LA MIA VITA

AIDS 3: LA VERITA'


La mucca pazza rappresenta un altro mito, paragonabile al "vello d'oro". E' chiaro che dopo Cernobil, la centrale che ha fatto traboccare il vaso, la situazione è precipitata. Le derrate alimentari contaminate, grazie alla cortomiranza dei politici della cooperazione internazionale, vennero riciclate come "aiuti al terzo mondo". Non è un caso se proprio nei paesi dove sono finite queste derrate si registrano Virus Ebola, Virus dell'Ovest del Nilo, etc. Sono gli stessi paesi dove le pioggie radioattive dei test hanno infierito maggiormente. Per quanto riguarda le mucche funziona così: esse vengono alimentate con farine di animali (contaminati), vengono macellate, alcune parti di scarto ridivengono farine animali, ci si alimentano altri animali, etc. Non ci vuole il Nobel per capire che con questo sistema in poco tempo si bioaccumulano i radioisotopi. Se è per questo, con lo stesso meccanismo si bioccumulano anche altri veleni chimici. La logica vorrebbe che si effettuasse uno screening in Europa per individuare le zone meno contaminate dalla radioattività e che si limitasse a queste l'allevamento e l'agricoltura (sperando che non ci arrivino gli americani a spararci l'uranio impoverito). Ma gli interessi in gioco, quelli delle corporation, non quelli degli uomini, pare che non lo permettano. Bisognerà vedere se gli uomini permetteranno alle corporation di esistere da sole.  La contaminazione mentale Cernobil ha fatto definitivamente entrare in crisi il sistema del blocco sovietico e ne ha decretato la fine. Ma anche in quei momenti di terrore, in cui ancora non ci si rendeva conto che le conseguenze sarebbero peggiorate con il tempo, avvenne un fatto clamoroso. Intanto l'incidente venne reso noto, anche se non nella sua reale dimensione, e non sempre accade così. Nel 1957 ci furono due incidenti di gravità paragonabile a Cernobil, uno a Sellafield in Inghilterra ed uno negli Urali, URSS. Poco dopo si avrà il fenomeno dei "bambini del Talidomide". Se oggi andiamo a confrontare le foto di quei bimbi con quelli nati a Cernobil o nei pressi delle miniere di uranio, o ancora, con i figli dei veterani delle guerre all'uranio, troveremo clamorose somiglianze. Fu così che subito dopo Cernobil si mise in moto la macchina propagandistica della mafia nucleare che fa capo a: il CEA, il temibile Commissariato dell'Energia Atomica francese, quello che costruì la centrale nucleare militare di Dimona in Israele, quello che sta monopolizzando in Europa, assieme alla Bio-Rad, i test per la mucca pazza; la IAEA, l'agenzia per l'energia atomica che nel 1957 fece l'accordo con l'Organizzazione Mondiale dell Sanità per nascondere gli effetti delle radiazioni sull'uomo e che più recentemente, vuole mandare ispettori in Iraq "perché potrebbero avere armi chimiche", ma non manda la polizia internazionale ad arrestare i responsabili delle guerre all'uranio impoverito, arma condannata dall'ONU e da vari trattati internazionali contro le armi disumane, con buona pace di Greenpeace; l'Euratom, che chiuse tutti e due gli occhi sullo scandalo del traffico di uranio di Israele e non disse niente per dieci anni; la BNFL, British Nuclear Fuel, l'azienda britannica che ha collezionato più scandali e morti collaterali di Al Capone; la NRC, Nuclear Regulatory Commission, che arrivò ad inventarsi un dossier di 550 pagine per nascondere il fatto che Israele stava diventando un altro paese che farà del ricatto nucleare, del terrorismo nucleare, il principale strumento di politica estera; la Lockheed e la Boeing dell'uranio sugli aerei di linea; la Honeywell e la Alliant Techsystem delle mine ADAM/PDM (antiuomo, anticarro e radioattive); la tedesca Rehinmetall, e chi più ne ha più ne metta. Che cosa si inventarono? Che la radioattività non è pericolosa, al massimo qualche cancro alla tiroide e nulla più. Che scarsa fantasia. Già negli anni '60 il National Cancer Institute degli USA, NCI, si era inventato che il fallout radioattivo provocava solo cancri alla tiroide. Questo perché il cancro alla tiroide è uno dei meno pericolosi, uno dei pochissimi curabili secondo la scienza postnazista della radioterapia e della chemioterapia. Il Cerno-panico tuttavia non è servito a scuotere e svegliare la coscienza, soprattutto dei burocrati. E' di poco più di un mese fa la lettera laconica del Prefetto di Trieste Grimaldi che, alla cittadinanza preoccupata che gli chiedeva di divulgare il piano di emergenza nel caso saltasse un sommergibile nucleare, rispondeva: non posso, il piano è segreto... Ma come? Perché? In Svizzera, a pochi chilometri di distanza geografica ma ad anni luce dalla nostra civiltà, i piani di emergenza nucleare sono pubblici, ci sono i rifugi antiatomici, e anche i bambini delle elementari partecipano alle regolariesercitazioni per essere pronti in caso di incidente, cose da noi sconosciute qui in Italia. A Ginevra si è laureato in medicina un italiano con la tesi: "Chi far entrare e chi no, nei rifugi nucleari, in caso di guerra nucleare." Sarebbe da pubblicare.