Creato da salserovero il 08/11/2005

IL TERZO OCCHIO

IL MIGLIORAMENTO SOTTO OGNI SUA FORMA: BENESSERE, SALUTE, SPORT, ALIMENTAZIONE, ARRICCHIMENTO MENTALE E SPIRITUALE

 

 

IL PRINCIPIO DEI CRISTALLI

Post n°76 pubblicato il 30 Novembre 2006 da salserovero
 

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Ecco il motivo scientifico alla base delle proprietà dei cristalli x il quale gli scettici dovrebbero rivedere la propria visione di considerare gli stessi come sassi privi di importanza.

I cristalli fanno parte del 4°regno, quello minerale e già questo ci dovrebbe far capire che non si tratta di semplici oggetti inanimati.

Ogni essere diciamo così appartenente ai 4 regni (umano, animale, vegetale, minerale) possiede un'aura infatti e ha un diverso grado evolutivo.



La struttura cristallina dei minerali, costituita dalla disposizione degli atomi e degli ioni in modo regolare nelle dimensioni dello spazio, è perfetta e fa' si che i Cristalli siano dei potenti ricetrasmettitori di energia, ognuno con proprietà di frequenza diversa a seconda del sistema di cristallizzazione.
La vibrazione energetica di un sistema cristallino di un minerale può connettersi con i movimenti di energia che solitamente nutrono un corpo organico, aumentandone o diminuendone l'intensità, a seconda delle caratteristiche specifiche del minerale per quel tipo di vibrazione.

 
 
 

I miei figlioletti...

Post n°74 pubblicato il 29 Novembre 2006 da salserovero
 

Eccovi una foto aggiornata delle mie pietre e cristalli, i famosi 30 pezzi....i miei figlioletti spirituali capaci di aumentare le nostre potenzialità e il nostro benessere.

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THE RELAXING VISION

Post n°73 pubblicato il 29 Novembre 2006 da salserovero
 


Ciascuno di noi nei momenti di stress
dovrebbe staccare la spina e pensare a qualcosa o qualkuno che sia in grado di rilassarlo, avere una personale finestrella mentale di benessere.

Eccovi la mia...il sole, il mare, la spiaggia...io che mi stendo sul lettino e mi ricarico di raggi solari aaaaaaaaaah....già pregusto la scena!!!

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Ho fatto la spesa...

Post n°72 pubblicato il 27 Novembre 2006 da salserovero
 

Allora nelle ultime settimane ho fatto un po' di spesa...
Adesso il mio personale magazzino di pietre e cristalli si è un po' arricchito.
In totale ho 30 pezzi così distinti:

  • N. 4 CRISTALLI DI ROCCA +N.1 CRISTALLO DI ROCCA AGHIFORME (DA AMBIENTE)
  • N.3 AMETISTA
  • N.3 TORMALINA: 1 NERA, 1 VERDE, 1 ROSSA
  • N.3 QUARZO ROSA
  • N.2 LAPISLAZZULI
  • N.2 ACQUA MARINA (DI CUI UNA GREZZA)
  • N.2 OCCHIO DI TIGRE
  • N.1 PIETRA DI LUNA
  • N.1 GIADA
  • N.1 LARIMAR
  • N.1 AVVENTURINA
  • N.1 ONICE
  • N.1 OSSIDIANA
  • N.1 ARAGONITE
  • N.1 CORNIOLA
  • N.1 PIRITE
  • N.1 OCCHIO DI FALCO
In piu' ho comprato un manuale di Cristallo Terapia molto utile,
L'ARTE DI CURARE CON LE PIETRE di Gienger, che consiglio a tutti.
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Dovevo fare il mercante di Pietre....

 
 
 

ESERCITAZIONE N.2 X VEDERE L'AURA

Post n°71 pubblicato il 24 Novembre 2006 da salserovero
 


Questa esercitazione mira a stimolare la comunicazione fra entrambi gli emisferi del cervello, quindi aumentare "la concentrazione" per vedere l'aura.

