vite passate e se Dio è giusto, la causa è giusta. Perciò, dobbiamo fare sempre del meglio affinché la vita sia più leggera in vite future. Cercare la carità, la bontà, il perdono, la ristrutturazione interiore sono forme di sollevare sofferenze già in questa incarnazione. Non cercare piaceri facili della vita o piaceri nelle cose materiali, nella vita materiali, ma cercare la crescita spirituale giacché la vera vita é quella nel mondo spirituale e non la vita materiale.

                                                                               Brasilianis

 
 
 

CURE

Post n°180 pubblicato il 02 Ottobre 2011 da brasilianis
 

Le malattie sono la presenza delle ombre negli strumenti-luce dell'essere. Se questi meccanismi non hanno raggiunto la pienezza dello sviluppo, soffrono gli scossoni della mente che si trova fuori direzione - essa genera pensieri negativi e gesti violenti - il suo tenore di vibrazione li raggiunge, sconnettendosi e aprendo la strada al formarsi di infezioni degenerative, le distonie emozionali e pschiche. 

Fino a quando nell'essere umano prevarrà l'impulso alla violenza e alla menzogna, alla maldicenza e alla calunnia, in lui predominerà la problematica della malattia.

È indispensabile che si verifichi un cambiamento del suo comportamento mentale, cosicché si instauri una cura reale e si sradichino le pestilenze che intossicano le cellule e le debilitano.

La terapia dell'amore è la soluzione che hai a portata di mano. Non solo ti ridarà la salute, se ti ritrovi  ammalato, ma ti rinfozerà per evitare che ti ammali di nuovo.

L'armonia del Creatore troverà risonanza nel tuo campo vibratorio, ricco di amore invadendoti e dominando il tuo corpo, la tua esistenza.

Man mano si moltiplicano i nuovi paradigmi che riguardano l'essere umano come realtà spirituale, si fanno strada, sostenute da fatti inoppugnabili, valide terapíe nelle aree alternative che ti hanno come obiettivo la liberazione dalla sofferenza, dall'angoscia, dalla paura, dallo squilibrio di ofni genere.

Fortunatamente tutte hanno come meta la conquista di un essere integro, che superi i limiti e le costrizioni che provengono dal suo passato spirituale, che approfondisca lo studio delle cause profonde, che giacciono nel suo essere viaggiatore in numerose esistenze corporali, nelle quali si è compromesso con la propria coscienza e con quella Cosmica.

Fino a quando non si identificherà con lo sbaglio e ne prenderà coscienza assumendo l'impegno di ripararlo per l'amore e per il bene, i fattori di peturbazione o quelli degenerativi di difficile superamento, permarranno.

La cura reale si attuerà solamente dall'interno verso l'esterno, dal midollo verso la sua forma transitoria.

In questo modo, la cura ha inizio quando il paziente si ama e comincia ad amare il suo prossimo.

Il processo di riscatto ha il suo corso quando questo individuo cosciente si libera dagli istinti primordiali, elevando la mente e il cuore ai nobili aneliti e alle lotte di autoperfezionamento.

Anche nell'area delle terapie accademiche tradizionali, la cura organica, psichica o emozionale si presenta sempre suscetibile a una ricaduta, quando non si sia verificato un profondo cambiamento di abitudini mentali e comportamentali nella creatura che rimarrà vulnerabile, senza difese immunologiche.

La psiconeuroimmunologia dimostra che ciascuno è, nell'area della salute, ciò che pensa che fa per se stesso.

Così la cura è un processo profondo di integrazione della persona nei programmi superiori della Vita.

Tutta la cura deriva da Dio. Siccome Dio è amore, ecco che l'amore è essenziale nel meccanismo della salute.

L'amore è sempre aperto alla compassione. Non possiamo essere compartiti se ci dimentichiamo della solidarietà.

In questo modo, curare o curarsi, è la maniera per contribuire al benessere del prossimo.

La solidarietà abbraccia tutti gli esseri viventi, inclusa la natura nelle sue varie manifgfestazioni.

In questa ampiezza del sentimento nasce la necessità di integrazione di ciascuno nell'organismo generale, senza la perdita della sua individualità.

Curare è partecipare con elevato sentimento di comprensione delle debolezze altrui.

Questa comprensione si esprime come tolleranza, che aiuta senza rimproverare e senza stuzzicare le ferite.

Curare è tollerare tutto e tutti, avanzando nel cammino della pace.

la pace risulta dall'equilibrio tra la ragione e il sentimento, tra ciò che si fa e come lo si fa, sempre costruendo.

E per raggiungere lo scopo, è indispensabile pregare.

Curare è pertanto immergersi nell'oceano dell'orazione da cui derivano l'ispirazione e il coraggio per proseguire nello sforzo della crescita spirituale.

Le cure cere risultano dalla decisione superiore di incontrarsi e situarsi ciascuno per conto suo, nel contesto di equilibrio che regna nell'universo.

Non senpre la mancanza di malattia o l'assenza della paura saranno dovute alla cura, però essa sarà caratterizzata dalla fiducia e dall'azione del bene, che supereranno gli ostacoli, liberando l'essere dal primitivismo che in lui dimora, espresso nelle ferite che porta dalle reincarnazioni infelici.

Curare è liberarsi dall'ego inferiore e volare all'io profondo, spirituale, la sua vera realtà.

Tutte le volte che Gesù curava, avvolgeva il paziente in successive onde d'amore e, sapendo che l'infermo era eterno, sempre bisognoso di nuove e continue reincarnazioni per illuminarlo, raccomandava, conciso: Non peccare di nuovo in modo che nopn ti succeda di peggio.

                                                                       JOANNA DE ÂNGELIS

Estratto dal libro "Risveglio Verso la Felicità", delloo Spirito Joanna de Ângelis, psicografato dal medium Divaldo Pereira Franco. Questo libro è stato pubblicato da Casa del Nazareno Edizioni.

Il pensiero è tutto nella nostra vita. Attira vibrazioni buone e vibrazioni negativi, conforme la nostra sintonia, nostre preferenze. È come un radio dove facemo la sintonia conforme la frequenza di onde della radio preferita.

La cura dipende della permanenza nel bene, del nostro miglioramento spirituale, buttando via l'uomo vecchio e mettendo dentro l'uomo nuovo, esente di orgoglio, egoismo, vanitá, maldicenza, ecc.

Gesù, il Medico dei medici, ci ha insegnato l'amore al prossimo come forma di cura 2000 anni fa e ancora continuamo egositi, soffendo tante volte per cose piccoline. Fare la ristrutturazione interiore, modificarsi, praticare la caritá è l'unica forma di essere felice e risucire la cura del corpo e dello spirito. 

                                                                          Brasilianis

 
 
 

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