MESSINA & DINTORNI

Un giorno a Tindari


Il nuovo Santuario ha pianta a sviluppo basilicale, a croce latina, a tre navate, con transetto quadrato e abside semicircolare. La chiesa è lunga m. 64 e larga m. 24. Il basamento è in marmo billiemi e le falde della copertura sono rivestite di ceramiche azzurre. Sul fianco settentrionale, adiacente alla navata sinistra, è stato costruito un gran loggiato (lungo 76 metri e largo 8), che permette di ammirare il suggestivo panorama dei laghetti di Marinello. Sotto il loggiato è ricavato un ampio locale  che, collegato alla cripta, forma la Penitenzieria del Santuario.
 La facciata, in corpo avanzato, si innalza sulla piazza, sopraelevandosi per lo sviluppo della torre campanaria. Le porte sono in bronzo ed ai lati di quella centrale sono collocate le statue dei santi Pietro e Paolo.  Entrando nel Santuario ci si immette in un atrio decorato da numerose vetrate istoriate, al disopra del quale è situato un grande organo a canne. La navata centrale è delimitata da colonne ottagonali con basi di marmo bianco, e sulla volta si trova un grandioso quadro di 75 mq. che raffigura "Il Trionfo della Madonna" opera del pittore Fausto Conti. Sulle navate laterali, in grandi mosaici, sono rappresentati i misteri del Rosario.
Il grande altare, al centro del transetto, poggia su  stipiti di marmo giallo al cui interno è posta una scultura in marmo bianco che rappresenta l'Ultima Cena.  Alle sue spalle spicca l'agile e artistico  trono su cui è collocata l'immagine della Madonna del Tindari. Collocati su basi di bronzo, che hanno forma di nuvole, si ergono 4 maestosi angeli (alti 2,10 m.), anch'essi di bronzo, che sulle mani protese sorreggono il trono della Madonna.Dietro il colonnato dell'abside, è un ampio emiciclo le cui pareti sono decorate da alcuni mosaici che rappresentano i momenti più salienti della storia del Santuario. 
Bedda Matri du Tunnaru Siti bedda vicinu e luntanu, iu vi mannu stu salutu bedda Matri, datimi aiutu. Datimi aiutu, cunsigghiu e riparu, bedda Matri di lu Tunnaru. E se grazi i vulemua Maria arricurremu.e cu cori ludata sia,di lu Tinnuru Maria. Se Maria n’avissi u mantu, forumu persi tutti quantu, e cu cori ludata sia,  di lu Tinnuru Maria.