Disponete l'immagine della fig 2 a circa 1 metro davanti voi.
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Allungate la vostra mano in avanti in modo che una delle vostre dita sia fra e sotto i cerchi.

Ponete ora la concentrazione sulla punta del vostro dito e trascurate i cerchi. Dovreste vedere 4 cerchi. Allora pensate a far coincidere i due centrali per vedere un cerchio con una traversa bianca in cima al vostro dito, nella metà fra i due. Vedere la traversa è la prova, quella che l'emisfero di sinistra del cervello (collegato all'occhio di destra) sta comunicando con il giusto emisfero (collegato all'occhio di sinistra).

Questa esercitazione risulta essere estremamente favorevole: 5 minuti di concentrazione sembra raddoppiare la formazione dell'aura

La traversa inizialmente galleggerà e sembrerà instabile. Sperimentate con la distanza fra le vostre dita e i vostri occhi per realizzare una traversa perfetta. Traete un beneficio significativo dopo 3-5 minuti effettuando una traversa perfettamente equilibrata, preferibilmente senza lampeggiare, ma una durata magica sembra allora essere di 45 minuti di concentrazione, che si dice fa una differenza reale alle vostre abilità mentali ed auriche.

Sarebbe meglio cominciare con un minuto o due ed aumentare gradualmente il tempo ogni settimana. La concentrazione corta ed intensa sembra essere migliore di quella più lunga, interrotta spesso dalla mancanza di abilità.

Gradualmente, con pratica dovreste poter realizzare ed effettuare la traversa senza le dita. Mentre effettuate la prova trasversale per diventare cosciente degli altri 2 cerchi così come tutto quello che c'e' intorno usando la vostra visione periferica. Dovreste vedere i colori aurici intorno ai cerchi colorati qui sopra con la vostra visione periferica. Quando potete analizzare i dintorni usando la vostra visione periferica, senza slacciare la traversa (e la concentrazione), siete pronti a vedere e leggere l'aura.

 
 
 

ESERCITAZIONE N.1 X VEDERE L'AURA

Post n°70 pubblicato il 23 Novembre 2006 da salserovero
 

Questi esercizi miglioreranno la Vs. visione periferica e con la pratica consentiranno di vedere l'aura.

Esercitazione n.1 di concentrazione

Disponete l'immagine della fig 1 a circa 1,5 m. davanti a voi.
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Guardate esattamente il punto nero per 30 secondi ed osservate i puntini colorati con la vostra visione periferica. Fermate la tentazione di osservare in qualsiasi altro luogo, puntando soltanto sul punto nero.



Si puo' notare che le zone colorate sembrano essere circondate dall'aura di un colore differente. Quando i sensori periferici sono stimolati per un certo tempo, abbiamo sensazioni di colore, molto differenti di quando usiamo la visione centrale. Più lungamente vi concentrate, più luminosa è l'aura intorno alle zone colorate, perché la vostra sensibilità aumenta. Potreste guardare questa immagine per ore e non vedere mai nulla.

La concentrazione in un posto per lungo tempo è la chiave per avere successo. Questa esercitazione dimostra il principio di come dovete osservare per poter vedere l'aura umana, dando informazioni di determinate possibilità specifiche per aumentare la vostra vista e la vostra percezione.

 
 
 

L'AURA

Post n°69 pubblicato il 23 Novembre 2006 da salserovero
 

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L'aura è quella tenue luminosità che circonda tutti gli esseri, anche quelli che noi pensiamo inanimati.

Ed e' anche quell'alone che circonda il capo dei santi in alcune riproduzioni.

Noi siamo fatti di energia, il nostro corpo, gli animali, le piante, ed anche i minerali, insomma tutto ciò che ci circonda è vivo, è energia.

E come tramite apparecchiature particolari riusciamo a "vedere", a "sentire", a "misurare" l'energia elettrica, il vento, il calore, la forza delle maree, così anche con la stupenda apparecchiatura che è la nostra percezione, possiamo riuscire a vedere l'aura che circonda ogni cosa.


