MILIONI DI EURO

ENERGIA ELETTRICA = TV


Canone Rai, dietro l’angolo ci sono una sanatoria e una stangata. Sul tavolo del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, da alcuni giorni è arrivata la proposta di riforma dell’imposta del canone di abbonamento Rai (con allegata proposta di legge in 11 articoli), redatta dal membro del Consiglio di amministrazione della tv pubblica, Angelo Maria Petroni e già discussa dallo stesso Cda. Il testo prevede sostanzialmente due cose: sarà chiamato a pagare l’imposta chiunque sia titolare di un contratto di energia elettrica, perché appare scontato che per far funzionare il televisore serve la corrente e non solo l’apparecchio tv. Secondo, l’onere della prova sarà a carico del cittadino e non dell’amministrazione e, nel caso, gli utenti che hanno un contratto di fornitura elettrica ma non un televisore in casa dovranno sostenere con una dichiarazione scritta che non possiedono una Tv. In poche parole, chi paga la bolletta Enel sarà tenuto a pagare anche il canone Rai.A confermare al Secolo XIXche il progetto è arrivato alla fase finale è lo stesso Petroni. «In Grecia, Paese che ha adottato il presupposto del contratto elettrico per il pagamento del canone, l’evasione viene recuperata integralmente, perché se i controlli sono fatti bene è difficile che qualcuno resti fuori. Lo studio sulla riforma del canone è già stato visionato dal Cda della Rai ed ora aspettiamo che venga vagliato dal ministro dell’Economia».   Nel testo, 70 pagine in tutto, vengono analizzati persino i giudizi della Corte Costituzionale sulla natura e i presupposti che obbligano al pagamento del canone. Quanto al secondo requisito, l’onore della prova a carico dei cittadini e non dell’amministrazione, la dichiarazione sostitutiva dovrebbe garantire “il valore relativo e non assoluto” della stessa presunzione, senza incorrere in rischi di incostituzionalitàC’è un terzo punto, poi, previsto nella proposta di Petroni, e riguarda il condono per chi non ha pagato il canone e le riduzioni dell’imposta per i soggetti disagiati. Sul primo la riforma indica due capisaldi: «a) Prevedere la possibilità di regolarizzare, con l’applicazione di ridotte sanzioni pecuniarie, i mancati versamenti del passato. b) Prevedere per il futuro, un inasprimento delle sanzioni per il mancato pagamento dell’imposta» una volta chiuso il condono.   Ma quanto costerà mettersi in regola, per chi non ha pagato il canone negli anni scorsi? All’articolo 8 del progetto di legge è scritto: «Con il pagamento dell’imposta per il servizio pubblico generale radiotelevisivo per l’anno 2009 e con il versamento della somma di 20 euro per ogni annualità del canone non corrisposta dall’anno 1999, viene estinta ogni violazione». Facendo un calcolo, dieci anni di arretrati costerebbero duecento euro. Non poco, ma molto meno di quanto hanno pagato gli abbonati Rai più fedeli. Anche per questo nella proposta di Petroni si spiega che non si tratta di un’offerta a favore degli evasori. «La disposizione che a prima vista sembra rispondere ai tratti tipici del condono ha in realtà tutto altro intento e cioè quello di fare in modo che tutti gli evasori o la maggior parte di essi, motivati dall’applicazione di una sanzione di lieve entità per le passate inadempienze, provvedano alla regolarizzazione dell’imposta entro il primo anno di vigenza della nuova norma». Il condono, infatti, va letto in parallelo alle sanzioni amministrative, elencate nell’articolo 7, con l’inasprimento delle ammende. «In caso di mancato pagamento dell’imposta a decorrere dal 1° gennaio 2009, è comminata una sanzione amministrativa in aggiunta all’imposta dovuta e agli interessi di mora compresa tra 500 e 2.000 euro per ciascuna annualità dell’imposta ordinaria evasa, e tra 2 mila e 8 mila euro per ciascuna annualità dell’imposta speciale evasa».   Pugno di ferro per chi non paga, insomma, visto che le sanzioni previste vanno da un minimo di 103,29 euro a un massimo di 516,45 euro, senza differenza tra i privati e gli esercizi pubblici. Per quel che concerne, invece, le esenzioni per i disagiati “si tratta di pensionati e invalidi che fruiscono di trattamenti pensionistici bassi (559,91 euro mensili nel 2007), nei cui confronti si intende rafforzare il vincolo di solidarietà sociale destinato alla riduzione dell’imposta ordinaria”, applicabile grazie al maggior gettito previsto. In tutto le famiglie beneficiarie della riduzione d’imposta dovrebbero essere un milione e mezzo.  L’ultima, importante novità, riguarda la riscossione: dovrebbe essere affidata ad Enel o ad altri fornitori di energia elettrica, che si occuperanno anche di individuare i soggetti di imposta, assicurare la regolarità del gettito e inviare a casa i bollettini di pagamento. Il bollettino sarà inviato all’inizio di ogni anno, insieme alla bolletta enel del bimestre precedente. In Grecia il sistema ha funzionato. In Italia (dove si registra il 27% di evasione del canone, il più alto d’Europa, con quasi 6 milioni e mezzo di italiani al nero e un mancato gettito di 678 milioni di euro), assicura Petroni, “funzionerà”.IL CANONE RAI SARA' ANCHE GIUSTO PAGARLO, MA LA LEGGE COME SUCCEDE DA UN PO DI TEMPO A QUESTA PARTE E' UNA PRESA PER IL CULO, DOVE SI E' VISTA UNA LEGGE RETROATTIVA COME QUELLA CHE CI VOGLIONO PROPINARE?????? E DOVE SI E' VISTA UNA LEGGE CHE COME GIUSTIFICAZIONE TROVA UNA RAGIONE COSI' ASSURDA: " SE HAI L'ENERGIA ELETTRICA HAI UN TELEVISORE!" E PERCHE' SE HO L'ENERGIA ELETTRICA NON HO UNO STUDIO DENTISTICO ABUSIVO O UNA SERRA DI marijuana??? Se vogliono fare una nuova legge almeno cerchino di farla con un po di criterio!!!!!!