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Post n°7 pubblicato il 08 Marzo 2013 da SEI_SEI_SEI
Oggi ci saranno meno mimose a disposizione. Ma non c’entra la crisi, è tutta colpa del meteo. Le bizze del clima, infatti, con un autunno secco ed un inverno eccessivamente piovoso hanno ritardato la fioritura della pianta simbolo della Festa delle donne provocando una flessione pari a un terzo della produzione totale. (Fonte: La Stampa) |
Post n°6 pubblicato il 22 Febbraio 2013 da SEI_SEI_SEI
IL C.N.M.C.A (Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautiche) ha diffuso le seguenti previsioni meteorologiche per il week-end delle elezioni. Nel prossimo fine settimana sono attese sul nostro Paese condizioni di diffuso maltempo, con neve al nord e sulle zone interne del centro e piogge anche intense sul resto del Paese. Sabato 23 febbraio Al nord, pur in un contesto di nuvolosità diffusa, la prima parte della giornata trascorrerà con scarso rischio di precipitazioni. Dal pomeriggio nubi più compatte accompagneranno il ritorno di piogge diffuse e di neve a quote di bassa collina o di pianura, specialmente sull’Emilia Romagna e, per la serata, su Basso Piemonte e Oltrepo Pavese. Domenica 24 febbraio Sulle regioni settentrionali, le prime ore del giorno vedrà ancora nevicate sparse a bassa quota. Successivamente, dal pomeriggio, la neve anche a quote di bassa collina persistendo sulle regioni di nord-ovest e sulla fascia sub-alpina, tenderà ad attenuarsi sul triveneto e sull’Emilia Romagna. Lunedì 25 febbraio La giornata di lunedì, vedrà ancora cadere la neve anche a quote di bassa collina sulle regioni di nord-ovest, mentre migliorerà il tempo sul triveneto. Nuove piogge in arrivo sulle regioni tirreniche e sulle isole maggiori nel pomeriggio. Le temperature saranno ancora piuttosto rigide, mentre il vento subirà una generale attenuazione cui seguirà un miglioramento anche delle condizioni del mare. C.N.M.C.A. |
Post n°5 pubblicato il 15 Febbraio 2013 da SEI_SEI_SEI
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Post n°4 pubblicato il 15 Febbraio 2013 da SEI_SEI_SEI
Il cumulonembo (abbreviazione Cb) è una nube a sviluppo verticale che si sviluppa in condizioni di instabilità atmosferica; è la più spettacolare e imponente tra le nubi. Vista a distanza si presenta grosso modo come una torre che dalla base piatta e relativamente non molto alta dal suolo (mediamente intorno ai 2000 m alle nostre latitudini) si erge per alcuni chilometri, sino ad arrivare al limite della troposfera ovvero, alle nostre latitudini, intorno ai 12.000 m (meno ai poli e di più all'equatore). Raggiunto tale limite si espande orizzontalmente e non più verticalmente, dando luogo ad una sommità a forma di incudine in quanto a partire da quella quota l'aria comincia a diventare più calda a mano a mano che si sale e, quindi, il vapore acqueo in essa presente non riesce più a condensarsi. La base del cumulonembo è scura, a volte quasi nera, con sfumature che possono andare dal verde al giallo soprattutto quando causa la formazione di grandine. Il cumulonembo è la nube tipica di temporali anche violenti e si presenta prevalentemente nelle ore più calde dei mesi estivi, in quanto la sua formazione necessita di una grande quantità di energia termica. All'interno del cumulo si hanno fenomeni meteorologici molto violenti, con correnti ascensionali di forte intensità (anche di 40m/s) ed analoghe correnti discendenti al loro esterno, nonché grossi accumuli di elettricità statica, che possono dare luogo ai fulmini. Allo scoppiare del temporale, nella zona interna si forma una fortissima discendenza, mentre nelle zone circostanti prosegue l'ascendenza, quindi si verifica un forte vento al suolo che spesso solleva visibilmente foglie e polvere nella zona circostante al fenomeno. Un cumulonembo rappresenta un pericolo per il volo a vela ed il volo libero ed anche i piloti di aeroplani cercano per quanto possibile di evitarlo, volando a vista o con l'ausilio di radar meteorologici. La maggior parte degli aeroplani infatti non potrebbe far fronte alle forti discendenze che trascinano il velivolo verso il suolo; al contrario potrebbero essere talvolta trascinati all'interno del cumulonembo dalle ascendenze. Alcuni sistemi di navigazione, anche se non progettati per questo scopo, indicano la presenza dei temporali. Il cumulonembo calvus si eleva a forma di montagna o di "panna montata" e presenta contorni in genere lisci e ben delineati. Questo cumulonembo non ha raggiunto ancora il massimo stadio di sviluppo cioè il cumulonembo ad incudine (incus), a cui sono associati rovesci anche di forte intensità e manifestazioni temporalesche. I cumulonembi si formano se l'aria è calda, umida e instabile. |
Post n°3 pubblicato il 12 Febbraio 2013 da SEI_SEI_SEI
Le nubi lenticolari costituiscono un fenomeno meteorologico straordinario e piuttosto raro, in cui però, con un pizzico di fortuna, non è impossibile imbattersi. Se le condizioni del tempo si rivelano adatte, è possibile riuscire a scorgerle nel cielo e anche cercare di fotografarle prima che scompaiano. La loro forma è così particolare da poter essere scambiate dall'occhio umano per dischi volanti facenti parte di un incontro del "terzo tipo". Le nubi lenticolari appaiono solitamente come composte da più strati, ciascuno dall'aspetto piatto e ben delineato. Di frequente la loro conformazione le rende simili ad una pila di dischi sovrapposti. Il termine scientifico utilizzato per definire il fenomeno è Altocumulus lenticularis, che richiama immediatamente alla mente le lenti di forma discoidale da cui sembrano essere composte. In meteorologia sono anche definiti Altocumuli a Pesce o a Mandorla per via della particolare forma e richiamano l'attenzione degli osservatori meteo per le tipologie di fenomeni che li determinano ed a cui sono associati. Esse sarebbero state di frequente scambiate per dischi volanti. La loro comparsa potrebbe spiegare dunque molti degli avvistamenti UFO avvenuti in diverse parti del mondo nel corso degli ultimi decenni. Come è possibile comprendere osservando le immagini che le ritraggono, in alcune condizioni di luce tali conformazioni nuvolose appaiono davvero simili alle navicelle spaziali del nostro immaginario. Le nubi lenticolari si formano prevalentemente accanto a catene montuose di differenti altezze. I loro avvistamenti nei cieli che sovrastano terreni pianeggianti indicano che le nubi sono state spostate in tali direzioni dalle correnti ventose. Le nubi lenticolari si formano e si dissolvono molto rapidamente, rimanendo statiche per pochi secondi. Esse compaiono maggiormente in inverno ed in primavera, periodi dell'anno in cui i venti soffiano più forti. La comparsa di differenti sfumature sulla superficie delle nubi è determinata da fenomeni di rifrazione della luce proveniente dai raggi solari. Per avere l'opportunità di avvistare nubi lenticolari direttamente con i propri occhi, ci si dovrebbe avventurare in località montuose durante giornate di forte vento. Le nubi lenticolari, con particolare riferimento agli altocumuli, si formano prevalentemente durante il giorno ed in condizioni di vento favorevole. La formazione di strati è dovuta all'alternarsi di accumuli di aria umida e di aria fredda, mentre le nubi più semplici sono causate dalla condensazione del vapore in minuscole gocce d'acqua. |