Il primo esercizio da fare e' quello di fissare la fiamma di una candela posta davanti a noi ad una distanza di circa 50 cm. posando lo sguardo su un punto leggermente al di sopra. Vedrete che pian piano la visione si allarga, e l'alone intorno alla fiamma si espande diventando sempre più sottile.



Poi possiamo provare con la mano, allungata davanti a noi, con lo sfondo di una parete chiara, con illuminazione diffusa, usando la tecnica della visione periferica, cioè senza fissare direttamente, ma guardando un punto al di sopra o di lato, vedremo che pian piano si forma un alone di circa 2 cm. che segue perfettamente la forma della mano.

Quell'alone che può essere giallino o azzurro o rosa, ma sempre molto tenue e' l'aura.
Adesso possiamo applicare questa tecnica a qualsiasi cosa. Possiamo vedere l'aura delle piante, degli alberi, delle persone, e con l'esercizio, possiamo cominciare a vedere la variazione di colori dell'aura stessa.

 
 
 

COME RICONOSCERE I CAMPI ENERGETICI

Post n°68 pubblicato il 22 Novembre 2006 da salserovero
 

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Vi volevo segnalare un libro bellissimo, LA PROFEZIA DI CELESTINO di J. Redfield.

Parla in sostanza della Nostra Era, L’era dell’Acquario in cui ci sarà un risveglio della Spiritualità Collettiva…Tutto ruota intorno al ritrovamento di un antico Manoscritto diviso in diverse Illuminazioni, utili all’uomo x risvegliare la propria intima e spirituale consapevolezza.


Qui mi volevo occupare della Terza Illuminazione relativa all’energia.



Vi riporto un passo del libro in cui uno dei personaggi spiega al protagonista come vedere e riconoscere i campi energetici (in buona sostanza l’Aura):



Quando arrivammo esclamò:
« Appoggiati all'indietro e unisci in punta gli indici. Tieni il cielo blu sullo sfondo. Ora stacca le punte di circa tre centimetri e guarda lo spazio che si è creato fra loro. Che cosa vedi? »
« Polvere sul cristallino del mio occhio. »
« Ignorala », mi esortò.
« Fai sfumare l'immagine, avvicina le dita e poi allontanale di nuovo. »
Mentre parlava muovevo le dita, incerto su cosa intendesse per sfumare l'immagine.

Alla fine decisi di fissare vagamente la zona tra le mie dita. Entrambe le punte mi apparvero leggermen¬te sfocate, e mentre ciò accadeva vidi qualcosa di simile a del fumo che si allungava fra le dita stesse.

« Santo Cielo », esclamai, e spiegai quello che avevo appena visto.
« Ci siamo, ci siamo! fu la sua risposta. « Adesso giocaci un po’…»
Sovrapposi prima tutte e quattro le dita, poi misi palmo contro palmo e infine unii gli avambracci. Ogni volta vedevo scorrere flussi di energia tra le parti del mio corpo.




Io ci ho provato e dopo vari sforzi e sfocature piu’ o meno corrette ho iniziato a intravedere il campo energetico delle mie dita….E’ il primo passo verso la lettura dell’Aura.

 
 
 

EDGAR CAYCE, IL PADRE DELLA MEDICINA OLISTICA

Post n°67 pubblicato il 20 Novembre 2006 da salserovero
 

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Il personaggio di Edgar Cayce è forse poco noto, ma la stravaganza delle sue capacità e l’incredibile loro efficacia basterebbero a porlo in un ruolo di primo piano tra i personaggi più affascinanti del secolo appena trascorso.

Edgar Cayce nacque nel 1877 in una fattoria a Hopkinsville, nel Kentucky, negli USA. La sua prima esperienza “stravagante” risale all’età di sette anni, quando, in un bosco, come egli raccontò, udì la voce di un fantasma (anche se sarebbe più corretto parlare di un angelo) dirgli: “Le tue preghiere sono giunte alle mie orecchie. Che cosa vorresti da me?” Egli aveva risposto: “Potere aiutare gli altri, specialmente i bambini ammalati.”

