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Grandi piogge autunnali e occhio all'Artico!

Autunno in accelerazione, questo quel che emerge dall'analisi modellistica odierna. Fin dagli esordi della nuova settimana avremo un vigoroso peggioramento e si aprirà una lunga crisi ciclonica che potrebbe usufruire dell'inserimento di consistenti irruzioni artiche.

Il secondo Vortice Artico:
è giunto in queste ore, ma rispettando le consegne iniziali s'è disposto ben più ad ovest del suo predecessore. Aria relativamente fredda sta affluendo nelle regioni settentrionali, dove spirano venti di Bora, Grecale e Tramontana. Al Centro Sud, al contrario, si è inserita dell'aria un po' più mite in seno ai venti di Scirocco. Il tutto gravita attorno all'ampia depressione che si sta scavando tra l'Europa occidentale e i nostri mari di ponente.

La depressione iberica:
è bene focalizzare l'attenzione sulla depressione suddetta, perché nel fine settimana sfrutterà l'evidente fragilità anticiclonica in seno alla Penisola Iberica e andrà a collocarsi in quel settore. Si prospetta una fase di marcata variabilità, nella quale riusciranno ad inserirsi disturbi fin troppo consistenti sulle regioni ioniche. In Spagna, invece, avremo la prima sfuriata invernale stagionale, che proporrà un brusco calo termico e nevicate a quote relativamente basse. Ciò che più interessa è lo step successivo, perché tornando sui suoi passi ecco che l'area ciclonica impegnerà l'Italia in un'ondata di maltempo davvero consistente.

Maltempo duraturo:
riprendiamo il discorso accennato in apertura, ovvero l'apertura di una lunga crisi perturbata che promette di caratterizzare la seconda metà di novembre. A livello di configurazione barica dobbiamo registrare una sostanziale concordanza modellistica nell'indicare l'Alta delle Azzorre quale assoluta protagonista delle dinamiche atmosferiche. Dovrebbe rimanere collocata a ridosso dell'Europa occidentale, mostrando una certa vivacità meridiana. Significa che assisteremo a nuove spinte dinamiche verso nord, con conseguente marcata ondulazione del getto d'alta quota.

Altre irruzioni Artiche?:
Il risultato delle dinamiche suddette potrebbe essere rappresentato da reiterate incursioni Artiche alle medie latitudini. Attorno al 20 potrebbe crearsi un imponente lago d'aria fredda in seno all'Europa centro occidentale, pronta a sfruttare la lacuna barica presente sul Mediterraneo.

La prima vera "invernata":
sino all'altro ieri si scrutavano alcuni elementi di discordanza nell'analisi modellistica comparata. Alcuni modelli insistevano nel proporre una occidentalizzazione dell'irruzione artica. Oggi, invece, sembra che la linea sia diventata univoca - pur con alcune differenze in termini di collocazione dei minimi ciclonici - proponendo un coinvolgimento diretto del nostro Paese.

Prime nevicate a bassa quota?:
Al di là delle precipitazioni nevose che stanno interessando le Alpi - soprattutto il settore ovest - a quote decisamente interessanti, fino a questo momento non abbiamo assistito a configurazioni bariche tali da creare le condizioni ideali per le prime nevicate a bassa quota su molte regioni d'Italia. Condizioni che potrebbero subentrare nell'ultima decade di novembre, allorquando potrebbero transitare due distinti nuclei freddi.

Focus: evoluzione sino al 28 novembre 2013
Come detto nel corso del weekend avremo un parziale miglioramento, miglioramento che però non coinvolgerà tutte le regioni. All'estremo sud, lungo il versante ionico, insisteranno intensi temporali e non è da escludere la possibilità che in Calabria vadano a manifestarsi locali nubifragi. Domenica, poi, i primi cenni di maltempo raggiungeranno la Sardegna e il Nordovest. Maltempo proveniente dalla Penisola Iberica e che ad inizio settimana impatterà sul nostro Paese dando luogo a condizioni di tempo estremamente perturbato un po' ovunque.

Una ferita che rischia di protrarsi per tutto lo step previsionale, avvalendosi di crescenti apporti d'aria fredda dopo il 20 novembre. Ultima decade che promette scintille e che potrebbe proporre, confermando la tesi evolutiva descritta precedentemente, le prime nevicate a bassa quota anche nelle regioni centro meridionali.

Evoluzione sino al 03 dicembre 2013
L'ingresso dell'inverno meteorologico potrebbe avvenire sotto l'egida di una configurazione barica dominata dagli scambi meridiani. Ragion per cui non è da escludere la prosecuzione degli affondi artici nel cuore del Continente.

In conclusione.
Insomma, dopo una lunga attesa ecco che l'autunno ha deciso di fare la voce grossa. E come detto più volte, si rischia di passare in un sol colpo dal caldo anomalo ai primi freddi incipienti.
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Tratto integralmente da Meteogiornale.it