Mina 1958 - 2011

1979 Attila


Attila si apre con una canzone da vera disco-music, TIGER BAY. Mina, presentandola in anteprima nella sua trasmissione radiofonica Incontri musicali del mio tipo, una quindicina di giorni prima dell’uscita dell’album, annuncia entusiasticamente: “Ragazzi, sentite bene questa roba perché è proprio una novità…” E nello stesso periodo confida all’amico e giornalista Ranuccio Bastoni: “Mi sono divertita come una pazza a inciderla…”. Con MA CI PENSI invece abbiamo un brano classico, che più classico non si può, e proprio per questo sempre attuale nell’ascolto anche oggi. Il testo è di Nino Romano mentre la musica è di Federico Monti Arduini. L’arrangiamento di Giulio Libano è delicatissimo e, infine, meraviglioso è il suono dell’armonica di Bruno De Filippi.SE IL MIO CANTO SEI TU: pubblicata in 45 giri ottiene un buon successo per la ventata fresca e giovane che sprizza da ogni nota e verso. Musica e arrangiamenti di Beppe Cantarelli, testo di Paola Blandi. Le note di NON TORNERO’ ci portano a una canzone epistolare in cui una donna racconta la propria esistenza fatta di orgogli, ripicche e disillusioni. Il testo di Paola Blandi è ricco di spunti e di immagini quotidiane alternate all’esplorazione dei sentimenti più intimi dall’amore al suo contrario: Cantarelli riesce a valorizzare il tutto con un arrangiamento mai invadente, donando a questa canzone la preziosità di una perla sempre troppo poco conosciuta. Entusiasmante sottoognni punto di vista è CHE NOVITA’: l'arrangiamento di Rudy Brass su un testo che racconta la noia nella coppia e la ricerca del sesso come soluzione a un dialogo ormai spento.BONNE NUIT: arrangiata da Shel Shapiro è una dolce ninna nanna impreziosita da un testo non banale e da una voce delicata e allo stesso tempo pastosa, piena e convinta.SENSAZIONI e IL VENTO: i due brani d’esordio di Massimiliano Pani con Valentino Alfano. E la giovinezza dei due autori vuole essere trasmessa sia nell’intenzione vocale di Mina sia nell’arrangiamento fortemente ritmico. E’ soprattutto grazie a Sensazioni, vero tormentone in radio in quel periodo, che Attila comincia a volare in classifica. Chiude il primo volume la starordinaria UN PO’ DI PIU’, splendida cover di Sergio Bardotti e Shel Shapiro, che l’ha riarrangiata per l’occasione. La versione originale è del 1972 per l’album “Sì incoerenza” di Patty Pravo: entrambe le versioni sono incentrate sul contratso tra l’iniziale moderazione e lo sfogo carico e rabbioso successivo. Per chi ama Mina, questo è un gioiello di passione in cui la vocalità impetuosa utilizzata porta a un risultato
veramente entusiasmante. Il secondo volume si apre con DON’T TAKE YOUR LOVE AWAY che con i suoi 9 minuti e 5 secondi è la canzone più lunga in assoluto del repertorio di Mina. Arrangiamento di Shel Shapiro, elegante, delicato, che fila liscio come l’olio. ROCK AND ROLL STAR, così grintosa e pienamente rock, è un’invettiva efficace contro un uomo egoista ed egocentrico. Splendida anche nella versione spagnola. Delicatamente scorre FIORE AMARO, di Enrico Riccardi, arrangiato da Mike Logan, una gustosa filastrocca non sense con un contributo vocale soffice ed ironico.Beppe Cantarelli commentò così a proposito della sua prestazione vocale in SEI META’: “Mina ed io non sapevamo più che cosa studiare per fare delle follie…. E così mi sono messo a cantare con lei, Come è andata? Non lo so, lo abbiamo fatto a livello di divertimento, è stato bellissimo…ma ho tanta paura di averle rovinato il disco del tutto….”. Due sono le storie da raccontare legate alle due prossime canzoni:- ANCHE TU. A proposito di Tambien tu, la versione spagnola di questa canzone, é molto bella la testimonianza raccolta, dagli amici del Mina Fans Club, ad Abramo Pesatori, il tecnico del suono di allora: “Eravamo in sala d’incisione con il responsabile della casa discografica spagnola, che doveva seguire il testo della canzone. Mina lesse due volte il testo della canzone, volle sentire due volte la base, poi, senza fare alcuna domanda sulla pronuncia, incise il brano in un quarto d’ora. La registrazione era perfetta, l’esperto spagnolo sconvolto: “Ma che cosa sono venuto a fare io?” chiedeva smarrito. Si rendeva conto che una come Mina, con quell’istinto musicale straordinario, nasce una volta in un secolo….”.- STREET ANGEL. Sul finire degli anni '70 si stava quasi per concretizzare un ambizioso progetto discografico diretto al mercato internazionale: un album completamente statunitense con canzoni realizzate per lei da un team americano. Teddy Randazzo avrebbe coordinato l'intero lavoro: l’album avrebbe dovuto essere completamente orchestrato negli studi siti negli USA e quindi spedito in Italia, dove Mina ci avrebbe cantato sopra. Tutto il progetto sfumò e fu realizzata un’unica canzone, questa bellissima Street angel, composta ed arrangiata da Randazzo insieme ad Eric Bulling. Rimanendo fedele alle direttive degli autori, Massimo Salerno ne ha curato l’arrangiamento.CHE VOLGARITA’: opera di Malgioglio arrangiata da Pino Presti, ma non è segnato..chissà perché…ANCHE UN UOMO: il brano segna l’esordio di Celso Valli come arrangiatore per Mina. Questo brano, diventato oggi uno dei classici di Mina è un remake: infatti era uscito come lato B di un singolo di Anselmo Genovese, l’autore. E’ stato poi ripreso da Mina appositamente per la nuova edizione di “Lascia o raddoppia?”: la presenza di Mike Buongiorno e di Ludovico Peregrini tra gli autori è puramente contrattuale: essendo loro gli autori della trasmissione in cui il brano veniva utilizzato come sigla, avevano il potere di firmare su tutto ciò che era legato alla trasmissione. Il loro apporto al testo perciò è del tutto inesistente.SHADOW OF MY OLD ROAD: pura disco music ma lussuosa nella strumentazione ed ironica nell’esecuzione e nelle intenzioni. Sempre piacevole.