Questo desiderio fu esaudito: il primo bambino malato ad essere curato fu… sè stesso. Accadde, infatti, che, colpito con violenza da una palla da baseball, il giovane, portato a casa per le cure, avesse indicato alla madre, in uno stato di semitrance, tutte le istruzioni necessarie per la preparazione di un impiastro medicamentoso. Il rimedio fu assolutamente efficace ed il bambino guarì rapidamente. Da quell’occasione in poi, i suoi poteri iniziarono a manifestarsi con maggiore frequenza e potenza. Convinto che questi poteri avessero origine divina, Cayce iniziò ad adoperarsi per alleviare le sofferenze dei malati. Il suo “metodo” di cura era piuttosto semplice: Cayce si stendeva sul divano di casa e, in uno stato di parziale incoscienza, come quello in cui entrano alcuni medium durante le sedute spiritiche, descriveva la malattia del proprio “paziente” e l’occasione in cui l’aveva contratta. Nulla poteva fermare la missione di Cayce, neanche la distanza: se infatti un suo paziente si trovava a grande distanza, Cayce, dopo essere entrato nello stato di cui sopra, viaggiava come in una “proiezione astrale”, raggiungendo e riuscendo a comunicare col malato. Nonostante molti studiosi dubitassero di questi suoi effettivi viaggi, la descrizione minuziosa dell’ambiente visitato durante il “viaggio” e le straordinarie conoscenze mediche che Cayce snocciolava durante le sue “sedute”, conoscenze che assolutamente non possedeva in stato di coscienza, riuscivano a far tacere tutti i suoi detrattori, che, come vedremo, non mancarono mai. Molte ed incredibili furono le sue guarigioni, basterà ricordarne alcune. Un giorno, egli perde inspiegabilmente la voce, forse a causa di una laringite. Ogni tentativo di cura appare inutile. Il sogno di diventare un predicatore svanisce miseramente, mentre l’incredibile rapidità dello svilupparsi del suo handicap attira la curiosità del grande ipnotizzatore Hart. Sotto ipnosi, il ragazzo, in uno stato di potentissima trance, non solo parlava perfettamente, ma dimostrava impressionanti capacità diagnostiche. Visto che le cure tradizionali non parevano funzionare, Nostro decise di autocurarsi, come aveva già fatto da bambino. Caduto nel solito stato di semicoscienza, Cayce diagnosticò il proprio problema come “paralisi delle corde vocali dovuta a tensione nervosa”;

