MILIONI DI EURO

Un altro passo avanti sulla strada del Diritto e della Democrazia


"Stupro moglie non sarà reato"Polemiche per nuova legge afghanaIl governo afghano ha votato una legge, ancora non pubblicata, fortemente discriminante nei confronti delle donne. Verrebbe infatti legalizzato lo stupro del marito nei confronti della moglie oltre a una serie di divieti che bloccano qualsiasi tentativo di emancipazione femminile. La mossa rappresenta, secondo alcuni parlamentari contrari, il tentativo del presidente Hamid Karzai di incassare il sostengo elettorale dei fondamentalisti islamici.Malgrado l'intervento armato in Afghanistan per spodestare il regime talebano e l'impegno delle forze alleate, con l'Italia incaricata della ricostruzione del sistema giuridico del paese, la legge obbligherà le donne a "concedersi" al marito senza opporre resistenza. "E' una delle peggiori leggi mai votate dal parlamento in tutto il secolo" ha tuonato Shinkai Karokhail, deputata afgana impegnata a battersi contro la legge: "E' totalmente sfavorevole alle donne e renderà loro ancora più vulnerabili".La costituzione afgana permette agli sciiti, che rappresentano circa il 10 per cento della popolazione afghana, di avere una legge sulla famiglia basata sulla giurisprudenza sciita tradizionale. Ma al tempo stesso sia la costituzione che vari trattati internazionali firmati dall'Afghanistan garantisco pari diritti alle donne. Secondo il quotidiano Independent, il provvedimento di legge è frutto delle pressioni esercitate dall'Iran, che mantiene uno stretto legame con la minoranza sciita afgana.Per gli oppositori della legga, l'iniziativa dovrebbe garantire al presidente Karzai l'appoggio dei fondamentalisti islamici, in vista delle elezioni presidenziali di agosto. Oltre a legalizzare lo stupro domestico, le nuove norme vietano alle donne di uscire di casa, di cercare lavoro o anche di andare dal dottore senza il permesso del consorte e affida la custodia dei figli esclusivamente ai padri e ai nonni. Rispetto al precedente regime talebano, poco o nulla è cambiato o cambierà per le donne afgane.  Questa è davvero spettacolare, talmente assurda che non si commenta se non dicendo un paio di verità scomode ma fondamentali, prima tra tutte che un paese come l’Afghanistan, dove è bene ricordare che Talebani e regimi autoritari vari sorti prima e dopo l’invasione Sovietica degli anni ‘80, non vengono dal nulla, ma sono espressione del popolo afghano… sempre se si può definire “popolo” quell’accozzaglia di realtà settarie e tribali, da sempre in feroce lotta tra loro, che abitano il suolo della Terra di Caino. Come rileva giustamente l’articolo poi, alla faccia degli aiuti che l’Occidente sta fornendo – aiuti per i quali noi europei ci stiamo svenando, perché gli angloamericani – che si sono fatti la loro passeggiata di salute sbragando a cannonate qualunque cosa fosse ancora in piedi – col cazzo che hanno cacciato un soldo per la ricostruzione finora. “Ma George Bush non aveva stanziato miliardi di dollari per l’Afghanistan?” certo, ma per tenere in piedi l’intervento militare in quel paese abbandonato da Dio, dagli uomini e dal piano regolatore… finora gli USA dall’Afghanistan ci hanno solo guadagnato: da una parte, un bel mucchio di sacchi di plastica con dentro parecchi indesiderabili (per lo più latini, neri e redneck analfabeti e disoccupati, che si sono arruolati a migliaia attratti dall’offerta di paga triplicata se fossero andati a farsi bucare la pancia per conto dello Zio Sam), dall’altra, forniture militari per “ricostituire l’esercito e la polizia afghana” per decine di milioni di dollari. Resta solo da chiedersi chi li abbia pagati questi milioni, visto che l’Afghanistan non ha manco l’occhi pe’piagne… Adesso, dopo quasi un decennio di occupazione occidentale e di lotta armata, al solo scopo – ricordiamocelo sempre – di “esportare la democrazia” in quella landa desolata, quel fantoccio di Karzai se ne esce con una barbarie che manco i Talebani più beceri avevano mai osato mettere nero su bianco, il tutto per soddisfare una minoranza del 10% di cerebrolesi e fanatici religiosi, per di più al soldo di un paese ostile com’è l’Iran di Ahmadinejād.Ostile in quanto bisogna ricordare che la Repubblica Islamica Persiana è di fatto un paese sotto assedio in quanto unica roccaforte sciita in un oceano di paesi sunniti, che – a conti fatti – si sono dimostrati assai meno beceri, retrogradi e reazionari (relativamente parlando) dei loro cugini di altre sette e confessioni islamiche. Certo, se pensiamo che – in barba a qualsiasi dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (ivi inclusi quelli della Donna) – ci sono tanti “illuminati” (si, li illuminerei io, con napalm e fosforo bianco) paesi islamici “moderati” e “filooccidentali” dove le donne ancora oggi non godono del diritto di parola, opinione e voto, questa porcata in salsa di Kabul non è che una delle tante gocce nel mare di ipocrisie che alimentano i fuochi del estremismo religioso mussulmanoPeccato che quel povero Cristo di Maometto non ha mai detto da nessuna parte che le donne nell’Islam vanno trattate come schiave o bestie da monta. Un altro segno tangibile della civiltà che avanza nel XXI secolo.