Mina 1958 - 2011

1976 - seconda parte (Plurale)


“Questo disco è stato interamente realizzato con la tecnica della sovraincisione successiva di un’unica voce; quella di Mina ovviamente, che con le sue tre ottave di estensione ha dato la possibilità di realizzare formazioni vocali che vanno dal trio al coro a sedici voci”. Ecco come viene presentato Plurale nelle note di copertina. Un lavoro immenso, tecnicamente molto complicato ma che ha fatto meritare al disco il premio come miglior album dell’anno nel 1977 “per l’impegno” – diceva la motivazione – “con cui l’interprete avvalendosi della tecnica della sovraincisione vocale, ha realizzato delle incisioni di grande prestigio e suggestività”. Ma è proprio la tecnica a dare unità ad un lavoro che comprende in sé canzoni provenienti dalle più disparate aree del repertorio musicale e che acquistano magicamente una naturale delicatezza, originalità e freschezza.Si parte con una Intro, che tutto è tranne che una improvvisazione: è solo un modo ironico, in primo luogo, per presentare i collaboratori del progetto ("Questa è la prima voce, Gianni?", "Cos'hai detto Alba?", Nuccio ti provo il livello" rimangono in testa come i più famosi ritornelli), ma anche un modo per far comprendere che cosa si intenda per sovraincisione vocale: lunghezza di una nota, intensità del suono, scelta della nota di riferimento ecc… L’ultima nota di Intro si allunga per far iniziare Moonlight serenade: brano classicissimo ma che entusiasma per l’intreccio armonico tra i cori. Segue C’è un uomo in mezzo al mare in cui si gioca con una contrapposizione tra coretti che regala un’aria di giocosa vetustà alla canzone. My love è la canzone più nuova di Plurale, essendo stata incisa solo tre anni prima da Paul McCartney and The Wings: in questo caso la voce solista dell’introduzione riesce poi a ricamare una serie di cori dolci e suadenti. Una meraviglia per l’ascolto.Ne Il testamento del capitano Mina si moltiplica per sedici, diventando un coro alpino: impressionante prova di bravura dove la sua magnifica voce copre ogni singolo spazio, anche in assenza di strumenti. A proposito di  El porompompero, scriveva Gianni Boncompagni nella sua recensione dell’album: “Lo spirito flamenco non si improvvisa né si impara. O uno ce l’ha nel sangue o non ce lo avrà mai. Ascoltando questa versione de El porompompero è sorprendente come Mina sia riuscita a trasformarsi in un’autentica gitana!”. Michelle viene totalmente riarrangiata nella sua struttura per ottenere un risultato misurato, calibrato, soave ed emozionante. Pennsyklvania 6-500 è il più scanzonato brano dell’album con la sua ritmica travolgente  e ammiccante e grazie ai giochi tra voce e orchestraScettico blues presenta un’atmosfera cupa, fumosa da film in bianco e nero: la voce bassa per identificare l’uomo protagonista della canzone e il coro stile "anni 30" per dipingere il suo contorno vitale. Bellissima! L’album chiude con la più corale che mai Mood indigo di Duke Ellington. Ci sono poi otto secondi di saluti: Good evening friends, che ancora fino ad oggi mantiene il record di canzone più breve del repertorio di Mina.