subito dopo diede ordine al proprio organismo di accrescere l’afflusso di sangue alla regione interessata: in pochissimo tempo, Cayce guarì completamente. In un’altra occasione restituì la vista al figlio, che l’aveva persa in un incidente ed al quale i medici volevano asportare un occhio. In un’occasione Cayce prescrisse ad un suo paziente, tale James Andrews, un estratto di una pianta chiamata clary, pianta che nessuno aveva mai sentito nominare; alla fine, il paziente stesso scoprì che quel medicinale era stato messo scoperto in Francia sessant'anni prima da un medico parigino ma era stato poi accantonato. Ancora, un’altra volta consigliò ad un suo assistito un farmaco chiamato Codiron, fornendo il nome e l’indirizzo dell’industria chimica di Chicago che lo produceva. L’ammalato interpellò l’azienda e si sentì rispondere che il farmaco era stato preparato da pochissimo tempo, registrato meno di un'ora prima e che pertanto era ancora tutto quanto segreto. Cayce intuì come la sua capacità diagnostica dipendesse dalla capacità di individuare la relazione del male con quanto accaduto al paziente nelle sue vite precedenti. Ad un uomo che si era rivolto a lui, ad esempio, comunicò che, nella precedente esistenza, egli si era chiamato Barnett Seay, che era vissuto ad Henrico County e che aveva combattuto tra le file dei sudisti durante la guerra di secessione americana. Successive ricerche storiche dimostrarono che in effetti un Barnett A. Seay, vissuto ad Henrico County, aveva realmente combattuto in un reggimento di sudisti come portabandiera. Quello che stupisce di più, delle cure miracolose di Cayce, era il fatto che esse fossero (quasi) tutte ottenute con metodi naturali, quelli che oggi definiremmo come omeopatici, quindi infusi di erba e sostanze disponibili naturalmente, il tutto abbinato ad un sano esercizio fisico. Cayce era un accanito lettore della Bibbia ed era animato da un forte spirito idealista; egli rifiutò di arricchirsi con queste sue facoltà ed, anzi, lavorò sempre disinteressatamente, e senza posa, sino alla morte, avvenuta nel 1945. Oltre ad essere un guaritore, Cayce era anche un veggente. “All’inizio del secolo questo pioniere non riconosciuto ha parlato dell’energia atomica, del pianeta Plutone, non ancora scoperto, della televisione, delle ghiandole endocrine, del raggio laser e dell’aura”, scrive l’astrologa francese Dorothée Koechlin de Bizemont nel libro Les prophéties d’Edgar Cayce. Si dice avesse predetto il crollo del mercato azionario del 1929, la Seconda Guerra Mondiale, l’eruzione dell'Etna (avvenuta 1991) e quella del Vesuvio (nel 1944), il terremoto in Turchia; profetizzò che tra il 1959 ed il 1998 l’emisfero occidentale della Terra sarebbe stato teatro di violente eruzioni e di un cambiamento della crosta terrestre, che il ghiaccio dei poli si sarebbe sciolto, cambiando il clima e che, nel 1998, Los Angeles, San Francisco e New York sarebbero state distrutte dai terremoti. Tutte queste profezie, Cayce riteneva provenissero da una sorta di “inconscio collettivo”, da lui chiamato Akasha, “ciò che la tradizione occidentale denomina il Libro della Via, o la Memoria dell’universo”, come spiegò alla moglie Gertrude. Ma era anche un formidabile “retroveggente”, un veggente che vede ciò che è già accaduto: per esempio, sostenne che in Perù fosse esistita una civiltà antecedente agli Incas. Questo fatto fu provato, in seguito, dalla scoperta, in Perù di alcuni manufatti e reperti che rimandavano, effettivamente, ad una cultura più antica di quella degli Inca. Di Cayce, lo scrittore Werner Keller disse: “Cayce è stato in grado di sollevare la cortina del tempo dai secoli più remoti. Si metteva a dormire e risaliva indietro nella storia a suo piacere.” Tuttavia, un’altra e ben più importante è la “retroveggenza” che fece conoscere Cayce anche in questi panni: egli, infatti, sostenne di conoscere molti particolari della civiltà scomparsa di Atlantide, essendone stato sacerdote. Quando Cayce cadeva in trance aveva frequenti visioni del continente perduto di Atlantide, che descriveva con incredibile quantità di particolari, fornendo molti dettagli sulla capitale, Poseidìa e sulle altre città del continente. Molto di ciò che Cayce vedeva nei propri “viaggi” riguardava l’ordinamento sociale, religioso e scientifico degli atlantidei, che avrebbero conosciuto l’energia atomica ed avrebbero costruito macchine volanti antigravità. Cayce conosceva tutto questo perché sosteneva di essere stato un sacerdote di Atlantide, aver assistito impotente alla distruzione del continente perduto, avvenuto a causa dell’uso sconsiderato delle energie. “Atlantide era stata già annientata due volte, la prima a causa di un’esplosione dovuta ai prodotti utilizzati per sterminare gli enormi animali che infestavano la Terra, la seconda per via di un potentissimo cristallo che concentrava l'energia solare sul continente e che un giorno ci fece saltare tutti in aria... Avevamo molti terribili cristalli che traevano energia dalle stelle. Ma quando violammo la Legge dell’Uno, cioè la fratellanza universale, ci distruggemmo...”, raccontò. “I superstiti scamparono in Egitto, dove i loro successori edificarono la Grande Piramide, e in Messico e in Perù, dove costruirono dei templi che erano un pallidissimo ricordo della civiltà perduta...” Cayce previde che le rovine sottomarine di Atlantide sarebbero state scoperte fra il 1968 ed il 1969 al largo dell’isola di Bimini. Sarà un caso che in quegli anni gli archeologi J.Mayol e Manson Valentine scoprirono, nella zona di cui sopra, una scalinata ed una strada lunga 100 metri, composta da enormi blocchi di pietra disposti ordinatamente uno in fila all’altro; la scienza vuole spiegarla come una formazione naturale, ma gli esoteristi le considerano come le vestigia di una civiltà perduta, forse proprio Atlantide. Ancora, Cayce sosteneva di aver veduto, ancora più indietro nel tempo, la storia primigenia dell’umanità, l’età in cui l’uomo “vagava come uno spirito sulla Terra”, prima di assumere una forma materiale, causa un progressivo imbarbarimento; da questa caduta sarebbero nate cinque razze, la bianca, la gialla, la nera e la rossa, la atlantidea.

