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Tassello Secondo Deità Vangelica (la Ricerca delle Verità) 2/8


messaggio numero 381(punto secondo di otto, ogni persona riconosce il sé Angelo)
 Questa piccola parte è dedicata alle persone che si approssimano per la prima volta al discorso angelico. Molte volte, quando ne avevamo la voglia o eravamo piccoli, ci siamo chiesti che volto ha il proprio angelo, se ce l’ha, un volto, e come riconoscerlo tra tanti nomi che vengono giustamente elencati in una immensa mole di libri sull’argomento. Dovete sapere che i suoni che più si avvicinano al loro linguaggio sono l’aramaico antico, la lingua dei Lemuri, l’ebraico antico, l’antico latino e qualche lingua sudamericana, ma in realtà va benissimo qualsiasi lingua voi parliate, anche se in dialetto, poiché le nostre espressioni sono figlie di più antiche lingue, di cui ignoravamo la provenienza.All’inizio dei tempi era presente una sola vibrazione, l’OM, vi parlo di quando l’Amore Universale si riconobbe espandendosi in sé per dar vita a questa parte di universo nella quale viviamo. In altri luoghi  non ha bisogno di espandersi, perché lo fa a prescindere dai motivi che hanno dato vita a noi; noi abbiamo chiesto di vivere qui, per quanto assurda possa sembrare questa cosa è vera. Se vi sto parlando di vibrazioni invece che di volti è perché noi siamo energia e quindi vibrazione ed ogni volta che, facciamo un esempio, chiamo una persona, la mia voce vibra verso la persona che porta quel nome, ma può darsi che si volti anche qualcun altro che porta lo stesso nome. Ma se, mettiamo l’ipotesi, io questa persona la chiamassi col suo nomignolo, molto somigliante al nome proprio, sarò sicuro che non si volterà nessun’altra persona se non la persona che sa di esser chiamata con quel nomignolo. Per questo motivo molte delle presenze angeliche che ci guardano hanno lo stesso nome, ma mai uguale da persona a persona e per un motivo semplicissimo; sia loro che noi veniamo al mondo da una stessa fonte. È pur vero che si contano soltanto settantadue emanazioni angeliche ma non solo nella realtà sono molte di più, circa centoquindici, ma non si contano per il semplice dato di fatto che ognuno di noi è differente dall’altro e quindi unico, così come unico è l’angelo che guarda ogni persona di questo angolo di universo. Se volete riconoscere il vostro angelo custode dovete sapere che lo avete chiamato almeno una volta nella vita e questo nome ricorre in una catena di coincidenze che sfidano la legge di casualità. Partiamo da questo punto, ricordate il nome che più ricorre nella vostra vita e come lo avete chiamato la prima volta, se lo ricordate, altrimenti affidatevi al vostro istinto, sarà lui, l’istinto, a guidarvi verso il vostro angelo. È pur vero, e qui apro una piccola parentesi, che esistono persone in grado di indirizzarci verso il nostro angelo, ma la scoperta ultima la lasceranno a noi, e lo faranno con enorme discrezione, perché non è possibile avere la “pappa pronta”, per il semplice fatto che non vibrerà come una scoperta effettuata da voi, non sortirà lo stesso effetto che ha la sorpresa di capire che, anche con una piccola spinta, si può arrivare da per noi a scoprire cose apparentemente impossibili per un essere umano. Questo è ciò che vi hanno fatto credere, di appoggiarvi smodatamente agli altri e non credere in voi stessi; si può invece credere negli altri e in sé stessi, e questo è il contesto naturale, qualsiasi altro contesto snatura l’essere vivente. E qui chiudo momentaneamente questa parentesi, ma la riprenderemo in seguito.Una volta che avrete stabilito quale è il nome che ricorre più spesso nella vostra vita, cercate di ricordare con quale diminutivo o vezzeggiativo lo chiamavate, quale era il nome familiare che avete dato a quel bambino immaginario che giocava con voi, o con quell’adulto protettivo che correva quando lo chiamavate, o quella donna premurosa che, poco prima di vostra madre, era presente nelle occasioni di piccoli infortuni o piccoli drammi familiari. Dopodiché confrontate il nome che ricordate con le settantadue emanazioni angeliche, di cui faremo uno schema in seguito, e scoprirete il nome proprio dell’angelo che vi guarda, insieme ad una impressionante serie di coincidenti particolari, quali il colore, il suono, il vocabolo, le qualità, i profumi e molte altre cose collegate strettamente a voi. Certo, perché quell’angelo è la vostra parte angelica che altro non attende che la riconosciate e con lei camminiate su questa terra, rendendola come era all’inizio, un autentico Paradiso.