Mina 1958 - 2011

1974 Milleluci - quinta puntata


Quinta puntata di Milleluci il 20 aprile 1974 e si aprono le porte dei teatri dove l’Avanspettacolo fa furore. Nei panni del presentatore che racconta barzellette per intrattenere il pubblico in fermento (spesso poco propenso alle attese e ai presentatori) viene chiamato Tony Ucci. Mina apre la puntata con una bellissima canzone scritta per lei dal “Califfo” Franco Califano, “Il poeta che non pensa mai”, struggente storia d’amore vista dagli occhi della disillusione, contenuta nell’album “Amanti di valore”.Dopo la presentazione della puntata, Mina e Raffaella Carrà entrano in scena sulle note di “Luci del varietà”, che sarà il tema dominante della puntata: insieme propongono una versione coreografica di “Gigolò e Gigolette” con Mina nel ruolo dell’uomo “senza pietà” che lascia una disperata Raffaella per un’altra donna. Ospiti della puntata sono una serie di comici di varia provenienza: inizia Aldo Fabrizi presentando il personaggio di Gigino, bambino pestifero e impertinente, che ritorna poi in seguito con il personaggio di un improbabile cantante di Romanza che vorrebbe eseguire seriamente una struggente canzone ma il pubblico e il testo non glielo permettono. Segue Tino Scotti il quale, dopo una serie di monologhi comici, presenta uno sketch (quello de “Il conto”) dove una spumeggiante Mina, con parlata vernacolare irresistibile, si fa “fregare” nella divisione del conto al ristorante. Infine, Franco e Ciccio che con la scusa di proporre “Core 'ngrato” danno prova delle loro abilità macchiettistiche e comiche. Dopo una Raffaella Carrà esotica che propone “Que calor”, a fine puntata Mina dedica il suo spazio musicale alla musica carioca, proponendo il brano “Brazil”.