 
 
 

ATLANTIDE

Post n°66 pubblicato il 19 Novembre 2006 da salserovero
 


Con il nome di Atlantide si indica comunemente una leggendaria isola (o continente) che si trovava, secondo la maggior parte delle teorie al riguardo, nel mezzo dell'oceano Atlantico e sarebbe stata distrutta da un terremoto o da un maremoto in seguito alla caduta di un grosso meteorite tra i diecimila e i quindicimila anni fa.

immagine Il nome deriva da Atlante, il mitologico gigante che reggeva sulle sue spalle il mondo intero e che governava l'Oceano. Ne riferisce Platone nei suoi dialoghi Timeo e Crizia.
Platone riporta una discussione avvenuta nel 421 a.C. ad Atene, cui parteciparono Socrate, Timeo, Ermocrate e Crizia:
«Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. (...) In tempi posteriori (...), essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte (...) tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve.»
Nel Timeo si racconta di come Solone, giunto in Egitto, fosse venuto a conoscenza da alcuni sacerdoti egizi di una antica battaglia avvenuta tra gli Atlantidei e gli antenati degli Ateniesi. Secondo i sacerdoti, Atlantide era una monarchia assai potente, con enormi mire espansionistiche. Situata geograficamente oltre le Colonne d'Ercole, politicamente controllava l'Africa fino all'Egitto e l'Europa fino all'Italia. Proprio nel periodo della guerra con gli Ateniesi, un immenso cataclisma fece sprofondare l'isola sotto l'Oceano, distruggendo per sempre la civiltà di Atlantide.
Nel dialogo successivo, il "Crizia", Platone descrive più nel dettaglio la situazione geopolitica di Atlantide, collocando il tutto novemila anni prima. È però stato da alcuni ipotizzato che il sacerdote di Sais, in Egitto, da cui venne tramandato il racconto, avesse parlato di "mesi" e solo la traduzione greca avrebbe accennato a 9000 "anni". Se così fosse l'intera vicenda dell'assalto atlantideo non verrebbe collocato nel 9399 a.C. (data preistorica improbabile) bensì intorno al 1149 a.C.; ossia quando in Egitto regnò Ramses III, riconosciuto oppositore di invasioni provenienti dal mare.
Secondo Platone il dio Poseidone si sarebbe innamorato di Clito, una fanciulla di Atlantide e "recinse la collina dove ella viveva, alternando tre zone di mare e di terra in cerchi concentrici di diversa ampiezza, due erano fatti di terra e tre d'acqua ...". Al centro della città vi era il tempio di Poseidone e Clito, lungo 250 metri ed alto in proporzione, rivestito di argento al di fuori e di oricalco all'interno, con al centro una statua d'oro di Poseidone sul suo cocchio di destrieri alati, che arrivava a toccare la volta del tempio. Poseidone e Clito ebbero 10 figli, il primo dei quali, Atlante, sarebbe divenuto in seguito il governatore dell'Impero, colui il quale si dice portasse sulle spalle il peso del mondo. Questa divenne una monarchia ricca e potente, e l'isola fu divisa in dieci zone, ognuna governata da un figlio di Poseidone e dai relativi discendenti. Inizialmente il loro era stato un governo saggio e giusto, ma la convivenza con i mortali li corruppe, a tal punto che Zeus fu costretto ad intervenire, inabissando l'isola.
Il racconto di Platone è sicuramente quello che ha reso così celebre il mito di Atlantide. Spesso non è risaputo però che miti con sorprendenti analogie sono rintracciabili nelle tradizioni culturali di ogni parte del globo. Il mito può essere accostato a quello dell'Età dell'Oro, termine che più che la civiltà starebbe ad indicare l'epoca in cui Atlantide fiorì. Si ricordano antichissime civiltà scomparse drasticamente con il nome di Lemuria e Mu, spesso identificate con la medesima civiltà. Negli archivi di un tempio in India, agli inizi del Novecento, venne rinvenuto un antico testo che raccontava di una civiltà antecedente a tutte le altre, estremamente evoluta sia dal punto di vista tecnologico sia da quello spirituale ed estesa su tutto il pianeta, che scomparve per cause catastrofiche. Più in specifico la tradizione tibetana riporta i nomi di civiltà mistiche quali Shambala e Shangri-la. Testi simili furono ritrovati in archivi delle civiltà precolombiane del Centro America e persino sull'Isola di Pasqua. É sorprendente notare come proprio quest'isola rappresenti un tassello importantissimo nella ricomposizione della storia dimenticata di Atlantide: all'arrivo dei primi esploratori europei che diedero all'isola il nome che tuttoggi conserva, il sovrano dei popoli che vi abitavano fece dichiarazioni alquanto oscure. Raccontò che il suo popolo era costituito dai discendenti di un'antichissima civiltà, evoluta e fiorente, distrutta da eventi catastrofici.



