Mina 1958 - 2011

1979 Nascita di una copertina


E' l'invisibilità il concetto di partenza: non avendo a disposizione servizi fotografici dello stesso anno, lo staff di Tallarini dovette giocare non poco di fantasia per creare la copertina di "Attila". Prendendo spunto da alcune foto scattate da Mauro Balletti l’anno precedente, Gianni Ronco modificò all’aerografo la foto di un primo piano trasformandola in quella che sembra essere la testa di un manichino senza alcuna espressività, a causa dell'eliminazione anche delle pupille. Una nota di colore necessaria fu data poi dal ghiacciolo colorato e, nella foto a figura intera utilizzata per il retro copertina e che subì lo stesso processo, dalla piccola girandola in mano a Mina. Vedendo il progetto Mina sbottò: “Dio mio, è terribile…pare Attila!” e da qui nacque il titolo. Qualche anno dopo presso il Museo di Arte Moderna (MOMA) di New York si tenne una mostra intitolata “Covers in the world” in cui venivano esposte le più famose copertine di dischi del mondo. A rappresentare l'Italia era la copertina proprio di "Attila".