Il Santo Rosario

Il Vangelo


Sabato 18 Aprile 2015 - ( Giovanni 6,16-21 )Dal Vangelo secondo Giovanni 6,16-21Venuta la sera, i suoi discepoli scesero al maree, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro.Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura.Ma egli disse loro: «Sono io, non temete».Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti.Commento su Gv 6,16-21Prendiamo sulla barca della nostra vita il Signore. Prendiamolo quando siamo in un momento di fatica, di difficoltà, di stordimento. Quando abbiamo l'impressione di affondare con tutto ciò che siamo, con i nostri sogni e le nostre certezze. Quando la Chiesa cui apparteniamo e che amiamo, nonostante i limiti, sembra essere travolta dalle acque minacciose della storia. Quando qualcuno, sulla barca della Chiesa, ci mette impegno a bucare lo scafo, facendolo affondare. È quello il momento di prendere il Signore con noi, di portarlo con noi nelle vicende quotidiane delle nostre piccole vite. I discepoli hanno appena assistito allo strabiliante segno della moltiplicazione dei pani ma ancora non hanno capito. Se Dio è capace di sfamare migliaia di uomini adulti partendo dalla merenda di un adolescente, come non riuscirà a sostenerci nel momento della difficoltà? Ma siamo noi a dover guidare, Dio ci crede capaci di condurre le nostre vite in mezzo alle onde minacciose. Siamo noi, troppo spesso, a non credere di potercela fare... Oggi il Signore risorto ci raggiunge là dove siamo e ci chiede di fidarci, di farlo salire. Facciamolo.