La Città (Poseidìa) era articolata su una serie di cerchi concentrici emergenti dalle acque. Notare come l’altitudine dei vari livelli aumenti, a mano a mano che si procede verso il centro.
La parte centrale è quella della cittadella. Aveva un diametro di circa due chilometri e mezzo.(vd fig. in basso)


immagineLa civiltà atlantidea poteva contare tra gli altri di mezzi tecnologici all'avanguardia come Navi veloci a propulsione magnetica e di Aerei : vd. fig in basso.


immagineQuesto era l’ingresso del porto principale e, contemporaneamente, un punto di atterraggio per i velivoli. Le navi passavano sotto le due figure in primo piano, mentre le macchine volanti atterravano sui dischi sulla sommità delle gigantesche statue.

Dopo la sua distruzione avvenuta all'improvviso sono state trovate tracce atlantidee in varie parti del mondo: in Egitto ove i locali impararono l'arte di costruire Piramidi e l'astronomia, nelle Americhe (Messico e Peru') dove le popolazioni native (Maya e Incas) parlano di essere discendenti di Aztlan (ex codex chimalpopoca) da cui impararono anch'essi tecnologie avanzatissime e culti religiosi simili a quelli egizi.
Si puo' quindi pensare che i sopravvissuti al cataclisma atlantideo si fossero rifugiati chi in America, chi in Africa, chi al Nord Europa...dando vita ad altre fiorenti civiltà.
Si ipotizza che Atlantide fosse una civiltà altamente evoluta dal punto di vista quindi tecnologico e religioso ma scarsamente da quello spirituale e con un pessimo rapporto con la Natura: un po' come la nostra civiltà attuale???
Noi tutti potremmo essere discendenti di Atlantide o suoi abitanti in una vita passata, così ci dice il leggendario profeta e veggente E.Cayce, ma lo tratterò nel prossimo post!!!

 
 
 

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