Mina 1958 - 2011

1978 Curiosità e conclusioni


- Il camerino di Mina era costituito da una roulotte arredata con due tavolini, un grande specchio per il trucco e quattro divanetti. C’era anche un piccolo frigocon bottiglie di whisky e champagne, non per Mina (che prima dello spettacolo sorseggiava rigorosamente un bicchiere d’acqua) ma per gli amici che andavano a salutarla dopo ogni lo spettacolo. La roulotte, distante una quindicina di metri dal palcoscenico si trovava all’interno del tendone, presso l’uscita posteriore.- La sera del 24 giugno 1978 la televisione trasmetteva, intorno alle 20, la telecronaca diretta della “finalina” per il terzo posto del Campionato mondiale, che la nostra Nazionale di calcio disputava in Argentina contro il Brasile. Quella sera, dopo aver indugiato a lungo e in preda al panico, Mina pose finalmente piede sul palco alle 23,10 nel buio più totale. Dopo la sigla registrata, si accesero le luci e con Stayin’ alive partiva la successiva ora di canzoni,  tra il delirio crescente del pubblico: applausi scroscianti, urla isteriche, gente che batteva i piedi, fasci di rose che piovevano sul palco come grandine. Alla fine, stravolta, quasi barcollante, Mina salutò i fans con un ultimo inchino e sparì dietro le quinte. Per quasi mezz’ora la folla continuò a richiamarla, reclamando un “bis” che non sarebbe arrivato mai: lei era già barricata in camerino…- Racconta Malgioglio: “Il suo camerino era sempre una serra. Tutti fiori che le mandavano i suoi ammiratori. Una sera, alla fine dello spettacolo, rientrando nel camerino trovò, infilato nella serratura, un fiore di campo e un bigliettino. Erano di un ragazzo che, non avendo i soldi sufficienti per acquistare dei fiori, ne aveva colto uno in un campo e lo aveva lasciato lì, per lei. Mina, rimase così commossa da questo gesto tenero che pianse e non buttò via quel fiore. Ma lo mise nel suo camerino, appoggiato allo specchio. E anche quando diventò secco, non lo buttò via per molto tempo…”. - Una poltrona in prima fila per vedere Mina a Bussoladomani costava 15000 lire, 12500 la seconda fila, 10000 le poltrone in terza fila. I prezzi popolari in gradinata scendevano a 7000 lire.  - Per il grande ritorno di Mina vennero adottate misure di sicurezza consistenti: dieci  guardie giurate sorvegliavano il tendone prima e durante lo spettacolo. Trenta carabinieri controllavano il pubblico all’entrata. Dieci agenti in borghese stavano seduti tra gli spettatori nei punti strategici del locale. Dieci vigili urbani infine regolavano il traffico lungo la strada che portava a Bussoladomani. - We are the champions: “Bruno De Filippi alla chitarra, Sergio Farina alla chitarra, Beppe Cantarelli alla chitarra, Walter Shebran alla batteria, arrangiamenti direzione e basso Pino Presti, percussioni George Aghedo (ridi, che ridi?), moog Aldo Banfi, piano elettrico Alberto Mompelio, piano Nando De Luca, le ragazze del coro, Mino Fabiano al basso , le ragazze del coro Miriam, Wanda, Marva e Lella”.- Venti milioni era il cachet che Mina percepiva per ogni serata: una follia, per la borsa-cantanti di allora, ma con quei soldi Mina doveva pagare l’orchestra, le percentuali, i soggiorni, i viaggi, i tecnici, gli addetti stampa e i vari collaboratori al seguito.Con i concerti a Bussoladomani, bruscamente interrotti dopo la sera del 23 agosto per problemi di salute di Mina, si chiude la carriera "visiva" di Mina. Da allora in poi niente più concerti, niente più interviste e niente più visibilità diretta. Mina diventa cantante pura, diventa una voce che continua anno dopo anno a presentarsi sul mercato discografico con un nuovo lavoro. Le collaborazioni artistiche, come vedremo, non cesseranno e Mina avrà modo nei prossimi anni di collaborare con diversi arrangiatori e cantanti e a prestare la propria voce per sigle dei più svariati programmi televisivi e per diverse campagne pubblicitarie.