MILIONI DI EURO

IL MONDO SI DOMANDA COME SIA POSSIBILE??!!!


Italia particolarmente vulnerabile ai terremotiPubblicato martedì 7 aprile 2009 in Francia[Associated Press]Secondo gli esperti, il terremoto che ha devastato ieri questa città medievale avrebbe probabilmente causato solo danni limitati in Giappone o in altre agiate nazioni soggette a terremoti, ma una serie di fattori contribuisce a rendere l’Italia particolarmente vulnerabile.L’AQUILA, Italia - Nonostante L’Aquila si trovi a circa mezzo miglio (un chilometro) dall’epicentro del terremoto di magnitudo 6.3 che lunedì ha colpito la regione appenninica dell’Abruzzo, i geologi e gli ingegneri civili ritengono che i danni derivino principalmente dall’inadeguatezza degli edifici.“I crolli avvenuti in Abruzzo coinvolgono case costruite per resistere nemmeno ad un terremoto non particolarmente violento” ha detto Enzo Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.“Ci agitiamo tutti dopo ogni terremoto, ma non è nella nostra cultura costruire edifici in modo adeguato nelle zone soggette a terremoti - vale a dire, costruire edifici che possano resistere ai terremoti ed equipaggiare allo scopo i vecchi edifici. Questo non è mai stato fatto” ha detto Boschi.Franco Barberi, un importante geologo e esperto di disastri naturali, ha manifestato la sua frustrazione per la mancanza in Italia di protezione per gli edifici nelle zone sismiche. “Quello che fa arrabbiare è che se questo fosse accaduto in California o in Giappone o in qualche altra nazione dove da tempo attuano protezioni anti-sismiche”, un terremoto simile “non avrebbe causato un solo decesso” ha affermato Barbieri alla televisione di stato.Giorgio Croci, un ingegnere di Roma e esperto di monumenti antichi come il Colosseo della capitale italiana, indica le strutture degli edifici come un fattore chiave nei danni di L’Aquila. Gli antichi romani usavano pietre e malta di alta qualità per costruire monumenti ed edifici che sono durati circa 2.000 anni e le costruzioni del Rinascimento spesso vantano marmi di alta qualità e giuste proporzioni, ha affermato. I costruttori nelle impoverite zone medievali, però, spesso hanno risparmiato sulla qualità dei materiale e generalmente hanno costruito edifici meno massicci, ha aggiunto. Come risultato, le strutture medievali hanno più probabilità di subire gravi danni durante un terremoto.“Chi vive in un vecchio edificio deve applicare una politica di prevenzione” ha detto Croci. “Bisogna migliorare questi edifici”, ad esempio aggiungendo catene per collegare orizzontalmente i muri e limitare le oscillazioni durante un terremoto, ha aggiunto. “Le catene non costano molto.” Un’altra tecnica è quella di usare uncini di ferro per fissare travi di legni alle pareti, ha aggiunto.Quasi la metà del territorio italiano è considerato “pericoloso” in termini di attività sismica, secondo un rapporto del 2008 di Boschi e di altri geologi italiani ed esperti della protezione civile. Ma secondo il rapporto, solo il 14% degli edifici in quell’area vulnerabile soddisfa gli standard di sicurezza sismica.Oltre alle vecchie strutture, i moderni edifici italiani - case qualunque e palazzi pubblici - spesso non soddisfano gli attuali standard di sicurezza sismica. Gli appaltatori dei lavori pubblici, specialmente nel sud Italia, sono vulnerabili alle infiltrazioni del crimine organizzato, dicono i PM. I costruttori spesso non usano i materiali migliori , perché sono obbligati dai gangster a rivolgersi a fornitori collegati al crimine organizzato.Solo poche settimane fa, si esultava in una corte nell’Italia meridionale per la condanna di cinque persone per il crollo di una scuola nel 2002 durante un terremoto di magnitudo 5.4. I PM ritenevano che la costruzione scadente fosse stata una causa della tragedia costata 28 vite, compresa l’intera classe della prima elementare della piccola città.L’agenzia delle Nazioni Unite per la Strategia Internazionale di Riduzione dei Disastri ha affermato lunedì che “gli edifici sono i maggiori assassini quando colpisce un terremoto”. Le Nazioni Unite hanno fatto notare che molte delle vecchie strutture a L’Aquila non soddisfavano i moderni standard di sicurezza sismica.[Articolo originale di MARTA FALCONI e FRANCES D'EMILIO]MOLTO SIMILE .........Edifici inadeguati la causa del gran numero di vittimePubblicato martedì 7 aprile 2009 in Grecia[Kathimerini]Nella vicina Italia, solo il 14% degli edifici risponde alle norme di protezione antisismiche.Il terremoto che ha devastato la città medievale de L’Aquila avrebbe causato danni limitati in Giappone e in altri paesi con forte attività sismica. Tuttavia, una serie di fattori rende l’Italia particolarmente vulnerabile secondo gli esperti.Anche se la città de L’Aquila si trova quasi a un kilometro di distanza dall’epicentro del terremoto, i geologi e gli ingegneri civili imputano le maggiori responsabilità del disastro all’inadeguatezza degli edifici.«Le case che sono crollate in Abruzzo non avevano i requisiti per reggere neanche ad un debole terremoto», sottolinea Enzo Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Le autorità italiane stimano che il sisma sia stato di magnitudo 5,8 sulla scala Richter, mentre l’Istituto Geologico Americano ha registrato un valore di 6,3 Richter.Franco Barberi, geologo ed esperto di catastrofi, ha espresso il suo disappunto per la mancanza di protezione antisismica in Italia: «Ciò che fa indignare è che se un terremoto di questa portata fosse accaduto in California o in Giappone, non sarebbe morto nessuno».Giorgio Crozzi, ingegnere ed esperto dei monumenti antichi di Roma, come il Colosseo, ha ravvisato nelle tecniche edilizie la «chiave» della catastrofe de L’Aquila.Gli antichi romani utilizzavano pietre di alta qualità e calce per costruire edifici e monumenti che sono resistiti per 2000 anni. La stesso è accaduto negli anni del Rinascimento.Invece i costruttori nel Medioevo erano spesso parsimoniosi nell’utilizzare materiali di qualità e in genere hanno costruito edifici meno solidi. Di conseguenza, le opere medievali di solito subiscono più danni in un terremoto, secondo Giorgio Crozzi.«Possiamo migliorare tali edifici», sostiene Crozzi, con l’aggiunta di catene che colleghino orizzontalmente le loro pareti, in modo da limitare le oscillazioni durante un terremoto. Un’altra tecnica consiste nel legare travi di legno alle pareti.Quasi la metà del territorio italiano è considerato pericoloso in relazione alle attività sismiche, stando a un rapporto del 2008 di Boschi e altri geologi e ingegneri civili. Solo il 14% degli edifici risponde alle norme edilizie antisismiche. A parte le costruzioni antiche, anche gli edifici pubblici e quelli residenziali non sono considerati sicuri.Solo poche settimane fa, cinque persone sono state condannate per il crollo di una scuola dovuto ad un terremoto di 5,4 gradi della scala Richter. La sua pessima qualità di costruzione è stato un fattore determinante per la tragedia che costò la vita a 28 persone, compresi gli alunni della prima elementare della piccola città.Secondo l’organismo delle Nazioni Unite di Strategia Internazionale per la Riduzione dei Disastri, «gli edifici sono i principali assassini quando il terremoto colpisce»[Articolo originale]