LA MIA VITA

AIDS 2: LAVERITA'


Gli pseudovirus Su Internet troviamo ormai parecchi siti che parlano di virus HIV inventato. Questi intendono che il virus HIV sarebbe stato creato in laboratorio e poi sparso tra le minoranze che si volevano eliminare. Oppure si dice che sarebbe venuto dalle scimmie infettate che la Litton Bionetics distribuiva ai laboratori USA. Si fa riferimento ad uno "Special Cancer Virus Program" di cui Gallo era il capo e che avrebbe dovuto inventare queste terribili armi biologiche. Molto più probabilmente, se Gallo venne mai incaricato di creare un virus, questo fu pensato con lo scopo di attribuire al virus dei disastri altrimenti riconducibili alla contaminazione radioattiva. Non credo proprio che Gallo sarebbe mai stato in grado di crearlo. E soprattutto perché la leucemia, il cancro e l'immunodeficenza non hanno niente a che vedere con virus, prioni o retrovirus. Mi fa piacere di essere in compagnia di almeno due premi Nobel che condividono questa opinione: Kary Mullis e Walter Gilbert. Per la verità sono ormai più di 800 i medici nel mondo che non credono nel virus HIV. Tra di essi anche tre membri dell'Accademia Americana delle Scienze. Tre civette sul comò Nel 1975 tre personaggi presero un Nobel in medicina con la scusa di aver trovato dei virus che producevano il cancro.  Almeno due di questi, David Baltimore e Howard Martin Temin, sono poi stati accusati per truffa ed uno venne anche processato. Di Renato Dulbecco, laureatosi in medicina nel 1936 a Torino, basti sapere che di Di Bella non vuole nemmeno parlare, per capire che tipo di ricercatore è: assieme a Garattini e Veronesi nel 1996 stroncò l'utilità terapeutica della melatonina e poi venne ampiamente smentito dalle numerosissime ricerche e studi effettuati in seguito in tutto il mondo, non solo da Di Bella, ma anche da Lissoni, Pierpaoli, Regelson, Reiter, Tancini, Mandala, Barni, Giani, Ardizzoni, Panzer, Viljoen, Bartsch, etc. Per capire come Dulbecco si sia prestato al gioco dei falsi virus cancerogeni prima, e poi addirittura alla strabiliante ipotesi che il cancro sia una malattia genetica, bisogna andare agli anni in cui lavorava al Salk Institute, una struttura famosa per aver promosso alla grande la vivisezione su milioni di animali, pratica criminale oltreché completamente inutile. Il Dottor Jonas Salk, deceduto nel 1995, era uno del gruppo che promuoveva l'ipotesi virale per l'origine dell'AIDS. Per meglio illudere la gente, vi fu l'operazione "diamante falso rubato", ovvero la polemica ad arte tra Luc Montagnier, responsabile della "Divisione Oncologia Virale" all'Istituto Pasteur di Parigi, e Gallo, capolaboratorio all'Istituto Nazionale del Cancro (NCI) negli USA, su chi per primo aveva trovato il virus. I francesi denunciarono il ladro del diamante, peccato che non esisteva.  Alla fine della zanzata, si misero d'accordo: avrebbero diviso il 20 percento delle royalties, il rimanente 80 percento sarebbe andato ad un istituto che finanzia la ricerca...sul virus dell'AIDS. E che cosa mai ricercheranno, secondo voi, i ricercatori che vorranno accedere a quei finanziamenti? Tornando a Dulbecco, lo troviamo oggi presidente della Commissione Nazionale Oncologica. Il suo progetto Genoma sicuramente servirà a qualcosa, intanto a renderlo famoso, ma per il cancro occorre l'ambizioso progetto verità-sulle-conseguenze-della-guerra-fredda. Non stupirà sapere che sia Baltimore che Dulbecco sono legati alla Rockefeller University. Rockefeller, attivo nel Circolo Bilderberg e nella Commissione Trilaterale, non ha bisogno di presentazioni. Chiamatelo "Bankenstein".